ormai faccio parte della redazione di questa rivista da ben quasi 25 anni, i miei pochi capelli sono passati da un bel castano scuro ad un candido grigio brizzolato e di giovane ormai ho ben poco a livello fisico anche se nel cuore mi sento ancora un ventenne. in tutti questi anni ho scritto pochissimi articoli per questa rivista, non perchè non ne avessi il tempo e la voglia ma semplicemente perchè non mi ritengo capace di farlo. E adesso? il nostro Mario, editorialista e articolista di riferimento, ha preso altre strade e ci ritroviamo con quel ruolo scoperto... Allora proviamoci, mi son detto, sicuramente non sarò all'altezza del mio predecessore ma qualcosina riuscirò a fare anch'io, no? ho preso quindi carta penna e calamaio...emh, o per meglio dire, tastiera e pc portatile e le mie dita hanno iniziato a scivolare sui tasti componendo le prime righe dell'editoriale presente nel passato numero di settembre. così, eccomi qua, già al secondo editoriale che mi trovo a scrivere cercando qualcosa di sensato da comunicarvi... Sfogliando le pagine dei giornali o guardando il TG di una qualsiasi delle numerose reti televisive i possibili argomenti non mancherebbero davvero: da un lato del mondo da quasi due anni il popolo ucraino è stato invaso dalla grande Madre Russia e ogni giorno muoiono persone da entrambi gli schieramenti, Dall'altra parte ebrei e palestinesi hanno ripreso ad uccidersi per un pezzo di terra conteso, senza poi calcolare tutte le tragiche notizie vicine e lontane che ci tocca ascoltare ogni giorno. Allora da dove incomincio? ma da nessuna parte poichè credo che a voi cari lettori non interessi un altro che pensi di spiegarvi come stanno le cose e come va il mondo di oggi, le idee in proposito siete in grado di farvele tranquillamente da soli anche senza sapere il mio parere. Allora di cosa intendi scrivere nell'editoriale? ehm, vediamo un pò... io vorrei che il giornale restasse neutrale perchè penso che l'editoriale non sia un articolo qualsiasi dove chi scrive esprime le sue idee, l'editoriale dovrebbe esprimere il pensiero della redazione e, come scritto nelle regoline che potete leggere su ogni numero della nostra rivista, ogni articolista esprime le sue idee e non quelle della redazione. Quindi cosa scrivo in questo editoriale? per ora niente visto che non ho altro da comunicarvi, ma quando ci saranno novità importanti che riguardano la nostra rivista mi rileggerete sicuramente. per ora vi lascio alla lettura dei molti articoli presenti anche in questo numero e vi do appuntamento ai prossimi
Le salse agrodolci stanno tornando sempre piu presenti sulle nostre tavole anche grazie ai giovani che ne fanno grande uso sia su piatti tradizionali e sia su piatti cosidetti moderni derivati da altre culture che i giovani prediligono particolarmente. Naturalmente l'agrodolce piace anche ai meno giovani! L'agrodolce lo troviamo spesso in alcuni piatti tradizionali (come il saor, l'anatra all'arancia, la lepre in dolceforte, la caponata), in conserve di verdure (cipolline, peperoni), in alcune salse, dove si utilizzano l'aceto balsamico o l'uvetta, adatte a sostenere sapori decisi. Tra queste ultime, sono da registrare, la salsa san Bernardo (Sicilia) e, in Emilia, la salsa agrodolce alla parmigiana. Ma vediamo prima di tutto cosa si intende per condimento agrodolce. L'agrodolce è un gusto in cui si incontrano, senza fondersi, il dolce, e l'agro. Il dolce puo essere semplicemente lo zucchero oppure dolcificanti piu particolari come il miele o frutta mentre l'agro di solito si ottiene dall'aceto ma anche qui esistono varianti che in seguito vedremo. Le salse agrodolci hanno origini antiche e possono essere rintracciate in diverse culture culinarie. Pur nonpotendo stabilire con precisione la loro effettiva datazione e luoghi di origine ecco alcune informazioni e alcune curiosità interessanti: I primi documenti in cui si parla della tecnica dell'agrodolce provengono dagli Arabi. Nell'antica Persia, infatti, sembra fosse comune l'utilizzo del succo fermentato della melagrana, dal gusto insieme dolciastro ed acidulo. Sempre dalla Persia preislamica proviene il concetto filosofico e religioso, proprio del culto Zoroastriano, per cui l'uomo deve ristabilire l'equilibrio delle energie (rotto dalla nascita del Male), cercando l'unione di Sole e Luna, chiaro e scuro, dolce e aspro. Anche nella cucina cinese si usava molto l'agrodolce fin dai tempi antichi. In Cina, queste salse venivano preparate utilizzando ingredienti come l'aceto di riso, il miele e lo zucchero, mescolati con frutta come ananas, pesche o prugne. Le salse agrodolci erano molto apprezzate anche dall'Impero romano. Infatti il gastronomo Apicio scrisse nel I secolo il De re coquinaria, una raccolta di ricette di cucina romana in cui si parla di una miscela a base di aceto e miele utilizzata per aromatizzare le vivande. Durante il Medioevo gli ingredienti usati per la cottura in agrodolce sono aumentati, sconfinando anche nell'utilizzo di succo di melagrana e agrumi come condimenti dal sapore acidulo, mentre miele, datteri e uva passa erano impiegati per conferire il gusto dolce. In Europa le salse agrodolci arrivarono attraverso le rotte commerciali, probabilmente grazie agli esploratori e ai commercianti. La versione europea di queste salse spesso includeva ingredienti come aceto, vino e zucchero. La scoperta della canna da zucchero, importata in Sicilia dagli Arabi e incentivata da Federico II, ha poi segnato un importante momento di svolta, accompagnato dalla diffusione di mandorle e nocciole in funzione sia di addolcenti che di addensanti. Un esempio di questa trasformazione è la "Torta Parmesana", che figura nei libri di ricette dal '300 al primo '600 (considerata il momento culminante di un banchetto), dove comparivano, in cotture plurime, carni di cappone, formaggio fresco, spezie dolci e forti, mandorle, datteri, uva passa, pinoli, zucchero e acqua di rose. In questo periodo, tuttavia, si aveva la tendenza a miscelare gli ingredienti più pregiati a prescindere dalla loro conciliabilità: ció avveniva soprattutto come esibizione di fasto, ma è da considerare che il palato dei tempi era particolarmente abituato alla promiscuità di gusti, oggi considerati incompatibili. » certo che le salse agrodolci sono incredibilmente versatili e possono essere utilizzate in una vasta gamma di piatti. Possono essere utilizzate come marinature per carne, condimenti per insalate, glassature per verdure o addirittura come condimenti per piatti di riso. Vi sono svariati adattamenti locali in diverse parti del mondo. Infatti molte salse agrodolci sono state adattate alle preferenze locali e ai disponibili ingredienti regionali. Ad esempio, in alcune cucine asiatiche, si utilizzano frutti come l'ananas o il mango, mentre in alcune cucine europee si preferisce utilizzare frutti come le mele o le ciliegie. Le salse agrodolci possono avere diverse sfumature di gusto a seconda degli ingredienti utilizzati e delle proporzioni. Alcune possono essere più dolci, mentre altre più acide o piccanti, a seconda delle preferenze personali e della ricetta specifica. In molte culture, le salse agrodolci erano utilizzate non solo come condimenti per i piatti, ma anche come conservanti. L'acidità dell'aceto e la presenza di zucchero aiutavano a preservare frutta e verdura per un periodo più lungo. Bene, ora passeremo a una breve rassegna di ricette semplici ma di sicuro effetto! Naturalmente ce ne sono anche di piu complesse ed elaborate ma io ho preferito inserire alcune tra le piu semplici e comuni cosÏ da poter iniziare a provare questo diverso modo di gustare gli alimenti. ---------- 1) Salsa agrodolce. Adatta per accompagnare rifreddi di maiale, pollame e cacciagione. Ingredienti. due cucchiai di senape mezza tazza di yogurt al naturale un cucchiaio di marmellata di arance un cucchiaio di marmellata di ciliegie un bicchierino di vodka una presina di sale. Preparazione. Unire la senape nello yogurt, quindi incorporare le marmellate e la vodka. Mescolare bene ma senza frullare.. Lasciare riposare un po prima di usarla. 2) Salsa agrodolce INGREDIENTI Per circa 300 ml di salsa 130 grammi di Concentrato di pomodoro 125 grammi di Zucchero 500 grammi di Acqua 125 grammi di Aceto di vino bianco 2 Peperoncini freschi facoltativi ---Per addensare 35 grammi di Fecola di patate 4 cucchiai di Acqua Preparazione Per realizzare la salsa agrodolce per prima cosa versate l'acqua in un wok o pentolino e portate a bollore, poi unite lo zucchero e il concentrato di pomodoro. Aggiungete anche l'aceto e mescolate bene con una frusta mentre riportate il tutto a bollore. Nel frattempo mettete la fecola in una ciotolina a parte, aggiungete 4 cucchiai di acqua e amalgamate il composto con un cucchiaio. Date un'ultima mescolata al composto e versatelo nella salsa sul fuoco poco alla volta, continuando a mescolare con la frusta per qualche minuto. A questo punto la salsa è pronta per essere servita. Per una variante piccante tritate finemente del peperoncino rosso e aggiungetelo direttamente sulla salsa. Gustate la salsa agrodolce con i vostri piatti cinesi preferiti! 3) Salsa agrodolce ricetta originale cinese. Ingredienti per quattro persone. 100 ml di acqua 50 ml di aceto di riso o di vino bianco 40 grammi di zucchero 2 cucchiai colmi di concentrato di pomodoro 1 cucchiaino di maizena 1 pizzico di sale Preparazione. Se siete stati qualche volta al ristorante cinese probabilmente avete assaggiato la salsa agrodolce. Viene servita in abbinamento alle nuvole di drago,le caratteristiche patatine bianche, oppure con gli involtini primavera. Mettete in un pentolino l'acqua e la maizena e fate sciogliere quest'ultimo a fuoco spento. Unite quindi l'aceto, lo zucchero, il concentrato di pomodoro e il sale e accendete la fiamma a media intensità. Fate addensare la salsa, mescolando spesso. Sarà pronta quando velerà il dorso di un cucchiaio. Mi raccomando però assaggiatela perchè potrebbe essere necessario bilanciare il sapore aspro dell'aceto con un pizzico di zucchero in più, oppure regolare di sale per conferire una punta di sapidità. Lasciate raffreddare completamente la salsa prima di servirla in abbinamento ai classici piatti della cucina cinese, come ad esempio gli involtini primavera. Potete conservarla in frigorifero, coperta con pellicola, fino a una settimana. In alternativa la salsa agrodolce puó essere congelata. 4) Salsa Agrodolce per carni e pesci lessi. Ingredienti un cucchiaio di olio di oliva un cucchiaio di farina bianca un cucchiaio di zucchero due limoni un bicchiere di brodo sale e pepe. Preparazione. Raccogliete in una ciotolina la farina e lo zucchero, con un pizzico di sale e uno di pepe. Stemperate il miscuglio, prima con l'olio (o burro) e poi, con il brodo freddo. Travasate il liquido in un pentolino e fatelo addensare al fuoco, a fiamma ridotta, rimestando fino al bollore. 5) Contorno agrodolce. INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 4 piccole cipolle dolci 500 grammi di zucchine piccole e sode un cucchiaio di uvetta 2 spicchi di aglio un ciuffo di prezzemolo un rametto di menta 2 rametti di basilico vino bianco secco mezzo bicchiere di aceto di vino bianco olio extravergine di oliva un cucchiaio di zucchero sale, pepe Preparazione. Fate ammorbidire l'uvetta in acqua tiepida. Sbucciate le cipolle e riducetele prima a spicchi e poi a fettine molto sottili. Pelate l'aglio, affettatelo fine e mescolatelo con le cipolle e le erbe tritate. Spuntate le zucchine, tagliatele a fettine e rosolatele in una padella con un filo di olio per pochi minuti a fiamma vivace: dovranno rimanere croccanti. Versate l'aceto in una piccola casseruola, aggiungete lo zucchero, mescolate, portate a ebollizione e lasciate sobbollire per 2-3 minuti. Distribuite la metà delle zucchine in una teglia oliata, salate, pepate e versate sopra la metà del mix di cipolle. Fate allo stesso modo un secondo strato, in modo da esaurire tutti gli ingredienti, e completate con l'uvetta strizzata, l'aceto, un filo di olio, sale e pepe. Passate la preparazione in forno già caldo a 180¯ per 5 minuti, poi togliete dal al forno e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Al momento di servire profumate con una manciata di erbe aromatiche fresche. 6) bruschette con cipolline in agrodolce per 4 persone. INGREDIENTI. 4 grandi fette di pane casereccio 300 grammi di cipolline 80grammi di burro 1/2 bicchiere di aceto 2 cucchiai di zucchero 1 cucchiaino di farina 1 spruzzata di salsa di soia 2 cucchiai di olio sale q.b. PREPARAZIONE. Mettete in una padella il burro e l'olio. Aggiungete lo zucchero e dopo qualche secondo l'aceto, mescolate. Mettete nella padella le cipolline che avrete precedentemente lasciato riposare in acqua fredda per almeno 2 ore. Salatele e aggiungetevi la farina e la salsa di soya. Fate cuocere per circa 45 minuti e, se il caso, irrorate il tutto con acqua calda. Quando le cipolline risulteranno ben cotte e il sughetto piuttosto denso togliere dal fuoco e lasciare riposare qualche minuto. Bruscate il pane e conditelo con le cipolline insieme al delizioso sughetto. 7) Piselli in agrodolce Ingredienti (per quattro persone) 250 grammi di pisellini finissimi 2 cucchiai da tavola di zucchero 2 cucchiai di aceto balsamico o quello di vino rosso 2 cucchiai di olio di oliva sale e pepe q.b. preparazione In un pentolino di coccio far sciogliere a fuoco lentissimo lo zucchero, l'aceto, l'acqua, l'olio ed aggiustare di sale e pepe. Mescolate per circa 10 minuti per amalgamare il composto. Aggiungere i piselli e cuocere fino a che sarà evaporata l'acqua prodotta. Servite questo contorno caldo con qualsiasi tipologia di carne, sia rossa che bianca o con delle uova fresche di campagna magari fritte o semplicemente cotte in camicia. Oppure con un formaggio delicato che non copra il gusto agrodolce dei piselli. 8) Peperoni in agrodolce. Ingredienti per quattro persone: un chilogrammo di peperoni rossi e gialli una cipolla media 100 grammi di olive snocciolate 30 grammi di capperi un bicchiere di aceto bianco due cucchiai di zucchero poco olio extravergine di oliva. Preparazione. In un tegame con poco olio caldo, fate soffriggere, a fiamma molto dolce, la cipolla tagliata a fettine sottili. Aggiungete l'aceto, lo zucchero, i capperi e le olive. Mescolate e lasciate ben insaporire per pochi minuti, quindi aggiungete i peperoni ben mondati, lavati, asciugati e tagliati a spicchi. Mettete il coperchio al recipiente e lasciate cuocere a fiamma molto dolce per circa quaranta minuti. 9) Patate in agrodolce. Ingredienti 700 grammi di patate a pasta gialla una grossa cipolla bianca 100 grammi di olive verdi 50 grammi di capperi salati una tazzina di olio di oliva quattro cucchiai di aceto bianco due cucchiai di zucchero sale e pepe. Preparazione. Sbucciate le patate e tagliatele a cubetti. Rosolatele in tegame, con la cipolla affettata, poi salatele e cospargetele di pepe. Aggiungete le olive a pezzetti e i capperi dissalati, poi bagnate il tutto con un bicchiere di acqua e lasciate cuocere. A cottura ultimata, aggiungete l'aceto con lo zucchero. Alzate il bollore ancora e spegnete il fuoco. 10) Rigatoni al cavolfiore in agrodolce. Ingredienti: 8 Acciughe O Alici Sott'olio, 1 spicchio di Aglio, 1 Cavolfiore Bianco, mezzo dl Olio Di Oliva Extravergine, 350 grammi di Pasta Di Semola (di Grano Duro), 1 Peperoncino, Prezzemolo, Sale, 2 cucchiai diUva Sultanina. 2 cucchiai di Capperi. Preparazione. Portare ad ebollizione abbondante acqua in una capiente pentola. Pulire un piccolo cavolfiore bianco, dividendolo in cimette e lavarlo bene. Mettete 2 cucchiai di uvetta a bagno con acqua tiepida in una ciotolina. Pulire il ciuffetto di prezzemolo. asciugatelo e tritatelo finemente. Spellate unospicchio d'aglio, rosolatelo in una larga padella con 1/2 dl d'olio extravergine di oliva per circa 2 minuti. Unite i 2 cucchiai di capperi sottaceto, il peperoncino piccante lavato, privato dei semi e tritato, i filetti di alici sott'olio sgocciolati e l'uvetta sgocciolata e strizzata. Fate cuocere per 2 minuti, schiacciando le alici con un cucchiaio, in modo che si sfaldino completamente. Salate leggermente l'acqua in ebollizione e cuocete i rigatoni insieme alle cimette di cavolfiore. A cottura ultimata scolate lasciando da parte un paio di mestoli dell'acqua di cottura. Versate il tutto nella padella con il sugo, unite l'acqua di cottura e cuocete per un paio di minuti, mescolando in continuazione con il cucchiaio di legno. Spolverizzate con il prezzemolo e servite. 11) Bocconcini di pollo in agrodolce al timo. INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 700 grammi di petto di pollo 6 scalogni un mazzetto di timo un dl di aceto bianco due cucchiaio di zucchero 50 grammi di burro brodo vegetale, sale, pepe. Preparazione. Sbucciate e tagliate a spicchietti gli scalogni; private il petto di pollo dell'ossicino centrale e delle cartilagini, tagliatelo a tocchetti e rosolateli in un tegame largo con il burro. Salate, pepate, unite due terzi del timo lavato e asciugato, bagnate con un mestolo di brodo caldo e cuocete la preparazione a fuoco medio per 10 minuti; unite gli spicchi di scalogno e continuate la cottura per altri 3-4 minuti. Spolverizzate il pollo e lo scalogno con lo zucchero, alzate leggermente la fiamma in modo da farlo appena caramellare, poi bagnate con l'aceto bianco, fatelo evaporare a fuoco vivace e spegnete il fuoco. Servite i bocconcini di pollo cosparsi con il timo rimasto. 12) Baccal‡ in agrodolce con uvetta e pinoli. INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 600 grammi di baccal‡ gi‡ ammollato 80 grammi di uvetta 60 grammi di pinoli 50 grammi di zucchero un cucchiaio di aceto bianco mezzo dl di vino bianco secco una scorzetta di arancia, una foglia d'alloro, prezzemolo, 5 grani di pepe nero, mezzo cucchiaino di semi di finocchio farina olio per friggere, sale. Preparazione. Mettete l'uvetta a bagno in una ciotolina con acqua calda, per circa mezz'ora, finché si sarà gonfiata; sgocciolatela, strizzatela e tenetela da parte. Private il baccalà di lische e pelle e tagliatelo a tocchi regolari. Asciugateli con carta da cucina e passateli nella farina, scuotendo quella in eccesso. Friggete i tocchi nell'olio bollente, sgocciolateli e teneteli in caldo. Caramellate lo zucchero con l'aceto in una padella e diluite con un dl di acqua e il vino. Unite l'uvetta, i pinoli e la scorza d'arancia, poi aggiungete i semi di finocchio, l'alloro e i grani di pepe chiusi in un sacchetto di garza, da eliminare alla fine. Lasciate sobbollire per 5 minuti, mettete in padella i tocchi di baccalà con un cucchiaio dell'olio di frittura e un po' di prezzemolo tritato; regolate di sale e fate insaporire per pochi minuti. Servite l'agrodolce tiepido. 13) Agnello in agrodolce. Tagliate a pezzi non troppo piccoli un kilogrammo di polpa di agnello e infarinate tutto abbondantemente. Affettate finemente 2 cipolle e lasciatele appassire a fuoco lento in una padella con 3 cucchiai di olio extravergine di oliva; unite l'agnello, alzate l'intensità del fuoco e fate rosolare per 10 minuti. Aggiungete 150 grammi di passata di pomodoro e 5 foglie di basilico; mescolate e fate cuocere per 45 minuti, eventualmente aggiungere qualche mestolo di acqua se il sughetto dovesse restringersi troppo. Al termine della cottura salate e pepate. Spolverizzate tutto con 3 cucchiai di zucchero e mescolate rapidamente per distribuirlo in modo uniforme. Bagnate con bicchiere di aceto rosso, mescolate ancora e fate insaporire per 5-6 minuti prima di servire. 14) Straccetti in agrodolce con soia e zenzero Ingredienti 400 grammi di filetto di manzo 2 spicchi di aglio 1 cipolla bianca 1 radice di zenzero 1 mela vino bianco q.b. 30 grammi di zucchero salsa di soia q.b. semi di sesamo q.b. olio di semi di arachide per friggere q.b. Preparazione Unite in una ciotola l'aglio e la cipolla tritati con la polpa di zenzero e la mela grattugiati, il vino bianco, la salsa di soia, lo zucchero e i semi di sesamo. Mescolate bene e lasciate riposare. Tagliate la carne a cubetti, strofinate con l'aglio, spennellate con la salsa precedentemente ottenuta e poi grigliate. Accompagnate con una buona insalata verde e servite. 15) Spezzatino Agrodolce Dosi per 4 persone 700 grammi di polpa di manzo 2 spicchi d'aglio 1 carota 1 cipolla 1 gambo di sedano 1 mazzetto di odori 2 cucchiai di olio d'oliva 1/2 bicchiere di aceto 2 cucchiai di burro o margarina 2 bicchieri di vino rosso 2 bicchieri di brodo 1 cucchiaio di cacao amaro 2 cucchiai di zucchero 1 cucchiaio dÏ pinoli 2 cucchiai di uva sultanina 1 cucchiaio di cedro candito a dadolini 12 cucchiai di farina noce moscata sale e pepe Preparazione Tagliate la carne a cubetti e infarinatela. Rosolatela in una casseruola, con il burro (o la margarina) e l'olio. Rivoltatela un paio di volte; quindi aggiungetevi un trito finissimo di aglio, cipolla, sedano e carota. Salatela e cospargetela di pepe. Unitevi poca noce moscata grattugiata e il mazzello degli odori. Poi bagnate con il vino rosso e, dopo un paio di minuti, anche con il brodo. Coprite e fate cuocere per 3 ore. A questo punto, levate i pezzi di carne dalla pentola e trasferiteli in casseruola. Setacciate il fondo di cottura e riscaldatelo, in una piccola casseruola pulita, amalgamandovi il cacao, lo zucchero sciolto nell'aceto, l'uvetta precedentemente rinvenuta in acqua tiepida. i pinoli e il cedro. Portate la salsa a ebollizione; poi versatela sulla carne e servite subito. 16) Polpettine in foglie di vite con agrodolce di peperoni. Ingredienti: Pepe, Cuscus 2 cucchiai, Aglio 1 spicchio, Capperi sott'aceto 1 cucchiaio, Limoni 1, Olio di oliva 4 cucchiai, Peperoni gialli 1, Prezzemolo 1 cucchiaio, Sale, Sedano 2 cucchiai, Uova 1,. Zucchero 1/2 cucchiaio, Peperoni rossi 1, Cipolla 1 cucchiaio, Aceto rosso 4 cucchiai,, Foglie di vite 12 numero, Vitello tritato 300 grammi. Preparazione Impastate 300 gr di carne di vitello o di agnello macinata con 1 cucchiaio di cipolla tritata, 1 spicchio di aglio tagliato sottile, 1 cucchiaio di prezzemolo sminuzzato, 2 cucchiai di cous cous rinvenuto a freddo con il succo di 1 grosso limone e 1 uovo sbattuto. Salate, pepate, preparate 12 polpette allungate e avvolgetele in 12 foglie di vite conservate al naturale, dopo averle scolate e sciacquate dal liquido di conservazione. Cuocetele a vapore per 10 minuti. Tagliate a dadini 1 peperone giallo e 1 rosso e friggeteli in padella con 4 cucchiai di olio. Quando saranno teneri salateli, scolateli e teneteli da parte. Scartate l'olio, versate nella padella 1/2 cucchiaio di zucchero e 4 cucchiai di aceto, lasciate ridurre della metà, rimettete i peperoni nel condimento, unite 1 cucchiaio di capperi sott'aceto, 2 cucchiai di sedano tritato e, dopo 1 minuto, togliete dal fuoco e lasciate raffreddare. Versate la salsa in un barattolo, copritela con un velo di olio crudo e usatela per servire le polpettine in foglie di vite. Potete conservarla in frigorifero anche per 4 giorni. 17) Pollo in agrodolce Ingredienti per 4 persone 600 grammi di petto di pollo intero 1 cipollotto olio di semi 150 ml di ketchup 2 cucchiai di salsa di soia 1 cucchiaio di miele 1 cucchiaino di tabasco sale semi di sesamo farina Preparazione Tagliate il petto di pollo a tocchetti, quindi passatelo nella farina. Riscaldate un po' di olio in padella ed aggiungeteci poi il pollo per farlo rosolare. Intanto in una ciotola mescolate assieme ketchup, tabasco, salsa di soia e miele. Aggiungete quindi la salsa ottenuta in padella. Rigirate il pollo, aggiungete il sale ed aspettate che la salsa si ristringa. Servite il vostro pollo in agrodolce ricoprendolo con del gambo di cipollotto ed i semi di sesamo. 18) Carote in agrodolce. Ingredienti. 250 grammi di carote gialle 250 grammi di zucchero un litro di aceto rosso un cucchiaio di semi di anice un bastoncino di cannella scorza di cedro candita uvetta passa pinoli cioccolato amaro. Preparazione. Utilizzate delle carote novelle, pulitele accuratamente e tagliatele a bastoncini di mezzo centimetro circa. Poi, mettete in un tegame l'aceto, lo zucchero, i semi di anice e la cannella, unitevi le carote e lasciate bollire il tutto a fuoco medio per un quarto d'ora circa. Quindi togliete il recipiente dal fuoco e lasciate raffreddare le carote nell'aceto. Quando saranno raffreddate, toglietele dal liquido di cottura e lasciatele scolare adeguatamente; togliete dall'aceto anche la cannella e gettatela. Sistemate quindi le carote in un contenitore di vetro piuttosto grande, inframmezzatevi la scorza di cedro tagliata a pezzetti, un po' di uvetta precedentemente lavata ed asciugata, qualche pinolo e una grattatina di cioccolato amaro. Quindi coprite con l'aceto aromatizzato e, se non fosse sufficiente, aggiungetene quanto basta preparandone una piccola quantità in proporzione ai suddetti ingredienti. Infine chiudete ermeticamente e riponete per la conservazione in un luogo buio e fresco, consumando dopo una quindicina di giorni o anche più.
Trovi difficile focalizzare la tua attenzione solo sul contenuto? In un minuto ti distrai? Non preoccuparti, in questo articolo ti forniremo alcune chiavi ed esercizi che ti aiuteranno a migliorare la tua concentrazione. Oggi parliamo di come migliorare la concentrazione. La concentrazione è l'atto di fissare le nostre risorse cognitive su un oggetto per un certo periodo di tempo. Questo orientamento dei nostri processi psicologici può essere conscio o inconscio. In altre parole, potremmo o meno dover fare uno sforzo per omettere i distrattori - quando l'oggetto ci interessa così tanto che i distrattori stessi non competono realmente per le nostre risorse. In questo articolo parleremo soprattutto dei casi in cui vogliamo mantenere consapevolmente la concentrazione, e in cui possono esserci distrattori significativi che mettono in pericolo questa concentrazione. Ecco alcune idee che possono aiutarti in questo senso. Come migliorare la concentrazione Quando una persona esegue esercizi di concentrazione e memoria, può utilizzare meglio il proprio tempo. Siamo in un mondo in cui siamo quasi sempre circondati da potenziali distrattori; In caso contrario, pensa in quanti posti vai con il tuo cellulare. Proprio per rafforzare la tua attenzione contro questi distrattori ti presentiamo i seguenti esercizi: 1. Medita Quando meditiamo lo stress si riduce, la memoria migliora e la capacità di concentrazione aumenta. Va chiarito che deve essere svolto quotidianamente per ottenere i risultati desiderati, ovvero se non lo fai frequentemente. non sarai in grado di portare a termine l'obiettivo dell'esercizio. Quando meditiamo, è meglio allestire uno spazio confortevole e tranquillo, sedersi e rilassarsi, respirando profondamente. Puoi riprodurre musica rilassante o accendere una candela. L'obiettivo è cercare di rimanere per almeno 15-10 minuti completamente rilassati e concentrarsi solo sul respiro. La meditazione è utile per focalizzare la mente. 2. Rompi caon la routine per migliorare la concentrazione Una buona routine è fondamentale per affrontare al meglio la quotidianità. Cioè, pianifica la tua giornata accademica o lavorativa, ad esempio: prima di andare a dormire o mentre fai colazione, puoi fare un elenco delle attività per quel giorno. In questa organizzazione, includi pause e ore libere in modo che la mente possa riprendersi. Una chiave importante è saper gestire il tempo, poichÈ consente sia di guadagnare concentrazione sia di essere più produttivi. 3. Esercizio Camminare è uno degli esercizi più salutari per il corpo. Memorizzare i luoghi, dove sei, dove stai andando o come ci arriverai aiuta a rafforzare la tua concentrazione e la tua memoria. Inoltre, mentre cammini puoi fare il seguente esercizio: mentre cammini, conti i passi in diverse sequenze: cinque, dieci, dieci per dieci, cento per cento, tra gli altri numeri. In questo modo riuscirai ad essere più attento alla tua camminata e farai lavorare contemporaneamente la concentrazione e la memoria. 4. L'immagine mentale Guarda da vicino per uno o due minuti un oggetto, prima uno semplice, poi uno più elaborato. Dopo aver focalizzato la tua attenzione su di esso, chiudi gli occhi e crea la tua immagine mentale. L'obiettivo dell'esercizio è provare a visualizzarli con tutte le loro parti e dettagli per ricrearlo meglio e verificare qual'è la tua capacità di concentrazione e memoria e come sta anche migliorando. 5. Puzzle Fare puzzle o puzzle aiuta a esercitare la memoria e migliorare la concentrazione. Ci fanno pensare, lavorare con la logica, riflettere e potenziare il ragionamento e le capacità manuali e mentali. Possiamo acquistare un puzzle fisico, ma se non vogliamo spendere troppi soldi o non abbiamo molto tempo a casa, possiamo anche fare delle sfide virtuali che hanno natura ed effetti simili. 6. Hobby (giochi di parole, cruciverba o sudoku) IL I giochi mentali sono intrattenimento che migliora la memoria, l'attenzione e la concentrazione. In effetti, ci sono studi che indicano il suo potere di smorzare o rallentare il declino cognitivo associato all'età. Più a lungo la mente è attiva, minori sono le possibilità di distrazione. Idee per migliorare la concentrazione Per finire, qui vi lasciamo una serie di consigli da fare insieme agli esercizi di concentrazione: Non eseguire molti compiti contemporaneamente, poichÈ il cervello e la capacità mentale sono saturi. Avere una buona igiene del sonno e riposare durante la notte. I momenti di svago, relax e riposo in mezzo al lavoro, all'università o alle attività quotidiane aiutano sia il cervello che l'umore. Disconnettiti per un po' dal cellulare, dai social network, ecc. Diversi nutrizionisti consigliano di seguire una dieta sana con cibi che migliorano la memoria e la concentrazione (fave di cacao, datteri, noci, avena, semi, lenticchie, avocado, banana, mirtilli, ecc.). Scrivere con carta e penna è meglio che farlo al computer, poichè farlo a mano richiede maggiore concentrazione e sforzo di memorizzazione. I giochi da tavolo sono uno dei migliori esercizi di concentrazione. Imparare a giocare a scacchi o a domino sarebbe un'ottima terapia. Questi sono i giochi che richiedono maggiore concentrazione. Quando alleniamo la nostra mente, di norma ci sentiamo più rilassati e guadagniamo anche produttività; la concentrazione è qualcosa di necessario per la vita quotidiana, soprattutto se dobbiamo farlo in casa, con tutte le distrazioni che questo può comportare. Pertanto, è essenziale che tu metta in pratica alcune delle idee che ti abbiamo dato se ritieni di non poter evitare l'intrattenimento.
Forse, nel contesto di questo periodico, non è opportuno fare riferimento a strumenti ottici, ma non ho trovato una metafora migliore per introdurre l'argomento. Perciò, chiedo scusa ai lettori e inizio l'osservazione. Il codice fiscale delle persone in carne e ossa, in linguaggio burocratico definite "persone fisiche", si compone di una sequenza di 16 tra caratteri e numeri, nei quali sono contenute tutte le informazioni fondamentali di un individuo; questo, negli ultimi tempi, sta suscitando alcune perplessità sul rispetto della riservatezza, tanto che, probabilmente sarà sostituito da un codice europeo più rispettoso dei dati personali del titolare. Per adesso, però, dato che il codice fiscale ci viene richiesto ovunque, impariamo a conoscerlo meglio, così è anche più facile ricordarlo a memoria, quando dobbiamo dettarlo ad un interlocutore impaziente, che si trova all'altro capo del telefono. Immaginiamo di avere 16 caselle vuote da riempire: le prime tre sono occupate dalle prime tre consonanti del cognome. Così passerini avrà PSS e Casali CSL. E il Sig. Gori, nel cui cognome ci sono soltanto due consonanti,à? A lui è concesso di inserire, dopo la G e la R, la prima vocale, la O. La vicina di casa del sig. Gori si chiama Loi: il suo cognome ha una sola consonante, che è collocata nella prima casella, mentre nelle caselle 2 e 3 vanno scritte le due vocali, la O e la I. Ma le complicazioni non sono finite: molti di noi ricordano un esimio docente universitario e senatore a vita, al quale è stata intitolata l'Università di Urbino, Carlo Bo. Come vedremo tra poco, il nome non costituisce un problema, ma dopo la B e la O del cognome, nella casella 3, cosa scriviamo? La risposta è una X. Il cognome Bo, nel codice fiscale, si scrive BOX, proprio come il garage o lo sport violento che ancora appassiona troppe persone! Nelle caselle 4, 5 e 6 trovano posto la prima, la terza e la quarta consonante del nome: così, Domenico vede scritto DNC, i nomi composti sono considerati come un unico nome, sicché Maria Cristina indica MCR, mentre Carlo, che di consonanti ne ha solo 3, deve fare a meno del salto della seconda ed accontentarsi della sequenza scontata CRL. A coloro che hanno nomi più brevi tocca la stessa sorte vista sopra per i cognomi: in sintesi, nelle caselle da 4 a 6, Fabio scrive FBA, a Ida viene affibbiata la sequenza d i lettere DIA e il cinese con il nome che ha un suono di due lettere ci aggiunge la X. Finalmente un po' di tregua dalle lettere, perché le caselle 7 e 8 sono occupate dalle ultime due cifre dell'anno di nascita: i nati nel 2010 indicano 10, mentre quelli venuti al mondo nel 1963, scrivono 63. Ora, qualcuno tra voi che ha deciso di tormentarsi, si chiederà cosa succede al codice fiscale di due persone con lo stesso cognome, lo stesso nome e nate nello stesso comune, lo stesso giorno dello stesso mese, ma ad esattamente un secolo di distanza. Domanda legittima, alla quale, tuttavia, è stata data una risposta ed è stata trovata una soluzione, che vedremo insieme, considerato che non possono esistere due codici fiscali uguali. Pur non essendo io un esperto di statistica, ritengo che questa eventualità abbia le stesse probabilità di verificarsi della vincita del primo premio di una lotteria nazionale: la soluzione, di una semplicità sorprendente, consiste nella sostituzione, nella casella 15, dell'ultimo numero del codice del comune di nascita, con una lettera, solo, naturalmente, per il codice fiscale del secondo venuto al mondo, lasciando in pace l'anziano centenario, già alle prese con problemi più concreti di un semplice accomodamento burocratico! L'uso di questo escamotage è diventato piuttosto frequente con l'aumento dei flussi migratori, soprattutto dai paesi di lingua araba, dove i nomi si ripetono con una frequenza esasperante e le date di nascita sono spesso imprecise, per non dire sconosciute anche dagli stessi migranti, specie se provenienti da villaggi remoti, dove l'anagrafe ha un'importanza secondaria per la sopravvivenza. Siamo arrivati esattamente a metà, abbiamo riempito 8 delle 16 caselle. Le rimanenti 8 non riservano particolari sorprese, fatte salve alcune eccezioni, disseminate qua e là tra le rigide regole edificatorie del codice fiscale. Io, però, preferisco fermarmi qui, metabolizzare quanto descritto in precedenza e rinviare la conclusione al prossimo numero, dove, tra l'altro, vedremo cosa rappresentano le tre lettere in braille, stampate sulla Tessera Sanitaria.
Il nostro caro pianeta e così ricco di opere d'arte che sarebbe impossibile conoscerle tutte! Io vorrei provare a descriverne qualcuna tra le piu note in maniera molto semplice e sintetica fornendovi alcune indicazioni affinchè possano creare una cosidetta "visione" dell'opera stessa. Partirò parlandovi dell'Adorazione dei Magi, un bellissimo quadro su legno del pittore Pietro Perugino. Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come Pietro Perugino, il Perugino o il divin pittore nacque a Città della Pieve intorno al 1448 e morì a Fontignano nel febbraio 1523. Egli è stato un pittore italiano. Titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze e a Perugia. Fu considerato per un paio di decenni il più noto e influente pittore italiano del suo tempo, tanto da essere definito da Agostino Chigi : "il meglio maestro d'Italia". L'Adorazione dei Magi è un dipinto su tavola che misura 241 per 180 centimetri. L'opera non ha una data certa ma secondo vari studi effettuati la sua datazione varia tra il 1470 il 1473 o il 1476. L'opera e conservata nella Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia ed è la prima importante commissione ricevuta da Perugino negli anni vicini alla fine del suo apprendistato fiorentino. La pala d'altare era destinata alla chiesa di Santa Maria dei Servi di Perugia, legata quest'ultima alla famiglia Baglioni, e nel 1543 venne trasferita nella chiesa di Santa Maria Nuova. La scena che vi è riportata è impostata in maniera tradizionale, con la capanna della Natività sulla destra e il corteo, non particolarmente lungo per il formato verticale dell'opera, che si accalca sulla sinistra secondo un andamento orizzontale. Sullo sfondo, oltre il recinto del bue e l'asinello, si apre un paesaggio di rocce e colline, che dimostra la conoscenza della prospettiva aerea. A destra si trova la Vergine con il Bambino benedicente sulle ginocchia, dietro la quale veglia san Giuseppe in piedi col bastone. A sinistra il re più anziano si è già inginocchiato in adorazione, mentre gli altri due, quello giovane e quello maturo, stanno porgendo cerimoniosamente i loro doni. Il corteo è affollato da personaggi con fattezze che si ritrovano poi anche in altre opere dell'artista nonchÈ in quelle della scuola umbra, come il ragazzo col turbante e i giovani biondi in pose raffinate ed eleganti. Pare che il giovane all'estrema sinistra possa essere un autoritratto dell'artista. I colori sono accesi, freddi e caldi, tenui e saturi. La Vergine col Bambino è affine nelle fattezze alla Madonna Gambier Parry del Courtauld Institute di Londra, databile ai primissimi anni settanta del XV secolo. L'aspetto generale dell'opera è fortemente legato alla bottega di Verrocchio, dove l'artista fece il suo apprendistato, per il disegno molto marcato delle figure e per alcuni esiti simili ad altre opere coeve di artisti della bottega, che si giustificano con l'esistenza di modelli comuni. I personaggi si affollano secondo un gusto ancora sommersamente tardogotico, e sono robusti e massicci alla Fiorenzo di Lorenzo, pittore perugino forse primo maestro del Vannucci. Manca ancora l'elaborazione di un ritmo nella composizione, anche se è già accennato almeno nelle pose artefatte dei Magi in piedi. L'integrazione tra figure e paesaggio è derivata da Piero della Francesca, sebbene con un linguaggio più accattivante e colloquiale, mentre il linearismo del Verrocchio viene depurato dei suoi tratti più nervosi ed espressionistici. Numerose sono le citazioni "famose", come l'albero in sezione aurea alla Piero della FrancescaBattesimo di Cristo, 14401460, o il paesaggio leonardesco, e dimostrano una volontà di "esercitarsi" di un giovane, piuttosto che l'affermazione di un proprio stile da maestro affermato. Sono d'altra parte già presenti alcune caratteristiche che diventeranno tipiche dello stile di Perugino: il giovane col turbante, molto frequente in opere successive, o i tipi biondi raffinati ed eleganti, destinati a diventare uno degli elementi più ricorrenti della pittura umbra.
Cari lettori e lettrici proseguono le pillole riflessive sullo yoga della risata che avevo incominciato a darvi nello scorso numero! Molti credono che lo yoga della risata non funzioni sulle persone non vedenti.assolutamente falso,e vi spiego perchè. La mia amica Angela é stata la mia prima partecipante non vedente a frequentare incontri di yoga della Risata. Con la sua fragorosa risata e il suo mettersi in gioco con tutta se stessa mi ha dimostrato che i neuroni specchio non si attivano soltanto guardandosi negli occhi.. Secondo Giacomo Rizzolatti, il primo ricercatore italiano a parlare di neuroni specchio, essi sono neuroni specifici che si attivano sia quando si compie un'azione sia quando la si osserva mentre é compiuta da altri. I neuroni di chi osserva "rispecchiano il comportamento osservato, come se a compiere l'azione fosse l'osservatore stesso, che sente, percepisce e si attribuisce gli stessi sentimenti e vissuti di chi compie in prima persona l'azione. Angela con il suo esempio mi ha dimostrato come questi neuroni specchio non si attivano solo con il contatto visivo, ma con la percezione del clima positivo e gioioso delle persone che ci stanno intorno. Lo yoga della risata é uno strumento rivoluzionario che consente di ridere in modo continuativo, combinando la risata incondizionata con la yogica (Pranayama), partendo da un assunto molto semplice. Il corpo umano non distingue tra una vera risata e una indotta, se questa viene praticata intenzionalmente. Si ottengono infatti gli stessi benefici fisiologici e psicologici Numerosi studi hanno confermato l'efficacia del ridere e il suo potere terapeutico per la salute fisica, mentale ed emotiva. E' uno strumento potente, in grado di cambiare la visione della vita, di aiutare ad entrare in contatto con la realtà e a controllare le emozioni e i sentimenti, anche in condizioni avverse. Ha il potere di aumentare la forza interiore quando la vita presenta una sfida, e ci si trova a dover fronteggiare le difficoltà. Credo davvero che sia possibile addestrare il corpo e la mente a ridere. E' come andare il bicicletta, usando la memoria muscolare: una volta imparato, non si dimentica più. La teoria della PROGRAMMAZIONE NEURO LINGUISTICA, PNL, indica chiaramente che ripetendo un comportamento del corpo per un certo periodo di tempo la mente comincia a generare risposte prevedibili, Anche il cervello umano può essere condizionato, e con l'esercizio ripetitivo, il corpo comincia a reagire di riflesso. Battere ritmicamente le mani, cantare all'unisono "ho ho ah ah" e fare affermazioni positive come "molto bene, molto bene yeah" sono esempi delle espressioni di gioia che si praticano nelle sessioni di yoga della risata. Con lo Yoga della Risata il cervello sviluppa nuove connessioni neuronali che producono la chimica della felicità. Il corpo e la mente inconscia, non conoscono la differenza fra il pensare di fare qualcosa o farla realmente. Qualunque sia la motivazione della risata, questa attiva nel nostro cervello, gli stessi cambiamenti fisiologici. Ecco allora una poesia che trovo davvero meravigliosa, sull'importanza della risata. FAMMI RIDERE, SIGNORE Non so perchÈ, Signore, pregandoti stamattina, improvvisamente mi sono reso conto che non ti avevo mai immaginato... ridere. Ridere di una vera risata sonora, contagiosa! I tuoi evangelisti ti presentano pacato, ogni tanto con un sorriso discreto, ma soprattutto serio e grave, qualche volta in lacrime... Non hanno ritenuto di dirci che un giorno, in tale o tal'altra circostanza, ti sei fatta una bella risata. Eppure io sono sicuro che tu ridevi... e ridevi di cuore. Tu ridevi fanciullo, a Nazareth, quando giocavi con i tuoi compagni, ridevi, adolescente, con i tuoi cugini. ridevi e brindavi con i tuoi discepoli, alle nozze di Cana e cantavi, e ballavi se gli altri ballavano! Signore, anche se qualche volta faccio fatica a crederla, la notizia più bella, meravigliosa, sconvolgente che mi riempie la mente e il cuore é che tu ci ami sopra ogni cosa, e che questo amore ci é vicino, così vicino da toccarci da mettere radici dentro di noi. Tu sei venuto tra noi, uomo con noi, uomo come noi, tanto che, abbracciati da te, ti siamo diventati fratelli. Fratelli del bimbo che piangeva, che succhiava il latte al seno, mentre sorrideva, incantato, alla sua giovane madre. Fratelli del fanciullo che imparava a leggere e a pregare. Fratello sempre... nostro fratello Gesù, che sapeva piangere e... ridere! Pensare a te così vicino a noi, così simile a noi perchÈ possiamo diventare simili a te, mi rende felice! Talmente felice, che mi meraviglia non esserlo sempre. Mi dispiace vederci così seri quando parliamo di te, e non capisco perchÈ dobbiamo avere un aria triste, quando ci riuniamo per pregarti. Scusami l'impertinenza, ma stasera ho voglia di dirti, come i bambini piccoli, sulle ginocchia del fratello maggiore: "Fammi ridere". SÏ, é la mia preghiera inattesa: Signore, fammi ridere! PerchÈ, a mia volta, io possa far ridere i miei fratelli: ne hanno tanto, tanto bisogno! (Michel Quoist)
oggi sono qui a parlarvi di Windows 11 ma non per la solita pillola del sistema, ma per indicare agli utenti che sono fermi ancora a versioni obsolete di un Windows ormai morto, vedi Seven o win otto. Che il passaggio a quello che ormai sta diventando il sistema operativo più diffuso al mondo e facile e indolore le somiglianze sono davvero tantissime. ho ricevuto diverse mail di persone che hanno una sorta di timore ad effettuare il salto da i sistemi sopra citati; insomma, un po’ quello che capitò con Xp, che ha regnato nei pc di tutto il mondo per davvero tanti anni. Con questo articolo volevamo tranquillizzare la decina di utenti dei vecchi sistemi quasi tutti con pc che ormai non riescono a gestire pagine web, applicazioni, siti internet. per non parlare poi della sicurezza che praticamente e inesistente su quei computer. di seguito vedremo quanto e pericoloso un vecchio sistema operativo. Windows 11: quali motivi per cui conviene passare alla nuova versione Windows 11 è la nuova versione del sistema operativo di Microsoft, e offre una serie di vantaggi rispetto alla versione precedente. In questo articolo, vedremo tutti i motivi per cui conviene passare a Windows 11 e come trarre il massimo vantaggio dalla nuova versione di Windows. 1. Interfaccia utente rinnovata: Windows 11 offre un’interfaccia utente rinnovata e moderna, con icone e grafica più dettagliati, che rendono l’utilizzo del sistema operativo più gestibile da ipovedenti anche grazie alla modalità scura che ottimizza i contrasti senza attivare l'inversione dei colori. 2. Miglioramento del multitasking e della gestione delle finestre: Windows 11 offre un miglioramento del multitasking, grazie alla nuova funzionalità Snap Layouts, che permette di organizzare le finestre in modo più efficiente e veloce. 3. Supporto migliorato per il gaming: Windows 11 offre un supporto migliorato per i videogiochi, grazie al supporto per DirectX 12 Ultimate, che garantisce una migliore esperienza di gioco e prestazioni più fluide per i videogiocatori, senza dimenticare il supporto ai nuovissimi giochi accessibili a 360 gradi. 4. Funzionalità pensate per la creatività: Windows 11 offre una serie di pensate per gli utenti creativi, come il supporto migliorato per i display a più schermi, una nuova app per la creazione di contenuti e una migliore gestione del suono 5. Sicurezza e privacy migliorate: Windows 11 offre una serie di miglioramenti per la sicurezza e la privacy degli utenti, come una gestione migliorata delle password, un miglioramento del controllo degli accessi e una protezione più avanzata contro i malware. 6. Prestazioni migliorate: Windows 11 utilizza una gestione più efficiente delle risorse e un’architettura a 64 bit, che garantisce prestazioni migliori rispetto alla versione precedente di Windows. 7. Compatibilità con hardware all’avanguardia: Windows 11 è stato progettato per funzionare con hardware all’avanguardia, come i processori Intel dall'11ª generazione e le schede grafiche Nvidia RTX, garantendo prestazioni migliori e funzionalità avanzate per i computer più recenti. 8. un OCR integrato potente ed efficace che con lo screen reader NVDA permette la lettura di file immagine senza programmi aggiuntivi. 9. Accessibilità, davvero Windows 11 e diventato totalmente accessibile in autonomia, potete portare un Pc nuovo di negozio a casa e configurarlo in autonomia senza tecnici e occhi in prestito. insomma, i motivi sono davvero numerosi, e sicuramente ne esistono molti altri che ho tralasciato per non appesantire l'articolo, ma direi senza ombra di dubbio che un nuovo Computer con il bel sistema operativo di Microsoft vi renderà molte operazioni più semplici e sicure e non dimentichiamo il tempo impiegato viste le prestazioni elevate dei Pc. In questi giorni si parla moltissimo di open ai, l’intelligenza artificiale che tanto ci stupisce, ma che molti di noi non sanno bene ancora a cosa può servire a un utente medio, in Windows 11 ormai e integrata e permette una gestione delle ricerche, delle prestazioni, del sistema in maniera ottimale da garantire un risultato eccezionale ma soprattutto alla portata di tutti.
Open AI arriva nei pc con Windows 11: l'intelligenza artificiale su bing e nel menu start: Milano, 28 febbraio 2023 – Microsoft presenta importanti novità per Windows 11, in un momento di grandi evoluzioni per la tecnologia che sta assumendo un ruolo sempre più importante nelle nostre vite;ormai in ogni casa abbiamo uno smart spyker connesso a un intelligenza artificiale, ora Microsoft lo ha introdotto nei PC Windows, che stanno diventando dei veri e propri protagonisti della quotidianità di tante persone e lo diventeranno sempre di più grazie alle novità introdotte dall’IA. Ed è proprio dall’intelligenza artificiale che parte l’aggiornamento di Windows 11 presentato da Microsoft che, con queste nuove versioni vuole reinventare e migliorare il modo in cui gli utenti svolgono le proprie attività sui loro PC. Nelle ultime tre settimane Microsoft ha presentato anche il nuovo Bing con intelligenza artificiale in anteprima per oltre un milione di persone in 169 Paesi e l’introduzione della nuova versione Bing per app mobile di Bing ed Edge , aprendo così nuova era per la ricerca sul web. Con le nuove funzionalità si fa un ulteriore passo avanti, grazie alla combinazione della semplicità d’uso del PC Windows con le straordinarie capacità del nuovo Bing dotato di intelligenza artificiale. Presto tutti gli utenti di Windows 11 potranno accedere a questa nuova tecnologia per cercare, chattare, rispondere a domande e generare contenuti direttamente da una barra delle applicazioni di Windows che è stata migliorata così che tutte le esigenze di ricerca siano in un’unica posizione facile da trovare. Sono state introdotte nuove funzionalità che renderanno più semplice l’uso di Windows 11. Ad esempio, sarà possibile collegare l’iPhone direttamente al PC Windows 11 utilizzando una nuova anteprima di Phone Link per iOS.e direi finalmente! Inoltre, è stata migliorata l’esperienza touch, i widget a schermo intero e un accesso rapido all’app Windows 365. Windows 11 include anche nuove funzioni di intelligenza artificiale in Start, oltre a continui aggiornamenti per rendere il sistema operativo più accessibile e sostenibile. Presentazione di Phone Link per iOS in anteprima Con questa novità, Microsoft desidera eliminare le barriere per coloro che utilizzano gli iPhone introducendo Phone Link per iOS. Grazie a questa novità, infatti, Windows 11 consente agli utenti Apple di non perdere nessuna chiamata o messaggi importanti. L’aggiunta di questo nuovo elemento si inserisce all’interno degli obiettivi di Microsoft per facilitare l’uso della tecnologia per tutti. avvicinando gli utenti sempre di più a ciò che è per loro più importante, come un accesso agevolato alla galleria dell’iPhone con l’integrazione di iCloud nell’app Foto. Novità per gli utenti Android Le funzionalità di Phone Link sono disponibili, inoltre, per gli utenti Android da diverso tempo, con questo aggiornamento si rafforza la connessione tra un dispositivo Android e un PC Windows. Grazie alle nuove funzionalità, gli utenti Samsung avranno una connessione ancora più semplice, con l’attivazione dell’hotspot personale del telefono che si abilita con un solo clic dall’elenco delle reti Wi-Fi sul PC. Inoltre, attraverso i Siti web appena presentati, gli utenti Samsung hanno la possibilità di trasferire facilmente le sessioni del browser dallo smartphone al PC Windows, continuando a navigare senza problemi. un po' quello che prima accadeva solamente nel mondo Apple. Nuove funzionalità di Windows 11 progettate per semplificare la vita di tutti i giorni grazie all’AI Nel 2022 Microsoft ha presentato Windows Studio Effects che aiuta gli utenti, grazie all’intelligenza artificiale avanzata, a personalizzare l’audio e il video in qualsiasi situazione. Effetti come il riconoscimento del volto, la sfocatura dello sfondo, l’inquadratura automatica e la messa a fuoco vocale, disponibili per l’uso con la fotocamera e il microfono integrati, migliorano l’esperienza dell’utente durante le videochiamate. Con questo aggiornamento è ancora più facile trovare e regolare le impostazioni di Windows Studio Effects direttamente dalla barra delle applicazioni nelle impostazioni rapide. Ora è possibile regolare istantaneamente la sfocatura dello sfondo, il contatto visivo e l’inquadratura automatica e applicarli alle applicazioni di comunicazione preferite, con una perfetta integrazione in Microsoft Teams.ovviamente un grande vantaggio per noi che oggettivamente abbiamo spesso problemi ad interfacciarci con conferenze soprattutto nel ambito professionale, universitario. Inoltre Con l’introduzione di Windows 11 è stata presentata anche l’integrazione di Microsoft Teams attraverso la funzione Chat disponibile dal desktop sulla barra delle applicazioni, rendendo più semplici le connessioni degli utenti. Grazie a questo aggiornamento, l’esperienza della firma Chat è stata completamente rinnovata per rendere più facile l’anteprima del video e l’avvio di una chiamata o la condivisione di un link di chiamata attraverso qualsiasi app. È inoltre possibile accedere in modo più rapido e semplice a tutte le conversazioni, con la possibilità di navigare tra le conversazioni in Chat, il tutto in un’unica finestra. Novità per l’app Quick Assist Grazie alle nuove implementazioni è possibile aprire l’applicazione Quick Assist direttamente dal menu Start, facilitando così la connessione, sfruttando anche la nuova possibilità di passare dalla condivisione dello schermo al controllo completo durante una sessione per dare o ricevere aiuto. Ricordiamo però che questa modalità non condivide l’audio, da poter guidare gli utenti quindi lo screeen reader non viene sentito da chi assiste, ma si può tranquillamente farsi assistere da remoto da vedenti senza installare app di terze parti. Le notizie e le informazioni sono a portata di swipe Le notizie sono sempre più fruibili e arrivano in maniera istantanea, da qui nasce l’esigenza dell’utente di consultare rapidamente gli ultimi titoli dei giornali, il punteggio della partita, controllare le azioni, il meteo o persino l’agenda, ma senza doversi destreggiare tra più dispositivi. Con Widgets non è necessario: le notizie e le informazioni sono a portata di mano e senza interruzioni. Con l’espansione dei Widget che includono Phone Link, Xbox Game Pass e partner come Meta e Spotify, rimanere informati real-time non è mai stato così semplice: basterà, per esempio, dare invio sull’icona del meteo nella barra delle applicazioni o scorrere il dito da sinistra, per attivare i Widget che forniscono informazioni importanti . Ovviamente questa funzione vale solamente per i dispositivi con uno schermo touch. Windows migliora l’esperienza touch Accade sempre più frequentemente di utilizzare il PC in situazioni informali seduti ad esempio sul divano. In questi casi è facile che tastiera non venga usata ed è quindi importante massimizzare la reattività dello schermo al tatto per ottimizzare l’esperienza dell’utente. Navigare in modo rapido e intuitivo sui dispositivi touchscreen senza l’utilizzo della tastiera è sempre più importante per gli utenti Windows. I recenti miglioramenti, come i controlli touch , che consentono di disporre le finestre con un semplice tocco, i nuovi gesti tattili per il touchscreen che permettono di aprire e chiudere facilmente Start, Widget e impostazioni rapide, hanno reso più semplice l’esperienza utente sui dispositivi touch. Ora è possibile massimizzare la superficie dello schermo e la flessibilità quando si utilizza il dispositivo senza tastiera grazie alla barra delle applicazioni a scomparsa. Quando si scollega lo schermo, la barra delle applicazioni scompare all’istante. Per aprire un’altra applicazione o controllare il riquadro dei widget sarà sufficiente scorrere verso l’alto per espanderlo e facilitare la navigazione. Registrazione dello schermo con Snipping Tool Grazie al nuovo registratore di schermo integrato in Snipping Tool ora è possibile registrare facilmente anche lo schermo, in formato video. Snipping Tool dispone, infatti, di nuove funzionalità che consentono di catturare, salvare e condividere facilmente il contenuto creato, direttamente nell’app. Per utilizzare la funzionalità di registrazione dello schermo è possibile cercare e lanciare Snipping Tool tramite Ricerca sulla barra delle applicazioni e selezionare “Registra”. Gli screenshot verranno salvati automaticamente in una cartella predefinita. È possibile accedere rapidamente a Snipping Tool con lo shortcut: Tasto Windows + Maiuscolo + S. Le novità di accessibilità includono il supporto per i display braille e un accesso vocale migliorato nelle app principali Microsoft introduce nuove funzionalità per consentire una maggiore accessibilità a Windows 11, come per esempio l’applicazione Narrator, che ha esteso il supporto a un maggior numero di display braille, tra cui 3 nuovi display Designed for Surface di HumanWare. Ora è possibile passare, senza interruzioni, da Narrator ad altri screen reader mentre si utilizza il display braille. Questa funzionalità fondamentale fa sì che Narrator possa interagire senza problemi con gli accessori creati per l’accessibilità assicurando alle persone non vedenti la possibilità di utilizzare Windows con facilità. Sono stati introdotti anche nuovi miglioramenti per la funzionalità di accesso vocale per offrire una soluzione più flessibile e migliorata. È possibile utilizzare l’accesso vocale con le principali Microsoft di Windows 11, dai documenti Word alla gestione dei file in “Esplora file”. Sia che si tratti di connettersi, collaborare o creare, è quindi possibile utilizzare facilmente il proprio dispositivo Windows anche senza tastiera . Controllare l’impatto ambientale grazie alle nuove raccomandazioni di risparmio energetico Microsoft continua il suo percorso di investimenti in tecnologia sostenibile e vuole offrire agli utenti le condizioni per ridurre più facilmente la propria impronta di carbonio. Grazie ai nuovi comandi e ai suggerimenti inseriti nelle impostazioni di sistema, è possibile comprendere più facilmente le proprie scelte e agire per regolare le impostazioni in modo da fare la scelta migliore per un uso personale del PC e per l’ambiente. Sfruttare la potenza dell’intelligenza artificiale per trovare i file necessari consigliati nel menu start. Insomma tanta roba, moltissime novità, e devo dire che ho effettuato la ricerca nel sito di Windows, per estrapolare quello più interessante per noi, senza dimenticare che vi sono ancora moltissime novità magari più per un mondo professionale, dedicato alle aziende, ma se volete ancora più informazioni trovate tutti i dettagli sul sito ufficiale di Windows, ovviamente queste notizie sono relative a sistemi per pc aggiornabili, quindi con caratteristiche idonei.
Possiamo immaginare un bosco incantato come quelli delle favole? E allora troviamo un bel bosco in cui 1-2 volte a settimana fare una passeggiata di 2-3 ore. Anche un bel parco in città. Ebbene in Giappone sono stati condotti una serie di studi che dimostrano che la FOREST THERAPY detta anche BATH THERAPY ( bagni di foresta o di bosco) ha numerosi effetti positivi sulla nostra salute, in particolare riduce lo stress e aumenta le difese immunitarie. Ma non solo: abbassa la pressione e rallenta i battiti cardiaci, riduce l'ansia, la fatica e previene la depressione. Importantissimo È che potenzia l'attività dei globuli bianchi della serie NK ( natural killers) aumentando le nostre difese immunitarie. Tutti questi benefici derivano dai fitoncidi, particolari oli essenziali volatili emanati dalle cortecce degli alberi. Queste sostanze sono la difesa degli alberi dagli attacchi batterici e fungini, ma negli esseri umani, inspirati, esercitano tutte le funzioni prima citate ed inoltre riducono gli ormoni dello stress, (adrenalina, noradrenalina e cortisolo) Abbiamo sempre amato i parchi e le foreste per lo scenario meraviglioso e l'aria pura che respiriamo grazie al filtro ossigenante degli alberi. Si sente proprio un'aria più tersa e pulita che in città. Ora abbiamo una ragione in più per fare passeggiate salutari e curare il nostro benessere a costo zero. Ora che non andiamo più al mare, sfruttiamo la pineta. Ma dobbiamo applicarci : per una vera FOREST THERAPY bisogna camminare a passo regolare, fare periodiche profonde inspirazioni ed espirazioni e fermarci ogni tanto a fare un po’ di stretching, ascoltando i suoni della foresta. NB: 2 ore a settimana di questa pratica, migliorano il nostro umore e innalzano le nostre difese immunitarie per circa una settimana.
Duemila anni fa, Gesù disse: "Non quello che entra dalla bocca rende impuro l'uomo, ma quello che vi esce". Adesso, nell'ambito della nuova spiritualità, si sta riscoprendo il significato di queste parole: a farci ammalare, o ingrassare non é il cibo, sono i nostri pensieri e le nostre parole riguardo al cibo, al nostro corpo ed alla nostra realtà individuale. Non é un'idea facile da accettare, dopo anni di convinzioni limitanti sui cibi che ingrassano e fanno male, nonchè sulla necessità di sforzarsi, sacrificarsi, affaticarsi e sottoporsi a diete rigorose per ottenere un corpo perfetto. CIBO E PENSIERI In realtà, non si é mai capito chiaramente il rapporto tra cibo ingerito e peso corporeo, ossia in quale misura ció che mangiamo incida sul nostro peso. Ogni anno, un individuo ingerisce, in media, circa 330 kg di cibo e bevande, equivalenti a quasi 7 tonnellate in vent'anni. Qual é il collegamento tra quest'enorme quantità di cibo e i pochi chili in più che, magari, abbiamo accumulato in qualche anno? Tra l'altro, sappiamo tutti che ci sono persone che, pur mangiando senza ritegno, mantengono sempre una linea invidiabile. Se le tanto temute calorie, come sostiene la maggior parte dei dietologi, sono la causa oggettiva dell'ingrassamento, allora dove vanno a finire le tantissime calorie che questi "sempremagri" assumono? Finora, per giustificare stranezze di questo tipo, la medicina é sempre ricorsa al metabolismo, che in alcuni é più lento, o più veloce che in altri. Già, ma perchè? L'UNICA DIETA CHE ESISTE Nel suo libro "The Only Diet There Is" ("L'unica dieta che esiste"), la celebre autrice e Rebirther americana Sondra Ray suggerisce una risposta più in linea con la succitata frase di Gesù: "Il vostro corpo obbedisce sempre alle istruzioni fornite dalla vostra mente. L'unica cosa che conta sono le istruzioni riguardo al cibo che date al vostro corpo". Avete mai notato, in effetti, che di solito le persone che mangiano quanto vogliono senza ingrassare dicono "Tanto io non ingrasso"? Se, dunque, qualsiasi tecnica fisica, dieta e digiuno compresi, funziona soltanto perchè la nostra mente crede che funzioni, ciò spiega perchè diete antitetiche tra loro, con principi nutrizionali talvolta assurdi, riescono ad avere tutte ugualmente successo. Di solito, però si tratta di un successo temporaneo, perchè se non si affronta la vera causa del sovrappeso é molto difficile raggiungere e mantenere la giusta linea per sempre. Quindi, sempre partendo dal presupposto che a provocare il peso in eccesso sono il nostro atteggiamento e le nostre convinzioni, per dimagrire possiamo scegliere di eliminare i pensieri negativi che abbiamo riguardo al nostro corpo, al cibo ed a noi stessi in genere. Vediamo quali. I PENSIERI CHE FANNO INGRASSARE Secondo due celebri autrici New Age come Louise L. Hay e Shakti Gawain, é la paura la causa principale dell'obesità. L'aumento del tessuto adiposo del corpo rivela bisogno di protezione. Si può aver paura di se stessi e degli altri, della vita, delle responsabilità, del sesso (molte donne, in effetti, ingrassano per non essere attraenti e quindi non ricevere proposte sessuali). A volte, la paura cela un sentimento di rabbia e un rifiuto di perdonare. Se il grasso si concentra sulle braccia, rivela ira, perchÈ ci é stato negato amore; se é sulle cosce, é segno di collera accumulata nell'infanzia, soprattutto nei confronti del padre; sui fianchi, indica rabbia ostinata nei confronti dei genitori; sul ventre, ira perchè ci si é sentiti negare il nutrimento; sui glutei, che rappresentano il potere, esprime paura di non aver potere e collera contro le figure di autorità. Inoltre, molti ingrassano per dimostrare a se stessi di non valere granché, e quindi per dare ragione ai propri genitori, o insegnanti, o a qualsiasi altra autorità li definisse degli incapaci. Altri per sentirsi impotenti di fronte al problema e quindi per potersene lamentare, attirando così un interesse che non pensano di poter suscitare in modi diversi. Altri ancora perchè sono così arrabbiati con se stessi da volersi punire. La maggior parte delle persone, comunque, ingrassa per essere infelice, per doversi sempre preoccupare del proprio corpo e del cibo, così da non godersi i piaceri della vita. Secondo Sondra Ray, ciò riguarda il collegamento che inconsciamente molti operano tra il piacere e il dolore, in ricordo del trauma natale. Queste persone pensano, magari senza rendersene conto, "Non posso essere felice. Se lo sono, accadrà poi certamente qualcosa di brutto, arriver‡ un momento in cui starò male e mi sentiró infelice". Insomma, meglio essere sempre insoddisfatti di se piuttosto che venire puniti dalla vita. Dunque, per comprendere i motivi del proprio eccesso di peso, é importante chiedersi da chi o da che cosa si sta cercando di difendersi, cosa non si vuol lasciare andare e verso chi si prova rabbia o rancore. E' meglio farlo proprio mentre si sta mangiando, soprattutto un cibo ritenuto "proibito", per sentire le emozioni ed i pensieri associati. Provate senso di colpa, frustrazione, noia, angoscia, rabbia, sconforto, ansia? A cosa associate queste sensazioni? Ad un momento della vostra vita, ad una particolare situazione, al lavoro, ad una persona specifica, a dei ricordi d'infanzia? Cimentatevi subito in questo esercizio. Potreste scoprire delle cose davvero sorprendenti su di voi. LA "PSICODIETA" IN OTTO FASI Insomma, pare proprio che, per raggiungere e soprattutto mantenere il peso forma, sia indispensabile agire sul corpo, partendo dalla mente. Per farlo, esistono vari programmi, ma fondamentale resta quello messo a punto da Sondra Ray nel libro citato: una psicodieta in otto fasi basata sull'amore, sul piacere e sul perdono. Prima peró, di passare in rassegna le otto fasi, una per una, é bene ricordare che, per dimagrire come per ottenere qualsiasi altro risultato, é fondamentale che ci sia soprattutto la disponibilità a cambiare, a lasciar andare la paura, a vedere se stessi e gli altri in modo nuovo. Prima fase - Eliminare i pensieri negativi su di sÈ, sul proprio corpo e sul cibo. E' importante scriverli ogni volta che vi vengono in mente, magari su un apposito taccuino, sempre a portata di mano. Seconda fase - Riempirsi di affermazioni positive, cioé trasformare tutti i pensieri negativi che avete scritto in frasi positive, affermative, sempre al tempo presente. Per esempio, se avete scritto sul vostro taccuino "Non penso che si possa dimagrire con la mente", adesso potete scrivere. "Io, (nome), posso dimagrire con i miei pensieri positivi". Potete riscrivere le frasi che preferite su dei biglietti da appendere ovunque vogliate, oppure ripeterle a voce alta e registrarle su una cassetta; per poi riascoltarle nel corso della giornata. Terza fase - Usare la visualizzazione, ossia immaginarsi come si vorrebbe essere fisicamente. Fatelo in maniera dettagliata e realistica, dopo esservi rilassate profondamente, e sentitevi come se già foste proprio così. Secondo vari studi, la visualizzazione può produrre, col tempo, degli effetti concreti, perchè le nostre cellule reagiscono alle situazioni immaginate in maniera molto vivida, proprio come se fossero reali. Quarta fase - Lasciare andare la rabbia. Abbiamo già parlato degli effetti deleteri sul vostro corpo del fatto di trattenere la rabbia, e anche di come sia possibile scaricarla in maniera innocua. Quinta fase - Scrivere i propri sentimenti. Fatelo magari su un apposito diario, soprattutto quando vi sentite di cattivo umore. Questo vi aiuter‡ a comprendervi meglio e, in particolare, a capire quale stato d'animo vi spinge ad ingurgitare cibo. Sesta fase - Essere felici del cibo che si mangia. Se ogni volta che mangiate un dolce dite " - mi fa male, mi fa ingrassare, mi odio perchè non riesco a non mangiarlo - ", allora quel dolce vi farà male davvero. Invece, secondo recenti studi, un pensiero positivo come "sono felice di mangiare questo dolce, lo faccio perchè mi voglio bene", stimola il cervello a produrre "mediatori chimici del benessere", come la serotonina (che ha un effetto calmante) e le endorfine (che trasmettono energia ed euforia); ossia, proprio quelle sostanze i cui livelli vengono innalzati dal consumo di zuccheri e grassi. Così vi sentirete bene prima, mangiando solo una quantità moderata di dolce. Settima fase - Amare il proprio corpo. E' molto importante, perchè disprezzando il vostro corpo contribuite a mantenerlo nella forma attuale che non vi piace. Provate allora a guardarvi meglio allo specchio ed a scoprire soltanto le cose che vi piacciono in voi. Pensate al vostro corpo con amore e parlatene sempre in termini positivi. Con la gentilezza si possono ottenere cose davvero sorprendenti... Ottava fase - Concedersi ogni tipo di sano piacere. In questa dieta, é davvero un imperativo categorico: fate qualsiasi cosa vi procuri piacere e benessere, trovate sempre nuovi modi di appagarvi e di rendervi felici. Potete fare l'amore col vostro partner, ascoltare una bella musica, godervi un bel massaggio, o una sauna... Per chi vuole mantenere la salute del corpo e della mente, godersi la vita non é un lusso, ma un dovere!
Lettori e lettrici. sono un grande appassionato della montagna e oggi vorrei parlarvi di un posto bellissimo e suggestivo. Il posto in questione é situato presso il Passo della Presolana, a 1297 metri di altitudine, e il suo nome é " il Salto degli Sposi". A dispetto del suo nome romantico nasconde una storia centenaria molto triste ma vera e, ancora oggi, dai risvolti misteriosi. Sicuramente gli abitanti locali hanno sfruttato tale storia per attirare turisti, in quanto intorno ad essa hanno ricamato una bella storia oppure, se preferite, una romantica leggenda. Prima di addentrarci lungo il percorso che ci porterà presso il Salto degli Sposi, doveroso é un breve accenno geografico sulla zona in questione, tanto per far capire in quale parte d'Italia ci troviamo. La Presolana si trova nella Regione Lombardia, in Provincia di Bergamo, ad un'altitudine di circa 1300 metri, e fa parte della Comunità Montana Valle Seriana Superiore. Il Comune della Presolana si trova a circa 100 kilometri da Milano e 50 km da Bergamo. Come un raro gioiello, é incastonato nella maestosa cornice delle Prealpi Orobiche, e il suo territorio si estende per circa 45 Km. Il suo sviluppo in altezza inizia dai 780 mt di altitudine del fiume Gera, transita per i 1297 mt del Passo della Presolana, per poi inerpicarsi sin ai 2520 mt del Pizzo della Presolana. La sua ubicazione geografica la rende un interessante punto di riferimento per il turismo, sia invernale sia estivo. Chiaramente l'ambiente circostante é quello tipico montano, con un clima abbastanza asciutto mentre, all'altitudine del Passo, la fauna e la vegetazione sono quelle standard delle zone prealpine. Per arrivare fino a questo splendido posto, si percorre in auto l'autostrada A4 MilanoVenezia, si prende l'uscita Bergamo o Brescia Ovest, seguendo le indicazioni per la Val Seriana. Si prosegue per Clusone e si seguono le indicazioni per il Passo della Presolana. Percorrendo la strada si giunge a Castione della Presolana e da qui, proseguendo per ulteriori circa 5 km, fin al Passo della Presolana. Appena giunti al cartello che indica il Passo, si percorrono ulteriori 500 metri e si parcheggia presso un comodo piazzale da dove, in 10 minuti di passeggiata, si arriva fino al Salto degli Sposi. Di per se sul passo non si trova nulla di turistico, al di fuori di alcuni ristoranti e alberghi. Non é una grande località, ma solamente la cima di una delle montagne che circondano la conca della Presolana. L'attrattiva principale, oltre alcuni sentieri che conducono a rifugi in alta quota, é appunto il Salto degli Sposi. Ora invece vi parlerò della storia che ha reso famosi questi ridenti posti. Correva l'anno 1871, e lo stupendo splendore della conca della Presolana era già nota anche all'estero. Infatti, durante il dominio austriaco risalente agli anni precedenti l'unità d'Italia, parecchie compagnie militari dell'impero asburgico avevano avuto modo di contemplare le bellezze di tali luoghi. Alcuni di loro si erano anche trasferiti nelle valli circostanti, tanto e vero che i loro discendenti vivono tuttora nella cittadina di Clusone. Alcuni dei militi rimasti in Italia provenivano dagli oriundi Polacchi, e anche loro magnificavano le bellezze di tale terra ai parenti polacchi, durante la corrispondenza che inviavano loro periodicamente. Uno di questi, un certo Massimiliano Prihoda, polacco e musicista di professione, si trovava in Italia per tenere un concerto alla Scala e non volle perdere l'opportunità di andare a trovare i parenti trapiantatisi a Dorga, una località della conca della Presolana. Affascinato dalla bellezza dei posti, e dalla maestosità dei panorami delle montagne, passava ore e ore nello scrivere spartiti, immerso nella quiete dei posti. Il luogo prediletto era la sommità di un dirupo dal quale poteva rimirare le montagne circostanti che percorrono la Valle di Scalve e la Valle Camonica. Affascinato ed innamorato dai posti, decise di tornarvi definitivamente con la giovane moglie, Anna Stareat. Ritornato in Polonia vendette la casa, sistemó i suoi affari, e tornó in Italia con la moglie. Tutti i giorni la giovane coppia percorreva il sentiero che conduceva al dirupo per contemplare il paesaggio e la moglie, affermata pittrice, trovava degna ispirazione per i suoi quadri, mentre il marito scriveva spartiti musicali. La giovane coppia fu presa a benvolere dagli abitanti del luogo. Sempre insieme, con il sorriso sulle labbra, sempre con la mano nella mano, e con una parola affabile per tutte le persone che incontravano. Alla fine, Massimiliano e Anna, divennero per gli abitanti del posto, semplicemente " gli sposi ". Ma un giorno capitó la tragedia. Secondo le varie testimonianze raccolte presso gli abitanti, verso la fine del mese di settembre, dell'anno 1871, e dopo un tremendo acquazzone, gli sposi si recarono presso il dirupo per rimirare il panorama abbellito da un tenue arcobaleno. Anna dipinse il ritratto del marito con sullo sfondo la montagna del Pizzo Camino, e Massimiliano scrisse una composizione dedicata alla moglie. Per qualche inspiegabile motivo, mentre la luna stava sorgendo, i giovani sposi raggiunsero l'orlo dello strapiombo e si gettarono di sotto abbracciati. Furono trovati il giorno dopo alla base del dirupo, ancora abbracciati, dalla guardia boschiva Bortolo Dovina. Il fatto rimane tuttora avvolto nel mistero nonostante le diverse indagini effettuate a suo tempo. La conclusione più logica che sono riusciti a trovare per giustificare tale triste atto, é stata individuata nella volontà dei due sposi di preservare per l'eternit‡ il dolce sentimento che li univa. Il quadro dipinto da Anna, e lo spartito di Massimiliano scritto per la moglie, furono consegnati ai loro parenti e oggi sono gelosamente custoditi da una famiglia di nobili di origini polacche. Altre fonti invece sostengono che il quadro di Anna Stereat sia stato trovato per caso a Bombay (India) al Prince of Wales Museum of Western India, e che lo spartito sia stato recentemente riscoperto nella biblioteca del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo. A ricordo della tragedia, e in memoria dei due sposi, da allora il precipizio é chiamato " il Salto degli Sposi " e per anni la triste storia non fece altro che alimentare le pagine dei quotidiani locali. Con il trascorrere del tempo, il luogo crebbe di notorietà diventando la meta preferita degli innamorati i quali, in segno d'augurio per il loro amore, gettano dei fiori dalla sommità del dirupo. A onore di cronaca riporto anche la leggenda creata dagli abitanti locali Quella narrata sopra é la vera storia del Salto degli Sposi ma gli abitanti del posto, per promuovere il turismo e creare un alone di mistero sul luogo, diedero alla luce una leggenda altrettanto romantica ma triste allo stesso tempo: Tantissimi anni fa nella vallata vivevano due giovani innamorati. Essi desideravano ardentemente di poter coronare il loro amore con il matrimonio, ma erano contrastati dai loro parenti a causa di una vecchia inimicizia tra le due famiglie. I due giovani, consapevoli che non avrebbero mai avuto la benedizione da parte dei rispettivi genitori, decisero di cercare la morte che li avrebbe uniti per sempre fuggendo verso la montagna, per cercare un posto dal quale gettarsi nel vuoto. Avevano sentito parlare di una montagna dalle pareti d'argento, ove l'aquila nidificava per far nascere i suoi piccoli. Una montagna ove gli gnomi si divertivano a costellare le luci delle stelle. I ragazzi una notte, elusa la sorveglianza dei genitori, uscirono da casa e presero un sentiero che iniziava dal Passo della Presolana e si addentrava fin dentro il fitto bosco. Era una splendida notte di luna piena, e la luce che emanava guidava il cammino degli innamorati. Percorrendo il sentiero giunsero fin ad un gran terrazzo che dava sulla vallata sottostante, percorsa da un fiume che brillava laggiù in fondo. La coppia rimirava estasiata il panorama che li circondava, aiutati da una splendida alba che iniziava a rischiarare i contorni delle montagne. Guardando in basso, poco sotto l'orlo del dirupo, videro un cespuglio fitto di stupendi fiori rossi, più rossi delle rose di maggio. I due giovani rimasero a lungo ad ammirare quei meravigliosi fiori, rimanendo rapiti da tale bellezza come se fossero stati posseduti da un incantesimo. Tale fu la loro estasi in quel momento che non desiderarono altro che di gettarsi felici ed abbracciati nel vuoto, ponendo così fine al loro bellissimo, triste amore. Ed ora, se vi capita di incontrare lungo il percorso che porta al salto degli Sposi qualche abitante del luogo, non vi meravigliate se vi sentirete dire: "Non guardate i ciclamini del Salto degli Sposi. Non guardateli perché sono incantati, e chi si sofferma a contemplarli rimane preso da un'invincibile magia che lo spinge a cercare la morte tra i fiori vermigli
10 agosto 2023 Vorrei danzare con te, in alto, a MOLTO sovrastare le nuvole bugiarde, che invano promettono gocce di amore, vorrei volare con te, oltre le ardenti stelle, che, con raggi incandescenti aggrediscono la candida pelle, e, con calda luce gettata su amori e ricordi, recano all'anima profonde ferite. Vorrei sfrecciare con te, mano nella mano, sulle limpide strade del cielo, oppure, d'un tratto, sciogliere le nostre mani, per sfidarci, ridendo come bambini, e scoprire chi correrà più velocemente,... - mentre i miei boccoli si tufferanno nel vento -, finché, stanchi e felici, voleremo l'uno nelle braccia dell'altra, in un traguardo infinito di sogni e letizia.
La giacca gettata sopra una sedia, - una cosa dimenticata -, un tavolo scheggiato, che sa di rimpianto, frammenti di credenza sparsi, la solitudine danza, con scarpe chiodate, il passo è così pesante, privo di grazia, i chiodi risuonano nel silenzio, martelli inesorabili… Spicca l’assenza delle camere da letto: la bomba ha colpito la casa, nella parte a nord, perfino il tetto è fuggito via, nei cieli desolati della città.
O luna, tu che doni al cielo i tuoi spicchi ribelli, uno ad uno, quali granelli di gioia impazzita… O luna, tu che porgi la tua luce argentea, in coppe di cristallo, a illuminare l'incerto cammino dei viandanti notturni… O luna, tu che, soavemente, danzi con i tuoi raggi, quali punte di cristallo, scarpette da ballerine, sopra tappeti di stelle… O luna, ti prego, brilla un poco anche per me.
Mi piace la parola” desiderare”. Porta con sé qualcosa di magico, se la pronunci ha un non so che di completo, di essenziale, “io desidero” ... Ecco, non serve aggiungere altro. Il verbo desiderare deriva dal latino desidero e vuol dire osservare le stelle. I desiderantes erano i soldati che stavano sotto le stelle ad aspettare quelli che dopo aver combattuto durante il giorno, non erano ancora tornati.Da qui il significato del verbo desiderare: stare sotto le stelle e attendere. Papà... mamma... da quando non ci siete più non desidero altro che sdraiarmi anche io sotto a quelle stelle, e desidero di poterle vedere ancora quelle stelle, e desidero e aspetto che voi ritorniate da me e vorrei che questo mio desiderare così forte bastasse a farlvi ritornare. Mia mamma e mio papà si erano sposati il primo luglio di qualche anno fa, avevano rispettivamente 22 anni lui e 18 lei, e nella pancia di lei c’ero già io che dopo pochi mesi sarei nata. Mamma... mi hai raccontato spesso che non hai pensato nemmeno per un istante di non farmi nascere, nonostante la tua giovane età, ma io invece ho pensato spesso che senza di me, la tua vita sarebbe stata più semplice, perché lo so Che non è stato facile avere avuto una figlia che si è ammalata da bambina, a solo 11 anni, so che non è stato facile vedermi stare sempre male, passare settimane interminabili in ospedale insieme a me, venire a controllarmi di notte svegliata da un lamento impercettibile e ritrovarmi confusa , in un bagno di sudore. Mi ricordo il rumore dei tuoi passi Che correvano verso il mio letto, mi ricordo la tua voce che mi arrivava da lontano, offuscata dall’ipoglicemia, che mi chiedeva : “ Annalisa mi senti? mi capisci?”... mentre provavi a farmi ingoiare lo zucchero. Perdonami mamma, non avrei voluto darti tutto quel dolore. Perdonatemi... Quando perdi qualcuno, qualcuno di così importante per te, dovresti cancellare tutto il resto e ricordarti solo i momenti belli e io continuo a desiderare che possa essere così, ma non è sempre così, io non ci riesco!!! Ci sono giorni e momenti in cui la mancanza, la somma di tutte le mie mancanze, diventano una mano stretta intorno alla gola, che mi impedisce di respirare. Nonostante io ci provi con tutte le forze, non ci riesco, i momenti belli non riesco più a ricordarmeli, perché sono arrabbiata con voi, perché non si fa così, perché non si muore così... Papà... prima di andartene avresti dovuto almeno dirmi quand’è che ho smesso di essere la tua bambina e ho cominciato a essere una figlia che meritava soltanto la tua indifferenza , perché io desideravo saperlo… Mamma... prima di andartene avresti dovuto almeno dirmi perché eri così arrabbiata con me, sempre, e perché non ti sei mai fidata di me, perché non mi hai mai creduta capace, io avrei desiderato saperlo... io meritavo di sapere o forse lo sapevo già ma avevo bisogno di sentirmelo dire...Invece siete andati via, e mi avete lasciato sola, con i miei mostri, con i miei fantasmi. Desiderio può anche derivare da: “de” ovvero lontananza, distacco e “siderium” ossia stella, astro (sidus, sideris). Una condizione di lontananza da qualcosa che dà calore, luce, emozione. Da un certo punto in poi della mia vita l’ho sentito forte questo desiderio di voi, anche quando c’eravate ancora, ho sentito forte questa lontananza, questo distacco, questa mancanza di calore, di luce, e di emozione. Quando ho perso la vista, quando la luce si è spenta, ho pensato: “ma chi la vorrebbe una figlia come me, ma chi la vorrà più una come me?”...... ed era diventato tutto troppo difficile, e io non riuscivo a capire perché, in fin dei conti l’amore è una cosa semplice e io desideravo solo quello... E così mi sono costruita questa armatura, con cui fingo di essere una guerriera, ma in realtà mi serve solo per proteggermi e nascondermi ,perché mi avete lasciata da sola e io ho paura... Da piccola avevo paura di andare sulle giostre, perché temevo che una volta finito il giro non vi avrei più trovato dall’altra parte, ma voi mi avevate giurato che non sarebbe mai successo… e poi quel giorno il giro è finito,ma voi dall’altra parte, ad aspettarmi, non c’eravate più...
Te penso me manchi Ma che posso fa Che pure si esco N' te posso guardà Er buio t'ha avvolto Mia bella Città Ma dentro a foschia Comincio a scavà E torno bambina A tanti anni fa A quanno co'l’occhi T'ho potuto rubà E me basta poco pe' fatte tornà Perché a te manco er buio te po oscurà ' E io co' sto core Te continuo a guardà ' Annalisa
C'era una volta una famiglia molto povera. Giovanni Battista, il capo famiglia, si dava da fare con ogni mezzo per trovare dei lavori, ma riusciva a combinare poco e niente, non certo per colpa sua. Il guaio era che in zona i benestanti, in grado di offrire lavoro, si potevano contare sulla punta delle dita, mentre il resto della popolazione era povera quanto o più di lui. Veniva da se, dunque, che i suoi simili gli facessero una concorrenza spietata. Un giorno Giovanni Battista capitò per caso nei pressi della fattoria del Drago, un ricco proprietario sul quale si vociferavano storie non certo piacevoli. Il poverino noncurante della cattiva reputazione del Drago Decise all'istante di tentare più per disperazione che per altro. Scettico si disse tra se e se: Figurati se il Drago ha bisogno di me,chissà quanti operai lavorano per lui! Invece il Drago al contrario dei suoi pensieri si dimostrò generosissimo. Infatti dopo aver ascoltato la sua storia gli fornì un'enorme quantità di viveri da portare ai suoi familiari, e quindi lo prese a lavorare nella fattoria Pattuirono che solo ogni quindici giorni o ogni mese, in base alle necessità poteva ritornare a casa per un giorno, gli dava da mangiare e bere a sazietà, lo pagava lautamente e spesso gli forniva altre grandi quantità di viveri da portare alla famiglia. Ora il poveretto era contento e pensava tra se e se che una fortuna più grande non sarebbe potuta piu capitare. Un giorno il Drago gli disse : Perché non porti qui anche tua moglie e i tuoi figli? Qui staranno molto meglio che a casa tua, non ti pare? A Giovanni Battista gli pareva di sognare,tanta fortuna tutta insieme non pensava mai che gli sarebbe potuta capitare! Dopo aver ringraziato il Drago che inoltre gli aveva messo a disposizione un grande carro per caricare la famiglia insieme alle loro povere cose,egli partì alla volta di casa sua. Il viaggio di ritorno fu un po difficile per la grande quantità di cose che la famiglia si era portata, ma tutto sommato arrivarono alla fattoria del Drago tutti sani e salvi e senza perdere nulla. Padre, madre e figli erano estremamente entusiasti e felici della loro nuova sistemazione. Il tempo volava senza che se ne accorgessero, tutto filava a meraviglia! Poi un bel giorno la signora si prese una brutta influenza, cosi forte che la notte non riusciva a chiudere occhio tanto la febbre era alta. Fu così che la poverina sentì degli strani rumori nella stanza. Subito si spaventò tanto che il cuore le batteva forte forte! Poi si fece coraggio e fece finta di dormire pensando che magari erano delle allucinazioni dovute alla febbre. Ma quali allucinazioni! Era il Drago che si era introdotto furtivamente nella stanza da letto dove lei e il marito dormivano con i figli! Il Drago si era messo subito all'opera palpandoli uno per uno. "Questo é ancora troppo piccolo, aveva bisbigliato palpando il primo figlio. Questo é ancora troppo magro. Questo invece, comincia ad essere buono, ma é meglio aspettare che cresca un altro poco. Questo invece é ancora un po' duro aveva commentato a proposito del marito,- ma, a furia di mangiare, finir‡ per ammorbidirsi ed insaporirsi. Infine fu il turno della signora! » già buona da mangiare, osservó il Drago, ma é meglio aspettare che le passi la febbre." Al termine del giro di ispezione il Drago sembró molto soddisfatto La cosidetta,ispezione si ripeté per altre due notti, fornendo alla donna la certezza che non stesse delirando per la febbre alta La mattina seguente la signora impaurita da tutto ció che aveva udito,informò il marito pregandolo di partire tutti al piu presto prima che succedesse l'irreparabile. "Non é possibile!" commentò Giovanni Battista, cercando di tranquillizzare la poverina, che quasi balbettava dal terrore di finire tra i denti del Drago! "Ed invece é la verità, ribatté la moglie con decisione.- Dobbiamo andare subito via, di qui, altrimenti quello ci mangia tutti." L'uomo non le credeva affatto ma dopo parecchie discussioni la moglie ebbe la meglio e convinse il marito a ritornare alla loro casa. Ma il marito non credeva a una parola del racconto della moglie e così le disse che avrebbe inventato una scusa per non offendere il Drago che era stato così generoso nei loro confronti e li avrebbe accompagnati alla loro vecchia casa. Naturalmente precisó alla moglie che lui sarebbe comunque ritornato dal suo datore di lavoro, ma la moglie vista la sua ostinazione non insistette troppo e le disse rassegnata: "fai un po’ come credi,io ti ho avvisato" L'uomo allora andò dal Drago e gli disse: "Mia moglie vuole tornare a casa nostra. Dice che lì riuscirà a curare il raffreddore molto più facilmente e assai più rapidamente di qui e per stare più tranquilla, sapete come sono fatte le mamme, ha deciso di portare i bambini con sé. Appena sar‡ guarita, comunque, tutti ritorneranno nuovamente qui. Dove lo trovano un altro paradiso come questo!" Il Drago non sospettò nulla e addirittura mise a loro disposizione il carro che li aveva condotti fin lì la prima volta. Al ritorno Giovanni Battista si recó dal Drago per riprendere il suo posto e per ringraziarlo ancora una volta per la sua generosità e preso forse dall'emozione si lasciò scappare una confidenza! Sapete che cosa ha detto mia moglie? Ha detto che ci volevate mangiare tutti. Ho provato a convincerla che non era vero, ma non ha voluto sentire ragioni e ha deciso di restarsene per sempre a casa con i bambini." A sentire ciò il Drago replicò con unsorriso sarcastico, "Tua moglie sì che é una persona intelligente, da dove vuoi che ti cominci a mangiare?" "Cominciatemi dalla testa e finitemi ai piedi, rispose l'uomo dopo che ebbe capito che non aveva scampo. Nel frattempo ricordò con rammarico gli avvertimenti e le suppliche che la moglie invano gli aveva fatto. "La mia signora é sempre stata assai più intelligente di me. Se le avessi dato retta, adesso non sarei qui. Perciò merito questo ed altro."
Per il conferimento della laurea ad honorem in ingegneria biomedica 11 novembre 2023 Le pagine dei libri Si inchinano al tuo cospetto, alcune sono bianche, tutte da scrivere, e resteranno tali: sono le pagine della vita; altre, invece, sono già scritte, con impegno e dedizione, sono perfette: le pagine della tesi. Altre ancora risultano lorde di fango: è la malvagità, travestita da amore. Alcune si rivelano vischiose, intrise del tuo sangue, che chiede giustizia! Altre si fondono in scintille di dolore, misto a lacrime, nella sofferenza di coloro che restano ad amarti.
PERCHÉ C’È BISOGNO DELLO SCAFFOLDING Scaffolding. In italiano significa “Impalcatura”. È un concetto “educativo” che ha iniziato ad essere usato negli anni 80. E sarebbe interessante approfondirlo, se si ha a che fare con un bambino. Di che cosa si tratta? Hai presente le strutture di metallo? Quelle che usano per costruire o ristrutturare le case? Quelle dove sotto non sai bene cosa stiano combinando? Ecco, nell’educazione ricordati sempre che bisogna essere un po’ come quelle. Bisogna, attraverso la nostra “struttura”, da una parte proteggere il bambino ma dall’altra facilitare, per permettergli di costruirsi “come si deve”. Per fargli sentire da una parte il nostro essergli vicino, dall’altra, anche quella giusta distanza che serve per imparare a camminare da solo. Dobbiamo essere di supporto, di aiuto, di agevolazione, non dimenticando mai che il vero muratore, geometra, idraulico, elettricista di se stesso deve essere lui. Non è facile lo so, perché da una parte devi proteggere, dall'altra agevolare, fino ad arrivare a togliere quest’impalcatura, augurandoti che un giorno, anche lui possa trovare la gioia di diventare “scaffolding” proprio come te! RICORDATI DELLO ZUCCHERO (metodo Mary Poppins) "Basta un poco di zucchero e la pillola va giù" Cantava Mary Poppins. Un ritornello incalzante che (forse) ci voleva insegnare che qualsiasi pillola educativa, se magari gli mettiamo un po' di zucchero sopra non solo va giù, ma diventa perfino qualcosa di facile da "digerire"! Per “pillola educativa” intendo qualsiasi cosa che, come una medicina, aiuti il tuo bambino a crescere "come si deve" dal punto di vista della: - relazione - emotività - creatività - ascolto - rispetto per se stesso e per gli altri Zucchero che però, come quando prendiamo il caffè, non sempre è lo stesso. C'è chi lo vuole di canna, chi bianco, chi preferisce il dolcificante, chi non lo vuole affatto! La stessa cosa accade per l'educazione, a volte deve essere sottoforma di storia, altre di gioco, altre di avventura, altre di canzone, altre di niente. Il caffè, certo, può scendere giù lo stesso, ma vuoi mettere se si prende così come piace? È tutta un’altra storia. Sta di fatto che, a differenza del caffè, questa benedetta pillola educativa, deve essere presa comunque. Perché sennò, se non la si prende, si rischia di ammalarsi e di far ammalare anche gli altri. E allora? Niente... dobbiamo impegnarci per trovare (e magari far anche provare) tanti tipi di zucchero. Per il bene del nostro bambino e non solo, perché, attraverso questo nostro prenderci cura, possiamo perfino imparare indirettamente a diventare medici di noi stessi.
Ero andato a casa di un mio amico, per portare gli auguri di compleanno e dopo varie chiacchiere e saltato sul divano in similpelle un delizioso gattone grigio, che appoggiando le zampe anteriori sulle mie gambe ,pur non avendomi mai visto, si e lasciato subito accarezzare, distendendosi e facendo mille fusa, per far capire che gradiva la mia amicizia. La padrona di casa allora lo chiama e così scopro che il suo nome è MIMì Naturalmente alla voce della padrona lui lascia le mie carezze, per rifugiarsi di fianco a chi già conosceva! La signora allora mi dice che Mimì e cieco. Resto un attimo sbalordito e senza parole, ma subito mi riprendo e chiedo come sia successo. Con estrema naturalezza lei dice che l’ha preso piccolissimo e che già era cieco, ma lei la voluto così perché era l'unico che non avrebbe avuto scampo, dopo che la mamma lo avesse abbandonato come natura vuole. Naturalmente reputo tutto ció un comportamento e una sensibilità ammirevole e lo riferisco senza mezzi termini alla moglie del mio amico, che evidentemente aveva deciso di stupirmi ancora di più, perché dopo essersi alzata e andata in un altra stanza » ritorna con un altrO gattino. Stavolta si trattava di un gatto che aveva la parte posteriore del suo corpo come inserita in un sacchetto, che dopo ho capito trattarsi di una specie di pannolino. Il mio stupore e la mia curiosità crebbero a dismisura, in quanto il nuovo arrivato era un gatto ancora piu bello del primo, con un pelo che sembrava ovatta e con un visino dolcissimo. Il suo nome é TIGRE é come simpaticamente lo definisce il mio amico é un gatto a " trazione anteriore!" Questo esserino ha la parte posteriore del corpo avvolta in un pannolino e alla mia richiesta di spiegazioni, mi raccontano che Tigre era un gatto perfettamente in salute e! giocava a meraviglia nel loro cortile, ma un brutto giorno un cane grosso le sferró una zampata sulla schiena, lasciandolo lì per terra mezzo morto. Fu subito portato dal veterinario il quale non diede speranze. Tigre non avrebbe mai più camminato e cosa peggiore non avrebbe mai più espletato le funzioni fisiologiche da solo. Il veterinario mise la coppia difronte a un tragico dilemma, che forse ad altri non avrebbe creato problema alcuno. O tenersi Tigre in quello stato e quindi imparare a gestire la sua infermità oppure sopprimerlo con una semplice puntura. Molti avrebbero scelto questa seconda possibilità, considerando che se si fosse scelta la prima opzione ci sarebbe voluta una persona che almeno per due o tre volte al giorno, avrebbe dovuto occuparsi di questo soggetto per così dire invalido al cento per cento. I miei amici non ci pensarono su nemmeno un secondo e scartarono la prima ipotesi e si tennero Tigre così come era, anche con la consapevolezza che la loro vita da li a poco sarebbe stata sicuramente condizionata dall'handicap del loro amato gattino.Oggi questa coppia ha dovuto cambiare qualche consolidata abitudine, come ad esempio andare al mare o uscire di casa per tutto il giorno, in quanto Tigre non si farebbe mai accudire da estranei, perché ha scelto solo la sua padrona, come suo angelo custode.D'altronde tutto questo alla signora non pesa per nulla e con aria fiera e convinta lei asserisce che lo rifarebbe tranquillamente, in quanto loro amano la vita, fosse pure di un gatto. Per loro e pur sempre una vita e come tale va difesa. Tornato a casa non ho fatto altro che pensare a questo episodio, così bello e toccante e naturalmmente mi sono messo al compiuter per scriverlo e riportarlo su queste pagine, affinchè possa essere motivo di riflessione sul valore della vita.
Gli adolescenti, diciamoci la verità, si è sempre faticato un po' a comprenderli. Questi esseri strani, un po' bestie, un po' uomini non fatti. Baffo che spunta leggero a fronte di ascelle delle povere future clienti assidue delle estetiste. Se si parla con loro si raccontano come uomini e donne vissuti, ormai forti di lunghe esperienze, fatte quando non si sa. Dietro di loro, a sbirciare, ci sono poveri genitori che per me sono giovani ma per loro Matusalemme, o boomer o chissà che altro strano termine ideato appositamente per dare definizioni che conoscono solo loro. Che età difficile, non per loro, per noi adulti che ci abbiamo a che fare! Io mi salvo a casa, avendo dei figli ancora piccoli (ma ho dubbi che mia figlia di due anni sia in preadolescenza, viste le prese di posizione e le crisi isteriche), ma ho ben scelto di lavorarci in quella che per loro è la versione di Alcatraz più crudele: la scuola. Purtroppo non posso farvi sentire la mia imitazione di quei vocioni appena sbocciati, che raccontano le loro gesta con gli amici e si lamentano delle due pagine date da studiare dal docente di storia. Quanto è diversa l'adolescenza ora. Per carità, anche io ero scorbutica, odiavo tutti, rispondevo poco educatamente e tante altre belle cosette, ma dall' altra parte avevo i miei genitori che non me ne facevano passare una. Ora dire "è un' adolescente" pare il lasciapassare per ogni cavolata. Ed è questo il problema: prima eravamo bambini e diventavamo grandi acquisendo via via più responsabilità; ora sono iperprotetti e molto distaccati da quella che è la vita vera. Ad esempio tutti quelli che conosco io sono convinti di diventare ricchi, ovviamente senza studiare. Glielo auguro , nel caso che si ricordino della loro Prof, ma ben capite che non può essere così scontato per tutti! Però la verità è che io li adoro. Amo il loro vivere ogni cosa a mille, nel bene e nel male! Amo il loro darsi con fiducia. Amo decifrarli e conquistare la loro fiducia, perché se arriva è un dono enorme. Soprattutto mi auguro di pensarla allo stesso modo quando adolescenti saranno i miei figli! In caso contrario vorrà dire che mi aprirò una distilleria domestica!! Buona fortuna a tutti i genitori degli adolescenti
La percezione dei colori é un aspetto molto importante per l'essere umano. Distinguere tra diversi colori é senza dubbio un'operazione di adattamento. In che modo percepiamo i colori? La percezione del colore é un argomento interessante e complesso. Molti si chiedono se lo percepiamo tutti allo stesso modo. Chi non ha mai chiesto a un amico di che colore vede un dato oggetto? Il sistema visivo percepisce due tipi di colori: i colori acromatici (bianco, nero e grigio) e quelli cromatici. Quando si parla di colore, si fa riferimento ai colori cromatici e il termine corretto é tonalità. Nonostante ciò, il concetto più diffuso e conosciuto é quello del colore. La domanda fondamentale é: cosa determina il colore che percepiamo tramite lo stimolo visivo? In altre parole, perché vediamo i colori e come li vediamo? Diverse teorie hanno affrontato la percezione del colore nel corso della storia. In questo articolo presentiamo le più importanti. La teoria percettiva di Thomas Young Nel 1802, Thomas Young propose una delle prime teorie sulla visione dei colori: la teoria delle componenti o tricomatica, ampliata da Hermann von Helmholtz nel 1852. Secondo questa teoria, esistono tre diversi tipi di recettori del colore (coni), ognuno con una diversa sensibilità spettrale. Oltre a ciò, il colore di uno stimolo viene codificato dalla quantità e dalla proporzione di attività di quei recettori. In seguito, Ewald Hering propose la teoria de il processo dell'avversario dei colori nel 1878. Hering postulò l'esistenza di due tipi di cellule nel sistema visivo destinate a codificare il colore e un altro tipo destinato a codificare la luminosità. La sua ipotesi ruotava attorno al fatto che ogni tipo di cellula codifica la percezione di due colori complementari (coppie di colori che producono bianco o grigio se combinati nella stessa misura). "Ogni persona ha il proprio colore, una tonalità la cui luce filtra solo lungo i contorni del corpo. Una specie di aureola. Come nelle figure in controluce." -Haruki Murakamii- Su cosa si basa la teoria di Hering? I colori complementari non si presentano insieme. Nelle parole dell'autore, "non esistono tonalità come il blu-giallo o il verde-rossastro". Un altro argomento su cui si basa la sua teoria é che l'immagine residua prodotta fissando il colore rosso é verde e viceversa. Così come l'immagine residua quando si guarda il colore giallo é blu e viceversa. Per molti anni i ricercatori si sono avvicinati all'una o all'altra teoria, ma nel tempo é stato dimostrato che entrambi i meccanismi di codifica coesistono nel sistema visivo. Andiamo più a fondo. Le prove che confermano entrambe le teorie La teoria di Young fu confermata solo all'inizio degli anni '70 grazie alla microspettrofotometria, una tecnica per misurare lo spettro di assorbimento dei fotopigmenti contenuti nei cono. Con l'aiuto di questo strumento é stata osservata l'esistenza di tre tipi di coni nella retina degli esseri viventi con una buona percezione dei colori. Allo stesso tempo, é stato scoperto che ciascuno di questi coni contiene un fotopigmento diverso con il suo particolare spettro di assorbimento. Alcuni coni sono più sensibili alle lunghezze d'onda lunghe, altri alle onde medie e altri alle onde corte. Rispetto alla teoria di Hering, Chatterjee e Callaway (2003) hanno verificato l'elaborazione opposta del colore a tutti i livelli del sistema retino-geniculo-striato. Grazie a ciò, hanno scoperto che alcune cellule rispondono in una direzione a un colore e nella direzione opposta al suo colore complementare. La costanza del colore e la teoria Retinex Le teorie precedenti non spiegano un aspetto fondamentale nella percezione del colore: la costanza. Questo concetto si riferisce al fatto che il colore che percepiamo di un oggetto non é semplicemente una funzione delle lunghezze d'onda che vengono riflesse. Per esempio, quando vediamo il nostro soggiorno all'alba, la luce non é la stessa di quella di mezzogiorno. Le lunghezze d'onda cambiano, ma percepiamo lo stesso colore. La parete della nostra stanza può sembrare più o meno scura a seconda della luce, ma sappiamo che é sempre dello stesso colore. La costanza del colore é pertanto "la tendenza di un oggetto a mantenere lo stesso colore nonostante i grandi cambiamenti nella lunghezza d'onda della luce che riflette (Pinel, 2012)". In effetti, ci fornisce una funzione adattativa nella nostra capacità di distinguere alcuni oggetti dagli altri, poiché se non fosse così, il colore cambierebbe ogni volta che cambia l'illuminazione. La teoria Retinex sulla percezione del colore La teoria Retinex di Land (1977) sostiene che "il colore di un oggetto é determinato dal suo riflesso (ovvero la proporzione di luce di diverse lunghezze d'onda riflesse da una superficie)". Hurlbert e Wolf (2004), seguendo questa teoria, affermano che "il sistema visivo calcola il riflesso delle superfici. In questo modo, percepisce i colori confrontando la luce riflessa da superfici adiacenti o prossime in almeno tre diverse lunghezze d'onda (corta, media e lunga)". "Ci sono cose a colori che sorgono in me mentre dipingo, cose grandi e intense." -Vincent van Gogh- In altre parole, il sistema visivo é in grado di calcolare le lunghezze d'onda riflesse da una superficie e percepire comunque lo stesso colore nonostante i cambiamenti dell'illuminazione. Non importa se un oggetto riceve più o meno luce, il suo colore non cambierà per noi. Shapely e Hawken (2002) affermano che la teoria di Land é importante perchÈ suggerisce l'esistenza di neuroni corticali coinvolti nella visione del colore, cioé nella sua percezione. La scienza continua a studiare la percezione del colore Nonostante i grandi progressi scientifici in termini di attività cerebrali, c'é ancora molto da scoprire sulla percezione del colore. Si tratta di un argomento molto attuale e su cui si sono fatte nuove scoperte negli ultimi anni. Le teorie si evolvono, per cui é possibile scartarne alcune, completarne altre e scoprirne di nuove. "Cerco di usare i colori come parole che formano poesie, come note che formano musica." -Joan Miro-
1) Due amici si incontrano, uno domanda all'altro: "Tu credi alla vita dopo la morte?". "No, io non ci credo e tu?". "Io non ci credevo, ma adesso sÏ, da quando é morta mia moglie, ho ricominciato a vivere...". 2) "Pronto? C'é Enrico?". "No. Non ancora". "Non sa quando arriverà?". "E chi lo sa! Può essere domani, tra una settimana, tra un mese, tra dieci anni...". "Ma scusi, con chi sto parlando?". "Con il guardiano del cimitero!". 3) Un impiegato di un ufficio al suo direttore: "Mi scusi, signor direttore, ma sono costretto a chiederle un aumento di stipendio. Ci sono ben tre imprese interessate a me". "E quali sarebbero?". "Quella del telefono, quella elettrica e quella del gas". 4) Due professori di una media statale si ritrovano all'altro mondo. "Finalmente un po' di pace. Che sollievo. In confronto alla classe pestifera che avevo, questo paradiso é un incanto!". "Ma guarda che qui non siamo in paradiso!". 5) Un ragazzino incrocia un anziano e gli dice: "Brutta cosa la vecchiaia, eh, nonno?". Al che il simpatico vecchietto gli risponde: "SÏ figlio mio, ti auguro di non doverci mai arrivare!". 6) Hai sentito di quel carabiniere la cui moglie ha dato alla luce due gemelli? Ora lui vuole sapere chi é l'altro padre... 7) Un uomo va dal dermatologo perchÈ é assillato dal problema della forfora. Il dottore lo rincuora: "Guardi... lei é fortunato! Mi é appena arrivato un prodotto dagli Stati Uniti. » a dir poco miracoloso. Prenda questa confezione di sette fiale e segua scrupolosamente le mie indicazioni: al lunedÏ deve mettere la fiala rossa, il martedÏ quella viola, il mercoledÏ quella gialla, il giovedÏ quella blu, il venerdÏ quella bianca, il sabato quella rosa e la domenica quella nera. Poi ritorni fra una settimana per un controllo. Il tizio segue scrupolosamente la cura e dopo sette giorni si ripresenta dal dottore: "Allora come va con la forfora?". "Beh, la forfora non ce l'ho più... adesso ho i coriandoli in testa!". 8) "Ti voglio bene come a un fratello", firmato: Abele. 9) Al telefono: "Dottore, dottore, mia suocera é stata morsa dal mio serpente!". Il dottore interviene: "Ma scusi forse non lo sa, ma io sono veterinario!". "Infatti é il serpente che é svenuto!". 10) Un nuovo arrivato si presenta alle soglie del Paradiso e viene accolto da San Pietro: "Guarda, vedrai che ti troverai bene. Qui ci sono tutti i comfort. Ora ti porto in giro per i gironi del Paradiso, cosÏ scegli dove vuoi stare". San Pietro lo porta nel primo girone dove man mano si sentono delle urla strazianti sempre più crescenti. "Eccellenza, cosa sono queste urla cosÏ strazianti? Non siamo in Paradiso, qui?". "SÏ, sÏ, non ti devi preoccupare. Sono i nuovi arrivati e gli stanno facendo i buchi sulla schiena per mettere le ali". Allibito, il neo arrivato non proferisce parola, e il giro prosegue. Arrivano al secondo girone e, nuovamente, si sentono delle urla strazianti. "Eccellenza e qui cosa succede?". "Oh, nessun problema. Sono i nuovi arrivati e gli stanno facendo dei buchi in testa per metterci le aureole". "Eccellenza a questo punto ho deciso. Vado all'Inferno". "All'Inferno? Pensaci bene. Guarda che non ti conviene: lÏ ti mettono la coda". E il tizio: "SÏ, perÚ il buco c'é già". 11) Il presentatore al concorrente: "Alfred Nobel ha inventato: il tritolo, la bomba, il bazooka, la dinamite?". E Totti: "La dinamite!". Presentatore: "L'accendiamo?". 12) La mamma manda il papà a fare il bagnetto al neonato. Dopo un po', non udendo alcun rumore, va a vedere come se la cava il neo paparino e lo vede che sta tenendo il bebé per le orecchie dentro l'acqua. "Ma caro che fai? CosÏ annega!". "Eh, ma se non lo tengo cosÏ mi scotto le mani". 13) Un uomo al fine di controllare la fedeltà della moglie e dell'amante ha l'idea di mandarle in viaggio nella stessa crociera. In tal modo pensa di valutare il comportamento dell'una in base al racconto dell'altra. Quando le donne ritornano dalla crociera l'uomo vede la moglie e le chiede dapprima come sia andato il viaggio in generale e poi chiede (casualmente) notizie sul comportamento tenuto dalla passeggera che lui sa essere la sua amante. E la moglie: "Oh, quella là, é andata a letto con quasi tutti gli uomini della nave". Il giorno dopo l'uomo incontra l'amante e pone le stesse domande sulla crociera chiedendo alla fine notizie sul comportamento di quella donna che lui sa essere sua moglie. E l'amante: "Oh, una signora veramente per bene: é salita sulla nave con suo marito e non si é mai allontanata da lui!". 14) Fra amiche: "Finalmente, dopo 3 anni che stiamo insieme, si é deciso a parlarmi di matrimonio". "Davvero? E cosa ha detto?". "Che lei si chiama Luisa, fa l'insegnante e hanno due bambini". 15) In una caserma dei carabinieri, il brigadiere esclama al maresciallo: "Maresciallo, finalmente é arrivato il nuovo computer. La tecnologia ha fatto passi da giganti!" Il maresciallo curioso chiede: "E perché dici cosÏ, brigadiere?" Il brigadiere risponde: "Stavo inserendo i dati per l'operazione di domani." Il maresciallo annuisce, dicendo: "SÏ, e allora?" Il brigadiere, con un'espressione preoccupata, replica: "Maresciallo, quando ho chiuso il computer... é apparso il messaggio 'ATTENDERE, STO ARRESTANDO IL SISTEMA!'"
Se mancate da tempo dalla palestra e vi sentite un groviglio, arrugginiti e poco atletici, il modo più semplice e sicuro per riacquisire flessibilità in poco tempo e senza traumi rimane ancora il metodo Pilates. Nato negli anni 20 dal trainer Joseph Pilates e adottato da famosi ballerini come Martha Graham, ha il pregio di aumentare la forza e la flessibilità del corpo e delle articolazioni in modo molto dolce e progressivo, senza "gonfiare" la massa muscolare. Si tratta di una serie di movimenti che coordinano il corpo e la mente, compiuti con l'ausilio di particolari attrezzi, talvolta anche piccoli e morbidi (pilates toys). Il pilates rinforza i muscoli addominali; attenua e previene i dolori lombari; allevia la tensione accumulata nei muscoli; dona un senso di benessere; riduce le emozioni negative; allevia l'ansia e la depressione; libera la mente dallo stress del tran tran quotidiano; favorisce la fluidità dei movimenti; migliora la postura, la stabilità del bacino e delle spalle, la mobilità e la flessibilità della colonna vertebrale. Ora vedremo quali sono i benefici per la mente? Il pilates, come d'altronde ogni altra disciplina sportiva, sollecita la produzione di endorfine, sostanze che vengono prodotte dall'ipofisi ed hanno delle proprietà analgesiche; non a caso vengono comunemente definite gli "ormoni della felicità". Ovviamente le discipline sono tantissime: ognuno può decidere a quale di esse accostarsi, in base alla propria predisposizione fisica e mentale, ma possiamo dire con assoluta certezza che il pilates è quella che genera dei benefici psicologici altamente superiori alle altre. Hubertus Pilates stesso aveva battezzato questo programma "Contrology", poiché uno dei principi fondamentali del pilates è proprio il controllo mentale del movimento con l'intento di creare una combinazione armonica tra mente e corpo. É utile per persone di tutte le età (anche Over!), prevede sessioni di 55 minuti, che restituiscono energia, flessibilità e freschezza al corpo. È adatto a tutti, anche a prescindere dalla preparazione fisica. L'ideale é praticarlo 2/3 volte a settimana, per riappropriarsi del proprio corpo prima di tutto e, se necessario, poi riavvicinarsi piano piano a ginnastiche più impegnative ed esercizi veramente "strong" per perdere peso o per tonificare zone mirate del corpo. Hubertus Pilates diceva che: "in dieci sedute di sentirete la differenza; in venti vedrete la differenza; in trenta avrete un corpo completamente nuovo". E' una frase che rispecchia senz'altro l'egocentrismo di Pilates. Potrebbe risultare troppo azzardata, ma risulta veritiera perché i miglioramenti che il corpo ottiene sono davvero tangibili già dopo un paio di mesi di sedute.
Cari amici e amiche, confesso che stavolta ho letteralmente "trascinato" il mio grande amico Clemente su queste pagine. Con lui condividiamo un'amicizia che dura da più di venti anni, tanto è vero che ci chiamiamo "fratello". Ho voluto che Clemente Palladino fosse qui oggi perché, oltre ad essere una persona straordinaria, ha appena scritto un thriller davvero imperdibile. Il libro si intitola "Il Puzzle della Morte" e, secondo la mia opinione e di coloro che l'hanno già letto, è uno dei pochi libri che, quando inizi a leggerlo, non vorresti mai chiudere finché non è finito, perché è così avvincente. Ma ora sarà l'autore stesso a spiegarci tutto. Ricordo anche che Clemente ha collaborato spesso con il nostro periodico, fornendoci articoli davvero interessanti. ---------- D) Eccoci qui, in questi ultimi giorni di settembre, in questo piccolo bar di paese a sorseggiare un buon caffè insieme a Clemente, che ci parlerà di sé e soprattutto del suo libro. Quindi, caro Clemente, prima di concentrarci sul libro, potresti condividere un po' di te stesso con i nostri lettori che potrebbero non conoscerti? R) Certo, è un piacere essere qui con te oggi, caro fratello. Mi chiamo Clemente Palladino, e sono nato cinquantacinque anni fa a Nocera Superiore, in provincia di Salerno. Sono sposato da ben ventiquattro anni con la mia amata Maria, e insieme abbiamo due meravigliosi figli, Rosario di ventitré anni e Alex di ventuno. Fin dalla mia infanzia, ho coltivato una profonda passione per la lettura e la scrittura, cominciando con la composizione di poesie. Fino a pochi anni fa, ho anche sperimentato il mondo della musica. Inizialmente, scrivevo testi per cantanti locali, ma poi ho anche interpretato i miei brani, pubblicando persino un album intitolato 'Storie d'autore'. Tuttavia, la mia vera passione è sempre stata la scrittura, ed è per questo che ho deciso di dedicarmi completamente alla creazione letteraria. Non voglio dilungarmi troppo sulla mia vita, altrimenti ci vorrebbero dieci libri per raccontarla! In effetti, molti mi hanno suggerito di scrivere un libro autobiografico. Spero che questa breve presentazione possa aiutare i lettori a conoscermi un po' meglio D) Dunque, parliamo del tuo libro, "Il Puzzle della Morte". Ci puoi introdurre a questa storia che sembra essere piena di omicidi agghiaccianti e colpi di scena per catturare l'attenzione dei lettori? R) Assolutamente, "Il Puzzle della Morte" è un avvincente thriller psicologico ambientato tra New York e Manhattan che ruota attorno a un assassino seriale che emula le gesta dell'assassino descritto in un romanzo di successo dello scrittore di libri gialli, Michael Davis. La trama si concentra sulla frenetica caccia all'uomo che coinvolge sia la polizia locale che l'FBI, ma anche lo stesso autore. Questo elemento aggiunge un tocco di intensità emotiva alla storia, poiché Davis si trova a essere coinvolto in un gioco mortale ispirato al suo stesso lavoro letterario. La sua partecipazione introduce una complessità psicologica unica, poiché deve affrontare il suo passato e le conseguenze delle sue storie sulla vita reale. Nonostante il genere thriller, il libro offre anche momenti di sentimentalismo, creando una gamma completa di emozioni per i lettori. La tensione della caccia all'assassino si intreccia con i legami umani e le relazioni interpersonali dei personaggi, dando profondità alla trama. In questo contesto metropolitano, tra intrighi ed emozioni, "Il Puzzle della Morte" promette di essere una lettura coinvolgente che terrà i lettori con il fiato sospeso, ma anche toccati dalle relazioni umane che si sviluppano nel corso della storia. D) Questo è il tuo primo libro. Perché hai scelto di scrivere un thriller, un genere notoriamente complesso e sfidante, per il tuo romanzo d'esordio? R) Scrivere un thriller come mio primo romanzo è stata una scelta consapevole e affascinante. Ho sempre avuto una passione per la suspense, la tensione e la risoluzione di misteri, sia come lettore che come spettatore di film e serie TV. Quando ho deciso di intraprendere il mio percorso come scrittore, ho sentito che questo genere mi offriva l'opportunità di esplorare trame complesse, personaggi intriganti e colpi di scena coinvolgenti. Sì, è un genere difficile, ma ero pronto a sfidarmi e a impegnarmi nella creazione di una storia che potesse tenere i lettori con il fiato sospeso. Inoltre, volevo mettermi alla prova come autore, e scrivere un thriller è stato un modo eccitante per farlo. Sono stato ispirato da autori di successo nel genere, e ho lavorato duramente per creare una storia che potesse catturare l'attenzione dei lettori e offrire una lettura avvincente. Inoltre, volevo offrire ai lettori una storia che li facesse riflettere, emozionare e restare incollati alle pagine fino alla fine. Spero che il mio libro, "Il Puzzle della Morte," riesca a farlo. D) Un libro così corposo, che contiene un gran numero di pagine, sicuramente ha richiesto molto tempo per essere scritto. Posso chiederti quanto tempo hai impiegato per completarlo? R) Sì, scrivere un libro di queste dimensioni è stato un impegno notevole. Ho iniziato a scriverlo cinque anni fa. Successivamente, a causa di una serie di vicissitudini personali che non mi hanno permesso di dedicargli la giusta tranquillità che il romanzo richiedeva, ho lavorato su di esso solo sporadicamente. Tuttavia, ho ripreso a scriverlo con impegno circa un anno fa e mi sono completamente immerso nella scrittura. D) Dopo aver completato questo imponente romanzo, rifaresti tutto questo sforzo? R) Assolutamente sì. Nonostante le sfide e il tempo impiegato, scrivere "Il Puzzle della Morte" è stata un'esperienza incredibilmente gratificante. Il processo creativo, anche se impegnativo, mi ha permesso di esprimere la mia passione per la scrittura e di creare una storia che spero possa intrattenere e coinvolgere i lettori. La sensazione di vedere il mio lavoro completato è davvero unica, e mi incoraggia a continuare a scrivere e a esplorare nuovi progetti letterari. La fatica è stata ampiamente ripagata dalla soddisfazione di portare questo romanzo a termine. D) Considerando i riscontri molto positivi che "Il Puzzle della Morte" sta ottenendo dai lettori appassionati di questo genere, hai già in mente di scrivere un altro thriller? R) I feedback positivi e l'apprezzamento dei lettori sono una grande fonte di ispirazione. Sto già lavorando su un nuovo progetto nel genere thriller, e allo stesso tempo, sto tenendo aperta la possibilità di un sequel per "Il Puzzle della Morte". La scrittura è una passione che non smetterà mai di affascinarmi, e sono entusiasta di continuare a esplorare questo genere e di offrire ai lettori nuove trame emozionanti, potenzialmente all'interno di una serie di romanzi. D) So che hai un rapporto difficile con i social media, ma se qualche nostro lettore volesse seguirti, ci potresti dire come potrebbe farlo? R) È vero, come ben sai, ho una relazione complessa con i social media. Tuttavia, da poche settimane ho creato una pagina Instagram dove, oltre a condividere informazioni sul mio romanzo, ogni tanto pubblico dei post contenenti i miei pensieri. Quindi, se qualcuno volesse seguirmi e rimanere in contatto, può farlo tramite Instagram, basta digitare clemente_palladino nella ricerca e il gioco è fatto! Sarà un piacere condividere con i lettori ulteriori riflessioni e contenuti. D) Questa potrebbe sembrare una domanda imbarazzante, ma potresti condividere alcune buone ragioni per cui i lettori dovrebbero acquistare il tuo libro? R) Assolutamente, non è affatto imbarazzante! Ci sono diverse ragioni per cui i lettori potrebbero considerare l'acquisto del mio libro, "Il Puzzle della Morte": Suspense coinvolgente: Il romanzo offre una trama ricca di suspense, colpi di scena e misteri intricati che terranno i lettori con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Personaggi complessi: I personaggi sono sfaccettati, con profonde motivazioni e segreti, che rendono la storia ancora più avvincente e coinvolgente. Atmosfera metropolitana: L'ambientazione tra New York e Manhattan aggiunge un elemento intrigante alla storia, immergendo i lettori in una vibrante cornice urbana. Tocco di sentimentalismo: Nonostante sia un thriller, il libro offre anche momenti di emozione e riflessione, creando un equilibrio tra tensione e sentimenti. Suspense psicologica: L'assassino che emula il protagonista di un romanzo aggiunge un livello di suspense psicologica, sfidando il lettore a indagare e capire la mente del criminale. Intrighi e misteri: La trama è piena di enigmi da risolvere e connessioni da scoprire, offrendo un'esperienza di lettura coinvolgente e stimolante. Esordio promettente: Se siete alla ricerca di nuovi autori e nuove voci nel genere thriller, "Il Puzzle della Morte" potrebbe essere un'incredibile scoperta. In definitiva, spero che queste ragioni possano convincere i lettori a dare una possibilità al mio libro e a immergersi nella storia avvincente che ho cercato di creare. D) Ci puoi spiegare come i lettori possono acquistare il tuo libro, compresa la versione elettronica? R) Certamente! Il mio romanzo, "Il Puzzle della Morte," è disponibile sia in formato cartaceo che in formato elettronico. Per acquistare il libro, i lettori possono visitare il sito Amazon all'indirizzo amzn.eu/d/bvjJdUQ. Troveranno lì tutte le opzioni per l'acquisto, compresa la versione Kindle per il formato elettronico. Basta fare clic sul link, e verrai reindirizzato alla pagina del mio libro su Amazon, dove potrai selezionare la versione che preferisci (cartacea o elettronica) e procedere all'acquisto. Spero che i lettori possano trovare la storia avvincente e che apprezzino la lettura del mio romanzo. Grazie per l'interesse e il supporto! D) Prima di concludere la nostra chiacchierata, i nostri ospiti lasciano ai nostri lettori una frase, un aforisma o un detto che rappresenta il loro pensiero o la loro filosofia di vita. Vorresti condividere qualcosa di simile con i nostri lettori? R) Certamente, con piacere. Una citazione che mi ha sempre ispirato nella mia scrittura è questa: "Le parole sono come foglie, e dove cadono, cresce la letteratura". È un promemoria che ogni parola scritta ha il potenziale di creare mondi e storie, ed è un inno alla bellezza e al potere della scrittura. Spero che possa ispirare anche i miei e i vostri lettori a esplorare il mondo della letteratura con curiosità e passione. D) Bene, siamo giunti alla conclusione di questa piacevole chiacchierata. Io e la redazione ti ringraziamo molto per la tua collaborazione e per aver condiviso con noi la tua storia e il tuo libro. Auguriamo a "Il Puzzle della Morte" un grande successo e attendiamo con interesse i tuoi futuri progetti letterari. Grazie ancora! R) Grazie a te e alla redazione per questa opportunità. È stato un piacere parlare del mio libro e condividere con voi questa conversazione. Spero che i lettori troveranno il mio romanzo interessante e coinvolgente. A presto e buona lettura a tutti!
"Abbiamo tutti gli ingredienti: ci sono salsicce, costole, bistecchine e poi salsa di pomodoro e per finire delle simpatiche ranocchie. Come? Stiamo parlando di un libro di cucina? Oppure di un video realizzato da un food blogger? O infine di un testo curato da un naturalista? Ma no, no niente di tutto questo… siamo a Montepulciano e stiamo parlando del Bravio delle botti! Stiamo parlando soprattutto di quelle situazioni, particolari, divertenti, irripetibili direi; degli aneddoti e delle curiosità legate a questa manifestazione. Prima che ingialliscano come pagine di un vecchio libro, prima che fatti raccontati e ripetuti passando di bocca in bocca, tramandati per generazioni e generazioni si perdano per sempre come spazzati via da un soffio di vento. Si parte quindi da uno scherzetto venuto in mente durante la cottura di una succulenta grigliata nella contrada di Gracciano, si passa per l’organizzazione di una bizzarra corsa con le ranocchie nella contrada di Collazzi, per chiedersi in conclusione cosa c’entri una passata di pomodoro con la contrada del Poggiolo? Passando naturalmente in rassegna tutte le otto contrade Poliziane. L’autore, inoltre ha voluto dedicare una parte del suo libro ai bambini con la composizione di alcuni racconti in rima a tema Bravio, adatti però, per tutti , proprio tutti i lettori… da zero a novantanove anni!. Sempre Garosi parla di una possibile novità in arrivo: “Anche se sto ancora lavorando ai dettagli, presto il mio libro potrebbe essere disponibile per ipovedenti e non vedenti in versione audio!”.
Scavalcare l’anno insieme…quassù nel freddo che scalda il cuore Ho sempre amato gli ambienti dove temperature opposte si toccano. Dal caldo del cioccolato in un locale che sa di legno… al brivido del tramonto montano. Il senso di freddo appena esci, che si trasforma in piacevole stanchezza morbida e tiepida, dopo una camminata che taglia le guance ma scalda le mani. E la chiassosa atmosfera della cena che mi circonda, mentre il piacere del cibo e del vino scalda il corpo e lo spirito. E insieme camminare in silenzio per sentir parlare il bosco. E insieme ascoltare la luna che tante storie ha visto tra questi monti… PROGRAMMA DI 5 GIORNI Primo giorno: venerdì 29 dicembre 2023 CERVIGNANO-VERZEGNIS-RAVASCLETTO Vi aspettiamo alla stazione di Cervignano Aquileia Grado entro le ore 12.00, poi tutti alla Colombara per un pranzo a base di pesce, come sempre curato da Catia, che non mancherà di coccolarci anche questa volta!. Poi, proseguiamo per Verzegnis dove faremo una dolce degustazione di mieli, piacevolmente accompagnata dalla spiegazione del titolare dell’Azienda Agricola Marzona. Ora è tempo di salire a Ravascletto, un piccolo paese della Carnia, dove arriveremo nel tardo pomeriggio. Ci sistemiamo nelle camere e poi tutti a tavola, Doriana, la nostra cuoca, è già pronta con la cena! Due chiacchiere attorno al camino e poi via a nanna, un buon sonno ci aiuterà ad affrontare le attività del giorno successivo… Secondo giorno: sabato 30 dicembre 2023 LAGHETTI DI TIMAU Dopo una ricca colazione, belli carichi, partiamo per i Laghetti di Timau, dove potremo cimentarci in un percorso di due ore circa con gli sci da fondo, immersi in una natura incontaminata sotto la guida attenta di un volontario (si prevede un volontario ogni 2 persone). A fine sciata ci attende un pranzo leggero nel ristorantino sulla pista da fondo. Nel pomeriggio una degustazione di un prodotto locale, birra oppure grappa? Lo scopriremo solo quel giorno! Poi tutti a casa dove incontreremo Fides, una Carnia Greeters che ci racconterà, attorno al fuoco del camino, favole e tradizioni di questa montagna ancora cosi’ autentica. Chissà cosa ci prepara questa sera Doriana, la giornata è stata intensa e l’appetito non manca! Terzo giorno: domenica 31 dicembre 2023 MONTE ZONCOLAN - RAVASCLETTO Dopo un’energica colazione, dedichiamo la mattinata all’uscita con le ciaspe sullo Zoncolan, per assaporare un angolo di una montagna ancora del tutto o quasi inesplorata! Rientriamo a casa per il pranzo e poi corsa in bob sulla pista dedicata a fondovalle, attenzione…imparate subito a usare freni! All’imbrunire rientriamo a casa e ci prepariamo alla cena di fine anno…ci aspetta Patrizia, nel suo caratteristico asilo ristrutturato…chissà cosa ci preparerà! Prima di cena, da non perdere, la caratteristica fiaccolata sulla pista da sci per salutare il vecchio anno e accogliere con gioia quello nuovo, ci mescoleremo alla popolazione locale e vivremo insieme questa simpatica tradizione. Quarto giorno: lunedì 01 gennaio 2024 ARTA TERME Oggi la prima colazione sarà un po’piu’ tardi Poi parteciperemo a una bella camminata nel bosco, neve permettendo, che ci permetterà di assaporare la montagna più vera e di respirare l’aria frizzante del nuovo anno. Il pranzo, leggero, sarà in un rifugio di montagna. Poi un bagno nelle acque termali di Arta ci aiuterà a rilassarci… Torniamo a casa per una bella doccia e un’intima cena intorno al camino. Quinto giorno: martedì 2 gennaio 2024 SUTRIO-VENZONE Oggi facciamo le valigie e, dopo la prima colazione, salutiamo la nostra casa di montagna per raggiungere Sutrio. Visitiamo il borgo con i suoi meravigliosi presepi e facciamo una degustazione di formaggio alla Latteria Alto But…sapori davvero intesi, sicuramente da provare! Nella vicina Venzone concludiamo il nostro viaggio con un piatto caldo e la visita al laboratorio artiginale “I Profumi del Bosco”, dove si producono saponi naturali interamente fatti a mano secondo antiche ricette. E poi è ora di partire, nel tardo pomeriggio verso casa…Arrivederci Friuli! L'ordine delle visite potrebbe essere modificato per garantire l'ottimale svolgimento del programma. Quota di partecipazione € 1220,00 (minimo 12 - massimo 16 partecipanti) Supplemento facoltativo per accompagnatore in loco € 300,00 (Si prevede un accompagnatore locale per massimo due persone, a disposizione per l’intera giornata Al momento sono disponibili n° 2 accompagnatori con esperienza.) 1. La quota comprende: - trasporto in minibus per tutta la durata del viaggio, sistemazione in una casa singola composta da n° 3 appartamenti a Ravascletto a 5 minuti dagli impianti di risalita in camere doppie o singole (a discrezione degli organizzatori in base alle adesioni) e n° 1 bagno condiviso ogni 2 camere; trattamento di mezza pensione in casa, con pasti preparati da una cuoca professionista, acqua vino e caffè inclusi; - n° 1 pranzo a base di pesce bevande incluse nella misura di ½ litro di acqua e ¼ di vino e caffè ; - n° 4 pranzi leggeri o degustazioni bevande incluse nella misura di ½ litro di acqua e ¼ di vino; - cena di Capodanno in un locale caratteristico, bevande incluse; - n° 1 esperienza di sci da fondo della durata di 2 ore circa con assistenza di volontari, noleggio sci da fondo e pista inclusi; - n° 1 ciaspolata della durata di due ore e mezza circa, noleggio ciaspe incluso; - n° 1 noleggio bob; - n° 1 salita in funivia con disability card, (o seggiovia, o telecabina, si deciderà in base alle condizioni di neve e meteo); - n° 1 camminata della durata di 3 ore circa; - n° 1 ingresso alle Terme di Arta; - n°1 incontro con ii Carnia Greeters; - n° 1 visita guidata del borgo di Sutrio; - n° 1 degustazione di grappe o birre; - n° 1 degustazione di formaggi a Sutrio; - assicurazione medico/bagaglio. La quota non comprende: - lezione privata di sci di fondo con un maestro professionista pari ad € 50,00 all’ora per massimo n° 2 persone, ingressi non previsti, assicurazione medica-annullamento, le mance, gli extra personali in genere e tutto quanto non espressamente indicato sotto la voce “La quota comprende”. Iscrizioni entro il 20/11/2022 fino ad esaurimento posti con acconto di € 360,00 a persona contattando Luigia cell. 348/3056471 – luigia@flumenviaggi.it Saldo entro il 29/11/2023 ORGANIZZAZIONE TECNICA: FV FLUMEN VIAGGI Via Bassi, 2 33080 FIUME VENETO (PN) Tel. +39 0434 564112 www.flumenviaggi.it - info@flumenviaggi.it - facebook: Flumen Viaggi Licenza sede 0032/TUR - SCIA 03048230274-13022014-1713 Unipolsai Assicurazioni SPA (RC) n° 40149735 - PARTITA IVA 01416330932 - C.F. 03048230274