Giovani del 2000



Informazione per i giovani del III millennio numero 47 Dicembre 2012

Direttore: Cav. Virgilio Moreno Rafanelli

Vice Direttore: Maurizio Martini

Redattori: Massimiliano Matteoni e Luigi Palmieri

Collaboratori di redazione: Giuseppe Lurgio e Natale Todaro

Redazione: Via Francesco Ferrucci 15 51100 - PISTOIA
Tel. 057322016
E-Mail: redazione@gio2000.it
Sito internet: www.gio2000.it

Tipologia: periodico trimestrale

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Firenze al n. 4971 del 26.06.2000

Gli articoli contenuti nel periodico non rappresentano il pensiero ufficiale della redazione, ma esclusivamente quello del singolo articolista.


ELENCO RUBRICHE

In questo numero:

Editoriale
Una ventata di rinnovamento
di Mario Lorensini
Cucina
La mia cucina
di Sonia Larseni
Cultura
I non vedenti percorrono La via della seta: L'affascinante mostra della “ bibbia di Marco Polo “
di Virgilio Moreno Rafanelli
Hobby e tempo libero
Avete tante scarpe, coccolatele con cura
di Maria Grazia Sales
Musica
Emozioni e notizie musicali
di Matteo Tiraboschi
Intervista a Sammy Varin
di Giuseppe Lurgio
Viaggiando attraverso il suono
di Mara Fiamberti
Patologia
Il benessere poggia anche sui tuoi piedidi Veronica Spagnesi
Nutrirsi di salute: Prevenire la caduta dei capelli con l’alimentazione
di Rossana Badaschi
Racconti e poesia
Questa dimensione
di Patrizia Carlotti
A sera
di Lorella Nardi
Riflessioni e critiche
Intervista a Giuliana Covella
di Margherita Carbone
Scartoffie
di Giuseppe Costantino Budetta
Approposito del libro parlato
di Anna Comito
Uscire dalla crisi, per sempre
di Mario Lorenzini
Satira
Per ridere un pò
di Giuseppe Lurgio
Sport
Baseball, la mia grande avventura
di Francesca D'Alò

Editoriale

Una ventata di rinnovamento"

Di Mario Lorenzini

Questa frase fatta è ben appropriata per descrivere ciò che è successo a “Giovani del 2000”. Mi riferisco ai cambiamenti apportati alla nostra rivista, nello specifico alla sezione online. Eh sì, per stare al passo coi tempi d’oggi, per essere agiornati con gli altri, era veramente doveroso mettere le mani sul nostro sito. E’ stato un profondo restyling quello che ha interessato il sito web, sia come contenuti che come interfaccia, o, come si suol dire attualmente, veste grafica; proprio questo è anche il punto: la nostra è stata una sfida, quella di creare un giornalino, che dopo un periodo di gestazione all’interno dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti, esattamente il comitato giovanile toscano, ha visto crescere consensi non solo da parte dei minorati della vista ma anche al di fuori della nostra cerchia. E per carpire efficacemente l’attenzione, le statistiche dicono che oltre l’80% dell’informazione passa attraverso il senso della vista, siamo stati un po’ forzati a rendere più accattivante l’estetica delle nostre pagine web. Come tutti possono vedere (e spero apprezzare), i cambiamenti hanno interessato la home page e, di riflesso, anche le pagine sottostanti. Più colori, icone e immagini descrittive, caratteri standardizzati e più grandi, razionalizzazione dei menu ecc.
Ma non ci siamo fermati qui. Essendo il nostro un periodico, non poteva mancare l’archivio dei numeri arretrati che era sì presente, ma incompleto nella forma e nel contenuto. Adesso le riviste precedenti sono organizzate all’interno di una tabella ripartita in 3 colonne: da sinistra a destra troviamo la versione testuale, i file audio e l’archivio compresso contenente entrambe le versioni. I lettori possono visualizzare (o ascoltare) immediatamente le prime due varianti; è possibile anche tramite il menu applicazioni attivabile dalla tastiera o col tasto destro del mouse scaricare e poi leggere in seguito. Oppure possono usare il link nella terza colonna per scaricare sul proprio pc sia il file in formato html che quello in mp3 per fruirne in seguito. Contiamo nel più breve tempo possibile di aggiungere i numeri mancanti.
Un’altra novità rilevante è la presenza di “sponsor” nella home page. Queste persone giuridiche ci supportano parzialmente nell’impegno economico che comporta il nostro trimestrale, dando un lustro di importanza alla pubblicazione. E’ infatti convenzione moderna ospitare nella home page uno o più banner pubblicitari di enti o associazioni che così hanno visibilità 365 giorni l’anno in cambio di un supporto economico irrisorio.

Ora le news sono aggiornate in tempo reale e la loro immissione è notificata da una scritta scorrevole sulla pagina principale.

Tutte le informazioni consultabili e scaricabili sono raccolte nella pagina richiamabile dal link download, suddivise nelle sottosezioni archivio, audio, ecc.

Vorrei  precisare che le modifiche grafiche non hanno inficiato la fruibilità da parte dei non vedenti: mi sono preoccupato di testare con la sintesi vocale la correlazione tra testo visualizzato e ed equivalente vocalizzato. Non dovrebbero esserci problemi. Qualche incompatibilità  potrebbe nascere in caso di browser web alternativi a internet explorer, come google chrome. Questi programmi atti alla navigazione internet usano un aprroccio che in certi casi, non tiene conto del pieno supporto di alcune funzionalità diciamo così, “sociali”.

Ora vi lascio alla lettura, come sempre. Per quanto riguarda tutto quello che non vi ho detto vi invito a visitare il sito www.gio2000.it e a leggere, o più adeguatamente navigare, per darmi le vostre impressioni

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Cucina

La mia cucina

di Sonia Larzeni.

Ben venuti alla mia tavola di Natale!
Accomodatevi, la tovaglia è rossa, i tovaglioli sono gialli come la composizione di fiori e il candelabro.
I bicchieri sono trè, uno per l'acqua, uno per il vino e uno per l'aperitivo.
Le posate sono rosse e si abbinano la tovaglia.

Ecco il menù!
Antipasto:
Rami di Natale:
Ingredienti.
Formaggi vari duri e morbidi, a piacere,secondo i gusti.

Due bacchettine di legno grandi da spiedini apersona.

Pane per tartine,

Salumi vari a piacere.

Ricotta,e pan grattato insieme a tanta fantasia in quanto potete aggiungere ingredienti a vostro piacere.

Preparazione:

Preparate le tartine con gli elementi sopra descritti, meglio se piccole.
Quando saranno tutte pronte, infilzatele ad una ad una sui bastoncelli di legno finchè sono ben riempiti.

Poi, rotolate gli spiedini nella ricotta ben amalgamata e nel pane grattuggiato. Infornate a 200 gradi per 15 minuti.

Primo piatto:
Doni dei Rè Magi.
Ingredienti:
Carne macinata di cavallo, o di altro tipo.,
Sale, olio e tabasco per condire la carne

Un rotolo di pasta brisè,
ricotta salata grattugiata.

Prendiamo la pasta brisè,
stendiamola su una spianatoia infarinata e lo tagliamo a striscioline, come se fossero pappardelle.
Dopo di ciò tagliare le striscioline a quadratini non troppo piccoli,quindi adagiamoci sopra a ognuno di essi una piccola quantità di impasto di carne e sovrapponiamoci un altro quadratino di pasta e richiudiamo bene i bordi per non far uscire il ripieno.
Inforniamo a200 gradi per 20 minuti.Quando sarà nei piatti, cospargiamo abbondantemente di ricotta salata grattugiata.
Secondo piatto:
Il coniglietto và nella stalla.

Preparazione:
Un grosso coniglio già suddiviso in pezzi,
Aromi vari: basilico, prezzemolo,salvia, rosmarino,coriandolo, finocchietto,curry,peperoncino, maggiorana ecc.
Una bottiglia di vino rosso.
Olio, sale e pepe quanto basta.
Preparazione:
Ventiquattro ore prima della mattina di Natale, in una capiente pirofila da forno mettere un fondo di aromi, il coniglio, e il vino fino a coprire la carne,quindi completare aggiungendo altri aromi,e infine mettere la pirofila in frigo.
La mattina di Natale, tirare fuori la pirofila dal frigo e farla stare per circa mezzora a temperatura ambiente,quindi infornare a fuoco medio per circa un'ora e mezzo Portare a tavola la pirofila, con ancora la copertura di aromi,quindi porzionare il coniglio nei piatti, togliendo gli aromi in eccesso.

Contorno.

Spiedini di melanzane pomodorini e patate.
Procuratevi le patate rosmarine che troverete surgelate, le melanzane grigliate, anche loro le potete trovare surgelate, e i pomodorini a grappolo, il piu piccoli possibile,degli stuzzicadenti da spiedo, non troppo lunghi.
Preparazione:

Scongelate le patate e le melanzane, magari in micro onde,lasciatele raffreddare.
Saltate le patate con poco olio in una padella antiaderente.

Intanto lavate i pomodorini.

Preparate ora gli stuzzicadenti da spiedini e iniziate a infilzare un pomodorino, poi continuate con una patatina, e poi una melanzana. fino a riempirlo.
Regolatevi tenendo conto che dovrete fare almeno 2 stuzzicadenti pieni a persona.

Adagiate gli spiedini in una teglia da forno imburrata con un pizzico di sale sopra. e infornate per 10 minuti a fuoco medio.

Dessert.

La calda culla.

Prendete una capiente coppetta per ogni commensale, bagnatela con il rhum, sbriciolatevi dentro il panettone, formando una base.
versatevi sopra una crema che si fa così:
mischiate bene 250 grammi di ricotta, 3 uova,facoltative,6 cucchiai di zucchero.
e qualche scaglia di cioccolato se piace.
Quindi ora, ricoprite con altro panettone, e bagnate leggermente con altro rhum.
In fine, fate fondere del cioccolato fondente, e ancora caldo versatelo sopra le coppette,mettete ora in frigo per almeno 3 ore.
Buone feste Natalizie a tutti!

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Cultura

I non vedenti percorrono la via della seta, L'affascinante mostra della “ bibbia di Marco Polo“

di Virgilio Moreno Rafanelli

Nella città di Prato, dove ha sede una vastissima ed operosa comunità cinese, una delle più importanti d'Europa, il giorno 4 settembre 2012, nella stupenda cripta del Duomo della città, alla presenza di un attento e foltissimo pubblico e delle maggiori autorità cittadine e regionali è stata inaugurata la Mostra “La Parola, La Via, Il Pensiero. Settecento Anni tra Europa e Cina. Il viaggio della Bibbia di Marco Polo “.
La Mostra grazie alla collaborazione fra Regione Toscana, Stamperia Regionale Braille e Consiglio Regionale dell'Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti della Toscana è stata resa accessibile anche ai non vedenti, grazie a tre postazioni a loro dedicate.
Una tavola con la mappa, che rappresenta il percorso della Bibbia nei secoli, dalla sua produzione alle varie tappe dall'Europa alla Cina e ritorno.
Una tavola con due formelle, una con il confronto tra una “ P “ in Braille, una in Nero ed una miniata. L'altra formella con una lettera miniata più grande, inserita in un'ipotetica pagina della Bibbia.
Infine la riproduzione della Bibbia stessa.
Il manoscritto è stato custodito per oltre 400 anni in Cina e riportato in Europa nel 1685 dal frate Gesuita Philippe Couplet, il quale la donò al Granduca di Toscana Cosimo III de' Medici.
Dopo Prato, la Mostra partirà per Firenze, Venezia e Bruxelles. Per sei mesi resterà poi in Cina a Shanghai e Pechino ed infine rientrerà in Europa alla volta di Parigi.
Le tre postazioni dedicate ai non vedenti sono ovviamente corredate di legende descrittive in Codice Braille. Suggestivo il manto di seta che toccandolo emette il caratteristico Canto della Seta.
Il giorno 6 settembre 2012 è stata organizzata dalla Stamperia Braille di Firenze, una visita guidata della Mostra, alla quale hanno preso parte un gruppo di non vedenti ed accompagnatori provenienti dalle Sezioni di Prato e Pistoia dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
L'itinerario è stato meravigliosamente condotto ed illustrato dal Medievista Prof. Riccardo Saccenti.
Ed ora un po' di storia: la Bibbia fu, presumibilmente, realizzata attorno al 1235, in ambienti universitari di Parigi. Questa Bibbia fu per l'epoca molto rivoluzionaria, estremamente piccola, soltanto 11 centimetri per 16,50 centimetri, maneggevole, facilmente consultabile e trasportabile nelle bisacce dei frati mendicanti.  Fu proprio un frate che portò la Bibbia in Oriente col mandato di convertire al cristianesimo latino l'impero dei Tartari. Tuttavia i francescani in Cina decaddero molto velocemente e la Bibbia andò tra i cimeli di una nobile famiglia di Mandarini, facoltosi funzionari imperiali. Solo nel 1685 con l'arrivo in Cina di Matteo Ricci dell'Ordine dei Gesuiti, Martino Martini poté visionare questo splendido manoscritto realizzato con pelle di vitello opportunamente trattata, molto simile agli antichi papiri d'Egitto.
La Bibbia rientrò in Europa tramite il frate Gesuità Philippe Couplet e fu da lui donata a Cosimo III de' Medici.
Il manoscritto fu successivamente conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana dove vi è rimasta fino al 2010, quando, grazie all'opera di restauro della Fondazione Scientifica Religiosa Giovanni XXIII e della Regione Toscana è stata riportata a nuovo splendore.
Cosi come Marco Polo, 700 anni fa, giunse in Cina col padre e lo zio, restandovi ben 17 anni, percorrendo oltre 8000 chilometri, dall'Europa alla Cina attraverso la Via della Seta, così oggi questa iniziativa vuole rappresentare una nuova occasione di dialogo, di confronto e di reciproca crescita di due culture e due mondi così diversi ma che sono l'essenza vera della civiltà dell'uomo.

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Hobby e tempo libero

Avete tante scarpe, coccolatele con cura"

di Maria Grazia Sales   
 
Scarpe nuove: per evitare che le suole lisce delle scarpe nuove provochino spiacevoli scivoloni, strofinarle con un pezzo di patata cruda oppure incollarvi delle strisce di carta antiscivolo rime­dio utile anche per le scarpe dei bambini. In alternativa chiedete al calzolaio di applicare sulla suola un sottile strato di gomma zigrinata. Se le scarpe di pelle macchiano i piedi, passatevi all'interno un batuffolo intriso di alcool. Le scarpe si possono allargare mettendovi all'interno dei tamponi ben pressati di carta di giornale bagnata e lasciandoli poi agire per almeno un gior­no, quindi vanno calzate ancora umide.
Scarpe rigide e dure: per ammorbidire delle scarpe scomode è utile indossarle subito dopo aver­le inumidite all'interno con acqua calda. Qualora si indossino scarpe di pelle a piedi nudi, sarà più semplice infilarle se si cospargerà l'interno con del talco. Se le scarpe, dopo essersi bagna­te, si sono indurite accade ad esempio se si fanno asciugare vicino alle fonti di calore spalmar­le con abbondante sapone da sella vale anche per gli arredi, quindi lucidarle.
Scarpe usurate: quando la lucidatura è resa difficile dall'usura della pelle, si consiglia di pas­sare sulla superficie rovinata un pezzo di patata e poi procedere con il lucido. Per conservare più a lungo l'effetto del trattamento si può spruzzare sulle scarpe della lacca per capelli. Per toglie­re il cattivo odore dalle scarpe passarvi all'interno un batuffolo imbevuto di aceto e poi versar­vi del talco. Per impermeabilizzare le scarpe quando si cammina sul bagnato, spennellate il cuoio con una miscela di olio di lino 25 gr, strutto 25 gr, cera d'api 15 gr), grasso di mon­tone (15 gr) ed essenza di trementina (15 gr) da intiepidire in un pentolino finché tutti gli ingre­dienti non saranno ben amalgamati. Una volta che la tomaia sarà asciutta spazzolate e lucidate. Come soluzione d'emergenza nel caso di pioggia abbondante, per camminare sul bagnato, infi­late le scarpe in sacchetti di plastica. Per tenerli fissi ai piedi legate bene i manici delle buste intorno alle gambe. Se le scarpe si bagnano per la pioggia, dopo averle ripulite bene da fango e sporcizia, inserite al loro interno della carta di giornale e lasciatele in un ambiente asciutto e caldo ma lontano dalle fonti di calore. Se si vuole far prendere poi aria alle scarpe oppure agli stivali, appendetele al contrario sulla traversa di una sedia. Per lucidare le scarpe di vernice opacizzate spalmate su di esse del burro oppure della margarina quindi lasciate agire per alcu­ni istanti. Quindi pulite bene con un panno che andrà sostituito appena sporco. Si possono anche detergere con una pezzuola imbevuta di latte freddo e poi lucidare con un panno di lana. In alter­nativa strofinatele con una mezza cipolla e lucidatele con delle vecchie calze di nylon.
Le scarpe di camoscio si puliscono con le apposite spazzole. Scarpe di tela: sono sufficienti, per il lavaggio, acqua e sapone di Marsiglia addizionati eventualmente con dell'ammorbidente. L'asciugatura dovrebbe avvenire all'ombra. Per rimuovere le macchie più ostinate tamponare con dell'alcool. Alcuni modelli possono anche essere lavati in lavatrice oppure con i saponi per tappeti e moquette. Per renderle più resistenti spruzzatevi sopra dello spray impermeabilizzante oppure dell'appretto (sempre spray). Scarpe di gomma: si lavano con acqua tiepida e sapone neutro e sì "rinnovano" strofinandole con una pezzuola intrisa dì glicerina.
Stivali: sì devono riporre con della carta appallottolata all'interno che li mantenga dritti. Scarpe in valigia: per ottimizzare lo spazio in valigia disponete le scarpe dopo averle inserite tomaia contro tomaia all'interno di sacchetti sul fondo del bagaglio in modo da poterci sistemare sopra gli altri indumenti. Per pulire le scarpe da catrame e grasso utilizzate il solvente da smalto per unghie, assicurandovi che il pellame non si rovini. Non utilizzate questo rimedio sulla plastica. Per togliere il sale dalle scarpe tamponarle con una soluzione di acqua e aceto in ugual misura.
Conservazione delle scarpe: per evitare che le scarpe si rovinino in fretta si consiglia fortemen­te di non indossare lo stesso paio tutti i giorni, ma di alternarne l'uso con altri paia così da dare il tempo alla tomaia di asciugarsi bene e recuperare la forma. Per le scarpe estive come i sandali che si portano di solito a piedi scalzi, si consiglia di strofinare l'interno con una spu­gna umida ogni volta che si tolgono alla fine della giornata in modo da evitare la formazione delle macchie di sudore. Un buon consiglio è anche quello di slacciare bene le scarpe prima di toglierle senza forzare l'uscita del piede e di indossarle con l'aiuto di un calzascarpe. Sarebbe bene, inoltre, conservare le scarpe con della carta all'interno oppure con le apposite forme. L'operazione di lucidatura, a prescinde­re dal prodotto scelto, sarà agevolata se prima verrà passata sulla scarpa una mezza patata oppure un batuffolo intriso dì alcool denaturato. Un tempo, come detto, si usava passare una mezza cipolla sulla tomaia per renderla brillan­te. Un espediente bizzarro per lucidare le scarpe consiste nello spruzzare il detergente spray per i vetri o per i mobili su di un panno e poi strofi­narlo sulle scarpe. Per mantenere più a lungo la lucidatura, soprattutto se si è utilizzato del luci­do neutro, una volta che questo è asciutto spruz­zarvi sopra della lacca per capelli.

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Musica

Emozioni e notizie musicali"

di Matteo Tiraboschi.

Un grande saluto a tutti voi!

Ringrazio la Redazione per darmi la possibilità di condividere con tutti voi le mie esperienze musicali.
Voglio parlarvi delle grandi emozioni che ho provato il 18 giugnio.
Quel giorno indimenticabile ho avuto la fortuna,l'onore. e sopratutto il piacere di cantare nel prestigioso teatro Gaetano Donizetti di Bergamo..
Emozionante sin dal pomeriggio quando con una limousine lunga più di 8 metri con tutti i comfort a bordo mi hanno prelevato da casa e insieme a un mio produttore e con lo staff di Superpass che si occupa delle riprese per il dvd passando davanti alla Tenaris Dalmine dove io lavoro.sono andato verso il teatro.

Apena arrivati e nel momento in cui mi sono reso conto di essere davanti al Donizetti,e in particolare davanti all'ingresso artisti,sono scoppiato in un pianto di gioia e commozione.

Difficile spiegare quei momenti,e un misto di sensazioni,il mio grande sogno che si stava avverando!

Stavo per cantare sul palco del teatro Gaetano Donizetti da me tanto amato e dove mio padre aveva per tanti anni cantato come corista! Stranamente ero convinto che lui fosse la ad aspettare e a benedire il mio debutto..
Le ore successive passarono in fretta tra interviste.radio televisione e esigenze di organizazionevarie.

Poi finalmente ebbe iinizio il concerto che durò tre ore.e che non racconterò ma che fu un continuo susseguirsi di emozioni impossibili da descrivere così in poche righe.Certo la piu forte e stata proprio quella di cantare con il grande Enrico Ruggeri.
Mi piacerebbe far provare a tutti voi le emozioni che ho provato io.anzi io vi auguro veramente di cuore che ognuno di voi possa emozionarsi e sopratutto vedere realizzato il sogno a cui teneva di piu.

Io mi reputo fortunato per essere riuscito nel mio intento e vorrei anchhe per voi tanta fortuna

Certo io ora non mi fermo qui,,questo era un traguardo importante ma continuerò ad andare avanti senza naturalmente forzare le tappe perchè io penso che deve tutto avvenire gradualmente!
Ora da Novembre accompagnerò il grande Ruggeri alle presentazioni del suo nuovo libro dove io suonerò il pianoforte e canterò.

Nel frattempo sta girando su Itunes il mio nuovo singolo dedicato al mondo del Luna Park,si chiama ( Ciapel ciapel prendi il codino )

E un pezzo particolare,su una gradevole musica disco io canto interpretando un giostraio e uno sfigato che non trova posto sulla giostra.
Questo allegro motivo vorrebbe nel nostro intendo far concorrenza al tanto ascoltato Pulcino Pio che ha imperversato nelle classifiche e nelle radio questa estate.
Chi vorrebbe ascoltarlo puo farlo scaricandolo da I-tuness a 90 centesimi.
A Natale inoltre uscirà il CD live del concerto al Donizetti che potete anche regalare agli amici per le festività Natalizie,e un'idea originale!
Bene,ringrazio ancora la redazione per avermi concesso questo spazio per pubblicizzare il mio lavoro e per esternare le mie emozioni!
Rinnovo a tutti i lettori l'invito di cercaarmi su Face Book scrivendo semplicemente Matteo Tiraboschi,mentre il mio contatto Sckipe e : gigantebuono77.
La mia e-mail è:
tiramatti@vodafone.it

Sarò felicissimo di fare amicizia con voi!
Colgo l'occasione visto che manca poco alle festività Natalizie per fare tantissimi auguri a tutti voi lettori e lettrici!
Matteo Tiraboschi.

 

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Intervista a Sammy Varin"

di Giuseppe Lurgio.

Salve e ben ritrovati!

Il giorno 8 Novembre Radio Padania ha ospitato telefonicamente in una sua trasmissione il nostro Massimiliano Matteoni che haillustrato o e fatto conoscere Giovani del 2000 ai radioascoltatori.
I lettori che vorranno poi ascoltare il contributo audio potranno farlo accedendo al nostro sito all'indirizzo

www.gio2000.it

entrando nella apposita sezione dedicata.

Tutto ciò e avvenuto grazie all'interesse del grande speaker nonchè conduttore della trasmissione stessa,Sammy Varin.

Di tutto cio noi della redazione ringraziamo vivamente Sammy per la sua disponibilità verso Giovani del 2000 e in particolare verso le categorie disagiate come i disabili a cui molte volte ha dato voce nelle sue trasmissioni.Approfittando anche della sua grande simpatia qui di seguito rivolgerò alcune domande per capire Sammy Varin persona e Sammi Varin pensiero!

D) Ciao Sammy!

Mi permetto di darti del tu in quanto ricordo la prima volta che ci siamo sentiti telefonicamente nel momento in cui ti davo del lei,tu mi hai ripreso dicendo che non amavi i formalismi!
Innanzitutto ti chiedo di dare un giudizio su Giovani del 2000.
Si accettano elogi,critiche e consigli!

R) Heila',prima di tutto lasciami dire che e' un grande piacere per me essere tuo ospite!

Non conoscevo la vostra pubblicazione e l'ho trovata davvero completa:sapete passare con grande facilita' da argomenti importanti ed impegnati ad altri piu' leggeri e divertenti..

E poi deve essere una grande soddisfazione per chi scrive la pubblicazione di un articolo!

Pensa che una cosa del genere non succede cosi' facilmente sui "giornaloni"importanti..

Per cui:continuate cosi',aprendovi sempre all'apporto della gente comune,perche' ognuno di noi ha qualcosa da trasmettere..

D) Puoi raccontarti brevemente?Al di fuori degli studi di Radio Padania,Sammy ha una vita privata,puoi darci qualche cenno di essa per i nostri lettori e lettrici?

R)La mia vita privata risente molto del mio lavoro:forse per la sveglia,che per me suona alle 04 del mattino!!??

Sto in Redazione a Radio Padania fino al primo pomeriggio,poi quando finisco le pile torno a casa e..Si ricomincia!Eh si,perche' per essere sempre "sulla notizia"bisogna leggere,documentarsi,guardare anche un po'(ma non troppa!)tv..

Chiaro che appena riesco cerco di fuggire e faccio un giro con la mia famiglia al mare o in montagna..L'estate appena passata siamo stati a Gressoney la Trinite',a 1700 metri..

Lo consiglio davvero a chi a figli piccoli o a chi vuole davvero riposarsi fuori dalle rotte turistiche..

D) La tua carriera di speaker nasce a Radio Padania o hai un passato da raccontarci?

R) Ebbene si:Sammy Varin,da piu'di 30 anni lavora nel mondo della radio!
Effervescente dj vecchio stampo,ho trasmesso la discomusic anni 70 ma anche la musica indi piu' variegata,quella che le radio importanti non prendono in considerazione,privilegiando le piccole produzioni territoriali,specie se in dialetto!
La mia voce si impossessa del microfono,permettendomi di passare facilmente dal doppiaggio di un documentario,alla conduzione di una trasmissione frizzante,fino all'intervista politica con il Ministro di turno.

Avendo studiato dizione e recitazione,mi capita spesso di dover speakerare pubblicita',e soprattutto guide audio per importanti musei italiani!
Ma ecco la "lista"delle radio che mi hanno ospitato finora: 1977:Radio Music 2000:era la radio che mi sono inventato nella mia camera,con un mixer autocostruito,ed un piccolo trasmettitore da mezzo watt!

d.. A 11 anni io non giocavo a pallone all'oratorio,ma conducevo programmi di dediche e richieste musicali..
1983:Teleradio Lidi.
1984:Radio Milano Caponord.
1986:Via Radio.
1988:Radio Mare Network
1989:Rete Citta'.
1990:Radio Kiss Kiss Italia.
1995:Radio Italia Anni 60.
2005:Rai 2-Radio Padania.
2010/2011:Radio Padania-Isoradio Rai.
2012:Radio Padania

D) Ora che abbiamo parlato del passato,puoi ora anticiparci qualcosa del tuo prossimo futuro?
O meglio,hai dei sogni nel cassetto che vorresti a breve realizzare?

R)Il mio sogno nel cassetto l'ho gia' realizzato e lo incontro ogni pomeriggio quando torno dal lavoro:e' la mia splendida famiglia,con mia moglie Marta e i miei figli gemelli Tabata ed Elia di quasi 2 anni,che saltellano qua e la' per tutta la casa quando mi sentono arrivare!

Un sogno che si avvera ogni giorno e' la soddisfazione di aver "inventato"la mia vita,facendo da sempre il lavoro che preferisco:parlare alla gente,ascoltare la gente.

D) Nei tuoi programmi su Radio Padania spesse volte hai dato voce a persone disabili,come mai? c'è un motivo particolare che ti spinge ad occupartene?

R)E' per quello che ti dicevo prima:io sono per indole portato ad ascoltare,e ho la fortuna di lavorare in una radio"vecchio stampo",che tiene aperte le linee telefoniche dalle 06 del mattino fino a tarda sera.La nostra e' una delle poche radio dove puoi raccontare i tuoi problemi in diretta senza passare da un "filtro"che ti chiede chi sei,il tuo numero di telefono e poi magari se non dici le cose che interessano non ti richiamano neppure!

Radio Padania e'al di la' della politica:ascolta la gente e mette alla ribalta i loro problemi,denuciandoli,certo,ma anche fornendo le risposte di assessori,tecnici,dottori,avvocati..

D) Cosa ne pensi del fenomeno falsi invalidi?
Credi veramente che ci sono così tante persone che hanno frodato lo Stato?
O magari credi che in effetti e solo dovuto a un giornalismo di scarsa professionalità che e alla ricerca non della verità ma del lo scoop gonfiando così un fenomeno che indubbiamente esiste ma non a livelli che si vuole far credere?

R)Chiaro che i giornalisti devono far vendere la propria testata e spesso ingigantiscono la notizia o la rendono"vera"semplicemente continuando a parlarne..

Ma quando leggo che ci sono interi quartieri di Napoli dove c'e' piu' di un invalido a famiglia,penso che ci sia qualcosa di poco chiaro!

Reputo vergognoso il comportamento di questa gente,che sia a Napoli o in Val d'Aosta,ma anche dei medici compiacenti che certificano la falsa invalidita'!

D) Questo cattivo giornalismo che provoca danni morali e culturali, e che aiuta e stimola l'imbarbarimento della società, anziché contribuire a conoscere la verità dei fatti e a suggerire soluzioni eque e ragionevoli ai problemi dei disabili,tu pensi che si possa cambiare?

R)Ti diro' che a questo punto inizio a nutrire dubbi sul fatto che un certo giornalismo possa essere ricondotto in "carreggiata"..Regole,pene piu' severe?E poi assisti allo stracciamento di vesti di chi invoca la liberta' di stampa..

D) Secondo una recente indagine del CENSIS l'Italia e l'ultima in classifica nella protezione dei disabili.
Infatti pone il nostro paese tra gli ultimi paesi in Europa per risorse destinate alle persone con disabilità: si spendono 438 euro pro-capite annui contro i 531 della media europea Secondo te,alla luce delle attuali situazioni economiche italiane e possibile innalzare questa soglia e rendere piu facile la vita ai disabili?

R)Dopo quello che il governo ha combinato,tagliando i contributi a tante categorie che speravano invece in un aumento,l'unica soluzione per me e' applicare il Federalismo Fiscale:costi standard da Nord a Sud!Facciamo in modo che un servizio non costi 10 volte tanto a Palermo rispetto allo stesso servizio erogato a Milano..

D) Oltre a te e alla tua trasmissione,Radio Padania offre nel suo palinsesto altri programmi dedicati ai portatori di handicap?

R)Eccome!Spesso al pomeriggio vanno in onda le trasmissioni dello "Sportello Famiglia" della Lega con interviste ad Assessori alla Sanita',medici,avvocati..

La cosa piu' interessante che possiate fare e' cercare la frequenza oppure ascoltarci in streaming su:

www.radiopadania.net

D) Bene siamo alla fine di questa breve chiacchierata, e nel ringraziarti ancora una volta e prima di salutarti ti chiedo un ultima cosa che e oramai consuetudine tra i nostri ospiti!

Un saluto,un pensiero o un tuo messaggio o un augurio da lasciare ai nostri lettori

R)Sono io che ringrazio te e tutta la Redazione!

Chiudo con una frase che diciamo spesso da queste parti:"MAI MULA'",non mollate mai..

Ci sentiamo su Radio Padania!La mia voce apre i programmi ogni mattina dalle ore 06!

 

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Viaggiando attraverso il suono"

di Mara Fiamberti.

Quando si parla di viaggi il nostro pensiero va immediatamente a una crociera o a u viaggio in aereo o in treno o comunque un viaggio con le sue tappe per raggiungere una meta.

Ecosì anche un viaggio musicale con le tappe che sono i vari generi e con la meta che altro non è che l'appagamento dell'animo che da la musica stessa., Se prendiamo ad esempio la musica classica e provassimo ad ascoltarla con gli occhi chiusi e con concentrazione ci accorgeremmo di quanto sia forte la sensazione di essere in un ambienteimmaginario dove la musica stessa racconta con le sue note storie spesso fantastiche.
la musica è dialogo, è danza;
come la danza è in qualche modo un riprodurre attraverso il movimento un momento fantastico o reale così la musica può farci rivelare la nostra personalità.

Suonare insomma, è come disegnare su un foglio; ogni cosa ha il suo colore;

Il mio viaggio comincia dal pianoforte.
Attraverso le sue note limpide e chiare come un lago fresco, come una lastra di cristallo, su cui si vedono le ondee la corrente che muove le soffici bolle attraverso le note.

Poi passiamo al suono del flauto; che inevitabilmente ci riporta al vento caldo, ci fa pensare all'aria soffice e pulita, al sole che splende, ma non brucia.

Ecco la chitarra,tante spighe di seta, i rami degli alberi che si assottigliano eper poi allungarsi e arrotolarsi in tanti vortici voluttuosi..

Se penso all'arpa, vedo nella mia mente tanti anelli di luce, che dondolano attraverso il suono caldo delle note, cerchi di sole che luccicano.
Per finire la tromba, inevitabilmente mi fa pensare al vento, un cuscino soffice su cui tuffarsi,e come un tappeto magico volare dove ti portano le note stesse.

Attraverso il suono noi possiamo creare situazioni ed emozioni.
La musica entra dentro di noi e ci distende,ci fa sentire odori, il suono di una voce, che può impersonare personaggi fantastici e reali del nostro inconscio.
Insomma il suono è un elemento che mescolato ad altri forma un effetto sonoro curioso, così come più sapori mescolati danno un'unica essenza, così il suono amalgamato all'aria o manipolato elettronicamente può dare una percezione diversa da quella che è la sua forma naturale.
Sono partita da questi esperimenti, provando a mescolare suoni e riverberi;ritrovandomi poi in ambienti fantastici davvero affascinanti!
La campagna, le case grandi, le grandi distese,l'immensità del cielo e altri posti dove io stessa avrei voluto essere.
Il mio viaggio è continuato percorrendo le vie meravigliose di youtube. Sempre attraverso la fantasia ho ricercato nei suoni della natura gli ambienti e le forme più affascinanti.
Ho scoperto così la bellezza del canto degli uccelli e come i suoni degli strumenti, anche ogni suono naturale ha il suo fascino attraverso il quale si può percepire un rumore di qualcosa.
Un gufo, ad esempio simula molto il suono di una bottigliain cui si soffia dentro, il gallo cedrone, ricorda molto l'effetto del bere direttamente dalla bottiglia,mentre attraverso il canto di vari uccelli ho sentito la sega che affonda nel legno, il tintinnio dei diamanti, e altre sensazioni difficili da riportare.

Il suono, dunque ha delle proprietà benefiche, a livello ipnotico, e terapeutico, ci fa cambiare e migliorare, anzi ci veste di fantasia.
Forse un giorno, attraverso questo viaggio scoprirò di non essere sola, molti miei simili si potrebbero rispecchiare.

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Patologia

Il benessere poggia anche sui nostri piedi"

di Veronica Spagnesi

Iniziamo il nostro viaggio nella semplicità delle leggi universali che ci permettono di vedere e comprendere tre mondi diversi : il macrocosmo-Universo, il microcosmo-uomo, e gli organi del corpo umano come un “unicum”.
Bene…ma da dove si comincia…vi domanderete? Dai piedi, da quella struttura indispensabile a mantenerci diritti ed in equilibrio.  E’ proprio nei nostri umilissimi piedi che ritroviamo la localizzazione “trasposta” di tutti gli organi del corpo umano, che nella Riflessologia Plantare chiamiamo punti riflessi.
La Riflessologia Plantare Integrata è una tecnica manuale che stimola con particolari pressioni, specifici punti della pianta e del dorso del piede, consentendo di individuare, in un determinato momento, gli organi sofferenti o in squilibrio. Questo permette di localizzare eventuali blocchi energetici che impediscono all’individuo di esprimere pienamente le proprie potenzialità.
La Riflessologia Plantare è dunque un trattamento prezioso per la prevenzione e la cura di certi disagi e permette di allentare le tensioni, ripristinando la corretta circolazione delle informazioni attraverso il sistema nervoso ed endocrino. Persone  di qualsiasi età possono trarre beneficio dalla Riflessologia Plantare.
Si rivela utile in caso di:
·        Sovraccarico muscolare, come problemi posturali ed in caso di cervicalgia, lombo-sciatalgia, periartrite scapolo-omerale, nevralgia del trigemino
·        Disturbi digestivi, gastrite, colite, stipsi, emorroidi
·        Disturbi funzionali del ciclo mestruale
·        Sindromi da raffreddamento, sinusite, allergie
·        Sovraccarico linfatico (Tecnica utile anche per la cellulite)
·        Cefalee di varia natura
·        Ansia e stress
 La chiave di lettura dell’operatore olistico, che si basa sulla medicina tradizionale orientale, è : “ Un corpo sta bene se è armonico e questo è possibile se al suo interno l’energia vitale sottile (Prana o Qi) circola correttamente.” E’ un’energia che scorre in canali non fisiologici, ma se il flusso di questi canali è ostruito si crea una condizione di squilibrio. Il trattamento riflessogeno agisce quindi  ripristinando la circolazione energetica e favorendo l’armonia corporea, inducendo l’individuo in uno stato di profondo rilassamento, permettendo così al sistema nervoso e al corpo di raggiungere uno stato di equilibrio.
Non mi resta che invitare il mio lettore a provare un Trattamento di Riflessologia Plantare Integrata , per comprendere a pieno i benefici di questa antichissima tecnica, ricordandogli che il nostro corpo è meraviglioso in ogni sua parte ed imparare a trattarlo bene è il “farmaco” migliore!!!!

Spagnesi Veronica Naturopata
Specializzata in:
 Riflessologia Plantare Integrata
Tecnica Craniosacrale
Digitopressione Dinamica
Trattamento Californiano
Per ulteriori info, E-mail : veronica.spagnesi@alice.it

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Nutrirsi di salute, Prevenire la caduta dei capelli con l’alimentazione"

di Rossana Madaschi

Quali sono i cibi che aiutano a contrastare la caduta dei capelli?

La salute, l’aspetto e la bellezza dei capelli sono influenzati da diversi fattori e, senza alcun dubbio, l’alimentazione riveste un ruolo importante.
Parlare della “dieta per i capelli” può sembrare in effetti strano, eppure anche la nostra capigliatura “mangia”…
Infatti nella composizione chimica dei capelli troviamo una percentuale di acqua ma anche altri principi nutritivi come i lipidi, alcuni sali minerali (ad esempio Magnesio, Zinco, Ferro), pigmenti (eumelanina nei capelli scuri, feomelanina nei chiari), vitamine e, soprattutto nella corteccia dei capelli, sono presenti delle proteine (in gran parte la cheratina).
È quindi fondamentale introdurre in modo equilibrato tutti i nutrienti attraverso il cibo che assumiamo ogni giorno, sia per migliorare la salute dei capelli sia per contrastare la loro caduta.
Inoltre la perdita dei capelli si presenta maggiormente in questa stagione autunnale, richiamando così ulteriormente la nostra attenzione a questa parte del nostro corpo considerata da molti un elemento di bellezza.
Scegliamo quindi le sostanze ed i cibi più appropriati per la vitalità del capello, abbinati a sani stili di vita.

Cibi, nutrienti e stili di vita per la salute dei capelli

 

 

Per quanto riguarda il Ferro una sua eventuale carenza può favorire la caduta dei capelli; infatti questo sale minerale è un componente dell’emoglobina (che ha il compito di trasportare l’ossigeno nel sangue), che è una sostanza indispensabile anche per la chioma. Alimenti ricchi di Ferro sono i legumi, noci, tuorlo d’uovo e la carne; ricordiamo che l’assorbimento del Ferro è potenziato dalla vitamina C, mentre è ridotto in presenza di eccessive quantità di fibre alimentari, caffeina o teina.
          Il Rame invece, contrariamente alle 2 sostanze nervine citate, permette al nostro corpo di utilizzare il Ferro per la sintesi dell’emoglobina; interviene inoltre nella produzione del collagene e favorisce la produzione di una sostanza che colora i capelli. Questo sale minerale è presente in molti cibi, quindi un regime alimentare equilibrato copre il suo fabbisogno giornaliero.
          Lo Zinco è un altro principio nutritivo che fa parte della struttura del capello e stimola il sistema immunitario; questo sale minerale è presente in molti cibi come ad esempio alcuni tipi di formaggio (grana), legumi, noci pecan, semi di zucca.

In cucina può essere utilizzato come un qualsiasi cereale per preparare squisite ricette come primi piatti, secondi, contorni, dolci e persino bevande rimineralizzanti.

 

Possiamo quindi considerarli veri e propri integratori del benessere.

 

 

Quali altre cause concorrono ad indebolire o rovinare i capelli?

Non sono solo le carenze nutrizionali che influiscono negativamente sulla salute della nostra chioma, ma possono esserci anche altri fattori.
Alcuni di questi in certi casi determinano il telogen effluvium (caduta dei capelli) che, in particolari situazioni, può persino sfociare in altri processi fisiologici conosciuti con i nomi alopecie e calvizie (di cui pare siano maggiormente colpiti gli uomini rispetto alle donne).
Inoltre così come si dice che “L’occhio è lo specchio dell’anima”, anche capelli rovinati, spenti, sfibrati o che cadono, possono lanciare un segnale negativo per quanto riguarda le nostre condizioni psicofisiche e quindi fare da specchio dell’attuale stato di salute.
Risulta perciò di estrema importanza tenere in considerazione i vari suggerimenti che ci consentono di proteggere, potenziare e curare al meglio i nostri capelli.

Per questi motivi dovremmo quindi porre anche attenzione:

 

 

 

 

 

Inoltre, come già accennato, in questa stagione siamo tutti più soggetti ad una possibile caduta dei capelli; da alcune ricerche scientifiche pare che questo fenomeno si presenti soprattutto in autunno, in parte causato da un’eccessiva esposizione alle alte temperature estive, ai raggi solari, lampade abbronzanti senza protezione, salsedine, ma anche perché il meccanismo di produzione della melatonina viene condizionato dal ciclo della luce solare che si altera.
A seguito di ciò, diverse persone tagliano i capelli con la convinzione di rinforzarli o di limitare la loro caduta, ma in realtà si tratta di un luogo comune.
I capelli corti in effetti restano più puliti, facilitano l’applicazione di lozioni, tuttavia l’impressione che la situazione sia a volte migliorata, può essere dovuta al fatto che con il taglio si eliminano le punte che sono la parte più sottile, dando così una visione dei capelli più folti.
Possiamo invece contrastare la caduta dei capelli, favorire la loro crescita, renderli più sani, forti e luminosi, seguendo i consigli precedentemente elencati e, ancora una volta, affermare con certezza che anche la salute della nostra chioma inizia a tavola!
Per ulteriori info: www.nutrirsidisalute.it

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Racconti e poesie

Questa dimensione"

Di Patrizia Carlotti

Camminiamo sopra il cielo inconsapevoli del temporale,
bussiamo alle porte del sole che non scalda più…
il vento scompiglia le nostre idee e troppa pioggia bagna i nostri fragili corpi.
Questa dimensione…la nostra…al di là di essa…il mistero…
Spazio incontaminato, l’immenso inesplorato senza fine…
E tu uomo non puoi entrare al di là…
La verità ti schiaccerebbe…la luce ti accecherebbe.
Questa dimensione…la nostra,
così contaminata, violentata
abbiamo sporcato con i nostri escrementi la sua imparagonabile bellezza…
avviamo fatto arrabbiare la madre Terra.
Questa dimensione…la nostra, così percettibile, così reale…
E tu respira a pieni polmoni la vita…il tuo tempo è adesso
Emozionati, emozionami, amami e non ferirmi mai,
conquista i cuori e non il potere…
perché vuoi prevaricare su di lui, davanti alla morte siamo tutti uguali…
l’eterno si conquista vivendo lealmente
una lealtà che hai per te stesso
… accomodante
Una lealtà che non hai per gli altri
Eppure nasciamo immacolati, con veste bianca e trasparente
Tutti uguali, senza distinzioni, nella nascita e nella morte…
Liberi, per poi diventare prigionieri del Dio denaro.
Questa dimensione, la nostra…
Falsata dall’eterno dubbio dell’essere o non essere
Vissuta correndo velocemente
Per non raggiungere mai il traguardo
Rimpianta per non aver realizzato i sogni giovanili…
Perduta per non averne saputo coglierne gli attimi.
Questa dimensione, che ha un passato, un presente…le daremo un futuro?

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A sera"

di Lorella Nardi.

Questo mio giorno ha con sé la sera che il cielo arrossa, e scioglie cuori; è l’ora giusta per contar dolori per dirsi piano ciò in cui si spera.

 

Trascorsa ho già la bella primavera
di mia vita. Fu piena di colori
- in pagine di libri serbo fiori -
polvere, ormai, di quell’amor che c’era.

Ricordi, nostalgie, sono padroni
ora che il sole appoggia al monte il fuoco suo, poi subito svanisce;

tempo è che i grilli inizino canzoni; qui mi abbevero: questa è mia fonte.
Un vento quieto ancora la lambisce.

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Riflessioni e critiche

Intervista a Giuliana Covella"

di Margherita Carbone.

Un fatto di cronaca ci invita a riflettere sugli abusi ai minori.Di ciò si è discusso il 20/10/2012 al comune di Sorrento, con una giornalista, la dottoressa Giuliana Covella, nella presentazione del suo libro L'Uomo nero ha gli occhi azzurri, edito da Guida, che tratta della storia di due ragazzine, Nunzia e Barbara, vittime di un atroce delitto a sfondo sessuale. Andiamo però a conoscere meglio l'autrice.
Giuliana Covella nasce a Napoli nel 1972. Laureata in Lettere Moderne, è stata redattrice, come giornalista professionista, del quotidiano Napolipiù e ha collaborato con il Roma, attualmente scrive fatti di cronaca per Il Mattino; collabora, come Consulente per la Legalità alla III Municipalità di Napoli, con il mensile Napoli in Comune, inoltre con il settimanale Gente e il periodico Comunicare il Sociale. Ha pubblicato, oltre al suddetto libro del 2012, Otto centimetri di morte, edito anch'esso da Guida.
I fatti narrati nel libro L'Uomo nero ha gli occhi azzurri risalgono al 1983,quando vengono ritrovati due corpicini senza vita nel Pollena, un torrente in secca che attraversa Ponticelli, un quartiere popolare a est di Napoli. Le due vittime sono Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, due bambine rispettivamente di 7 e 10 anni. La perizia medico-legale rivelerà che le due amichette sono state violentate, pugnalate a morte e bruciate per distruggere le prove delle violenze. Gli inquirenti, all'inizio, dirigono le indagini su maniaci sessuali del luogo per poi individuare, agli inizi di settembre dello stesso anno, 3 ragazzi incensurati di circa venti anni, che vengono bollati subito dall'opinione pubblica come "mostri" e condannati all'ergastolo senza alcuna prova concreta di colpevolezza, ma basandosi esclusivamente sulle accuse di un supertestimone. Il libro ci invita a riflettere e pone degli interrogativi: chi si voleva o si doveva proteggere dando la colpa ai 3 ragazzi? Ciro, Giuseppe e Luigi da 30 anni si sono sempre dichiarati innocenti, forse in questa vicenda misteriosa c'entra la camorra e come prova c'è un'intervista dell'autrice fatta a un pentito, don Vincenzo, una volta boss temuto e rispettato, che dopo averle fatto la geografia criminale dell'epoca, le dice: "ora tocca a lei scoprire chi è stato l'autore del fatto! È o non è una giornalista?". Grazie all'autrice e all magistrato Ferdinando Imposimato ci sarà una riapertura del processo, in quanto c'è stato un ricorso in cassazione. Giuliana Covella si reca nei luoghi della tragedia e, raccogliendo testimonianze di come si svolsero i fatti, seppur con molta difficoltà, poiché nonostante fossero trascorsi tanti anni, le persone preferivano non parlare dell'accaduto; tant' è vero che un'amichetta delle due bambine, scampata alla morte solo per caso, non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni su quel misterioso incontro. Non si è mai saputo come le bambine siano state avvicinate dal loro assassino, che probabilmente le avrà ingannate con un sorriso amichevole per poi utilizzarle per raggiungere il suo obiettivo di violenza e di malvagità.

Intervista a Giuliana Covella.

1) Pensa che una vigilanza maggiore da parte dei genitori avrebbe potuto evitare la morte delle due bambine?
Onestamente...sì. Non sta a me a giudicare né colpevolizzare le famiglie in questo, come in tanti altri casi simili, ma credo che una maggiore accortezza da parte dei genitori delle due bambine avrebbe forse evitato quella tragedia. Oggi come trent'anni fa la famiglia gioca un ruolo fondamentale nell'educazione dei figli. Specie alla luce del boom dei social network, degli strumenti informatici e di tutti i nuovi mezzi di comunicazione che hanno facilitato gli adescamenti di minori a opera di pedofili.
2) Secondo lei, il rifiuto dell'amichetta di Barbara e Nunzia, che non andò all'appuntamento con il maniaco, di riferire i fatti o anche solo di parlarne, è dovuto al fatto che ha subito minacce o ad altri motivi?
Rileggendo gli atti si evince che la ragazzina ritrattò più volte la propria versione dei fatti o comunque apparve confusa nelle diverse testimonianze. Allora si parlò di interrogatori dei minori avvenuti senza la presenza dei genitori. Fatto che, se fosse vero, sarebbe molto grave. Prima di scrivere il libro ho tentato più volte di contattare la Sasso, ma non ha mai voluto incontrarmi. Non so, onestamente, se abbia subito intimidazioni o meno.
3) Facendo la giornalista, oltre ai fatti di cronaca ai quali ha dedicato dei libri, ce ne sono altri che l'hanno più colpita in questi ultimi mesi?
Sì, la vicenda della Costa Crociere, il caso di Melania Rea e quelli dei minori abusati e scomparsi misteriosamente che ogni giorno purtroppo sono alla ribalta delle cronache.
4) Tra i fatti di cronaca è tornato recentemente alla ribalta quello della piccola Angela Celentano, cosa ne pensa di tutta questa vicenda?
Credo che vi sia qualcosa di molto più grande dietro tutto questo. Ma penso che qualcuno stia tentando di strumentalizzare la famiglia e i mass media, creando false speranze nella prima e spingendo i secondi a diffondere notizie che non si basano su fatti e prove concrete.
5) Spesso i media affrontano i fatti di cronaca in modo quasi esasperante nelle varie trasmissioni ad essi dedicate, che ne pensa di questa loro spettacolarizzazione?
La trovo assurda, ovviamente. Ma specie in televisione c'è questo fenomeno. Il motivo è chiaro e semplice: si chiama audience.
6) Secondo lei è possibile coniugare il libro cartaceo con i nuovi strumenti on-line e in che modo?
Certo. Oltre agli e-book che ormai hanno quasi soppiantato il libro nella sua versione tradizionale Facebook, Twitter e gli altri social, oltre ai siti web delle varie testate giornalistiche sono in grado di promuovere un volume.
7) Le case editrici hanno la possibilità di rendere accessibile la lettura dei loro testi ai non vedenti, facendo in modo che il libro venga letto un po' come ha fatto lei e l'attore Ferdinando Maddaloni, che avete letto qualche brano del libro, o rendendo disponibile il file del volume in formato elettronico; lei in futuro ha intenzione di rendere anche il suo libro fruibile ai non vedenti in modo che non abbiano bisogno di chi lo legga a casa per loro?
Sicuramente. Cogliere il vostro invito e sarò felice di presentare il libro anche per gli amici non vedenti insieme a Ferdinando Maddaloni.
8) Cosa l'ha spinta a scegliere la professione di giornalista?
Il mio altruismo, l'amore per la verità e la passione per questo lavoro.
9) Secondo lei in che modo le istituzioni educative possono prevenire gli adescamenti e gli abusi nei confronti dei minori?
Attraverso campagne di sensibilizzazione nelle scuole con associazioni ed esperti.
10) Alla luce di quanto ha detto il grande Eduardo, Fujtevenne à Napule,come si sentirebbe di motivare il fatto di pensarla diversamente da lui, visto che durante la conferenza del 20 ottobre a Sorrento ha detto che non è il caso di scappare dalla nostra città?
La città di Napoli vive grossi problemi sociali, ma se decidiamo di scappare e affossarla non hanno senso tutti i discorsi di cambiamento e lotta alla camorra e all'illegalità.

 

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Scartoffie"

Di Giuseppe Costantino Budetta

Un esempio della trasformazione di soldi pubblici in scartoffie sono i nostrani dipartimenti universitari. Lo si capisce, entrando in una di queste strutture del sapere. Pile di scartoffie e libri riempiono le superfici della scrivanie, gli scaffali, gli stipi e gli armadietti con le ante scorrevoli, lungo i muri perimetrali. Ammassi cartacei giacciono in appositi contenitori sopra le scansie dei corridoi. Su ogni faldone, c’è l’etichetta con l’indicazione dell’anno accademico, il numero del volume e l’intestazione dell’esperimento scientifico di cui c’è ampia dissertazione nelle pagine, all’interno inscatolate. L’osservatore può impressionarsi da ciò che l’etichettatura attesta:

Alcune diciture sembrano voler diffondere il panico:

Chi legge, d'istinto guarda altrove e se è un maniaco dell’igiene, corre in toilette a lavarsi le mani. Più spesso, i faldoni contengono gli estratti di vecchie ricerche scientifiche il cui numero aumentava negli anni in cui c’erano i concorsi a cattedra. Come le tonsille che s’ingrossano perché infiammate, così l’incremento del cartaceo ammasso si riacutizzava in vista di una scadenza concorsuale. Si diceva che la commissione concorsuale li pesasse senza neanche leggerli. Chi vantava un numero di estratti del peso superiore al chilo aveva la possibilità di diventare professore ordinario.
Le pile di carta stampata, per lo più fotocopie su modello A-4, con timbrature varie, firmate e controfirmate, si elevano orgogliose sulle scrivanie ed incombono sui monitor dei computer. In bella mostra, ci sono i fogli intestati, le circolari rettoriali protocollate, le disposizioni ministeriali e le mail del direttore, i programmi per il dottorato ed i programmi ERASMUS. Rotoloni di poster come antiche pergamene in cilindrici contenitori, depositati negli angoli delle stanze. Sui muri, affianco ai calendari, gli attestati rilasciati nei congressi ed in appositi armadietti, le cartelle variopinte coi lucidi da proiettare a lezione e le fotocopie di ricerche mai concluse.
In fondo al corridoio, oltre i laboratori, trovi la biblioteca, piena all’inverosimile di volumi impolverati, accatastati in ordine crescente in base agli anni di pubblicazione. In altri scomparti, le tesi e le tesine sperimentali di laureandi dei tempi andati, le riviste scientifiche non più in circolazione, i bollettini medici e paramedici, vecchi giornali sindacali, atti dei congressi e fascicoli amministrativi. Al centro dello stanzone, campeggia il mobile con sopra gli estratti delle riviste italiane ed estere di fresca stampa, consultabili al momento dai ricercatori, dottorandi ed allievi desiderosi d'aggiornarsi. Alcuni periodici italiani hanno titoli altisonanti: SUMMA, IL CHIRONE, ALMA MATER, INDAGINE MEDICA SPERIMENTALE (M.I.S.).
Ogni rivista contiene decine di ricerche scientifiche, coi nomi degli (autorevoli) autori e l’anno di pubblicazione. Ammassi e super ammassi cartacei, incrementatisi in tempi recenti grazie ai computer, alle stampanti ed agli scanner.

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A proposito del Libro parlato"

di Anna Comito

Salve! È da tanto tempo che sono abbonata al servizio del"libro parlato"che per          me è stato di vitale                               importanza dato che io amo leggere e la mia retinite a poco, a poco me lo ha impedito. Gli audio libri sono stati i miei compagni di viaggio perchè mi hanno aiutato a crescere sia culturalmente che caratterialmente. È stato un servizio utilissimo, soprattutto per tutti quelli che non hanno la fortuna di  poter accedere alla carta stampata. Ho voluto fare questa premessa perchè da qualche giorno ci è stato comunicato che questa meravigliosa utenza rischia di essere soppressa. Quello che mi spinge a scrivere queste righe è inoltre la rabbia e la tristezza per come veniamo trattati. Mi chiedo perchè la scure dei tagli si abbatte sui rametti e scansa i fusti? Avevamo un altro servizio che ci aiutava a riempire le serate quando i "normali" guardavano i bellissimi sceneggiati o i films in tv.  Anche per noi c'era una bella soluzione: l'"audiodescrizione tv" che naturalmente è stata soppressa perchè dobbiamo risparmiare. Io mi chiedo come può essere possibile che a pagare debbano essere  sempre i più deboli? Si dice che l'unione fa la forza,spero di aver catturato l'attenzione di tanti che come me soffrono e si vedono privati di tutti questi piccoli diritti che piano, piano ci vengono negati, quando allo stesso tempo tanti sono gli sprechi. Il mio vuole  essere un grido di allarme che mi auguro venga raccolto da tanti altri che come me soffrono questi disagi e insieme possiamo diventare un solo potente coro contro la scure dei tagli e le decisioni dei potenti e soprattutto mi auguro di non rimanere inascoltati.
Una vostra affezionata lettrice.

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Uscire dalla crisi, per sempre"

Di Mario Lorenzini

E’ possibile campare con circa 1000 euro al mese? Beh, pare proprio di sì, a detta dei nostri politici. Anche con meno. In fondo è facile per noi, gente comune; l’affitto o l’eventuale mutuo, le classiche bollette, la spesa al supermercato e via dicendo. Ma se si rompe la caldaia? E Se dobbiamo cambiare le gomme all’auto? E l’assicurazione e il bollo della stessa, per non parlare della benzina. Ma possono rendersi necessari anche lavori di manutenzione alla casa…Ma noi ce la possiamo fare, abbiamo i risparmi sul conto corrente (quali?), sappiamo tenere duro, tirare la cinghia!
Invece la cosa si fa molto più ardua per i nostri cari politici nonché gli imprenditori più in vista o tutte quelle classi altolocate come primari di ospedale che hanno anche piede in cliniche private, dirigenti di multinazionali, ecc.
Per loro è ben complesso gestire un budget di alcune decine di migliaia di euro mensili, perché loro non hanno una casa in affitto o di proprietà, ne hanno diverse, alcune le affittano ad altri, non hanno il pensiero della benzina per la propria automobile perché ne hanno più di una, quella sportiva, la Mercedes, la Porsche, ma visto che vogliamo incentivare il made in Italy qualcuno compra anche Ferrari o Maserati. E poi, poveretti, hanno anche di riflesso altre complicazioni, come lo yacth, le aziende a loro intestate, il costo della vita mondana (prostitute incluse), ecc.
Insomma, è impensabile ritenere che questi soggetti possano contribuire al risanamento economico dell’Italia, hanno troppi grattacapi! Troppi problemi…Abbiamo noi invece, il dovere di contribuire al bilancio della nazione, per noi è molto più semplice, solo una casa un’autovettura, solo 1000 euro al mese, facile da gestire no? E credetemi, siamo in una botte di ferro perché, dopo 40 anni o poco più di tranquillo lavoro ben retribuito, forse ci danno persino una pensione. I nostri parlamentari diversamente, hanno tutti i giorni sulle proprie spalle l’onere di un duro impegno nella gestione del nostro paese, tutto ciò mal ripagato con vitalizi e pensioni dopo un periodo legislativo anche di ben 5 anni! Non vorrei essere nei loro panni!

Dopo questa introduzione burlesca, questo bel quadretto ironico, ecco qua la verità: abbiamo, avevamo, un bellissimo paese, con tante risorse e un ottimo clima e posizione geografica. Industrie grandi e piccole, imprese artigianali, turismo a 360° con stabilimenti balneari e località di montagna, in città altre attrattive culturali, insomma il benessere era alla portata di tutti…ma…abbiamo sciupato tutto, cioè, HANNO ROVINATO TUTTO!
Per anni il nostro paese è stato saccheggiato senza rispetto dai peggiori barbari insensibili ed egoisti del panorama politico. Si sa, in tutto il mondo, la classe dirigente politica approfitta un po’ della posizione che riveste in quel momento per aumentare il proprio successo e gonfiarsi il portafoglio, però a tutto c’è un limite. Mentre da noi la musica è ben diversa, il deficit del nostro stato è andato in rosso per decenni, sempre più, ci siamo illusi che qualcuno si ravvedesse e acquisisse quelle caratteristiche di onestà ed equità che avrebbero potuto risollevare il livello di vita degli italiani. Ad aggravare la situazione concorre anche l’unione europea che ci costringe ad allinearci a standard di mercato ormai sforato da tempo. Ma pare che sia giusto così, che i tempi siano maturi per rimettersi in carreggiata, al passo con parametri europei vigenti. Si devono trovare, in un tempo relativamente breve, delle somme di denaro esorbitanti, frutto dell’ammanco creato nei lustri passati.
Allora, cosa si fa all’interno di una famiglia al presentarsi di difficoltà finanziarie? Si contribuisce in egual parte, sia spendendo meno, sia decidendo gli acquisti in modo più oculato e altro ancora. Non si fa pagare tutto ai figli perché non è giusto. Nemmeno al nonno perché non è giusto. Ma anche solo il capofamiglia no perché non è giusto… A meno che il nonno non si sia fumato l’intera pensione letteralmente in sigarette, oppure i bamini abbiano speso la loro paghetta per il cellulare, in tal caso il contributo maggiore spettta loro.
Con queste deduzioni comprendiamo che col nostro sistema non andiamo da nessuna parte, poiché gli sperperi, gli scempi monetari sono opera in percentuale esponenzialmente maggiore dei politici, delle multinazionali con i loro presidenti, dei grandi nomi della medicina che vantano esperienza di esose parcelle nei confronti dei pazienti. E proprio queste ecellenze non contribuiscono al rinsaldamento economico anzi, frodano ed evadono il fisco e nessuno puo toccarli,
mentre un impiegato comune, un operaio, con un salario che rasenta la soglia della vivibilità, si vede un’iniqua deduzione fiscale aumentare continuamente, una differenza tra lordo e netto sempre più elevata.
Quello che il governo fa, praticamente, è dare un senso a tasse ingiuste. Vediamo nascere così l’IMU, sostituta della vecchia ICI, due splendidi esempi di come viene ricompensato un cittadino italiano che da anni acantona denaro e paga il mutuo per la casa che, non è mai totalmente sua.
E questa è solo una delle tante trovate truffaldine del mio omonimo Monti.
Il grande tecnico. Io lo definirei (ma sono parole che ho sentito da altri) faccia di ghiaccio. Quest’uomo, nel parlare e nell’atteggiamento, dimostra una freddezza, un distacco disumano. E’ vero che il medico non deve essere un sentimentale ma procedere impassibile, senza emozioni, per curare al meglio il malato. Ma non è la stessa cosa. Qui il medico sta cercando di guarire sé stesso e la sua clinica, a spese dei pazienti. Non ci voleva certo un esperto laureato in economia e commercio con esperienza per piegare in ginocchio la nostra bella Italia con gli stessi balzelli di sempre. Aumenti dell’IVA, tagli alle aziende, al sociale, ma non al carnet dei vitalizi, immeritati, come gli stipendi da infarto dei nostri governanti; e siamo solo all’inizio di una lista di facilitazioni non tutte note alle grandi masse.
Si cerca di buttare del fumo negli occhi alla gente, infangando le persone più umili perché pare che siano falsi invalidi che percepiscono emolumenti non dovuti ma, sovente, la cosa si rivela infondata e non sono quelli i buchi nei conti dello stato. Abbiamo un sistema legislativo pachidermico e corrotto, la soluzione è soltanto una, in due fasi: ridurre il numero di questi personaggi superflui, diminuire drasticamente le entrate nelle loro borse.
Poi, se non bastasse, anche noi poverelli potremmo tirare fuori qualche centesimo.  Naturalmente, qualunque persona equilibrata obietterebbe subito a queste mie parole, dicendo che una soluzione così semplicistica non è fattibile. E sono d’accordo anch’io. Ma se siamo arivati fin qui è proprio a causa del fatto che gli ingranaggi del sistema sono divenuti, volutamente, sempre più complicati, non si deve riuscire a capire il funzionamento. Così si può giustificare (lo fanno loro) un congegno che funziona male. Forse sarebbe il momento di introdurre delle semplificazioni, cosicché chiunque potrebbe intendere e modificare di suo pugno l’andamento della macchina decisionale politica. Possiamo applicare questo ragionamento alle elezioni, troppo frequenti e poco chiare, ricche di passaggi incomprensibili, e possiamo raffrontarlo anche molto bene col sistema fiscale: come mai un cittadino con una busta paga impossibile da nascondere corrisponde due volte una percentuale al conteggio della propria denuncia dei redditi? Ditemi anche perché se ce un sistema per eludere il fisco, non lo immaginiamo nemmeno, noi modesti borghesi, ma lo conoscono commercialisti ben retribuiti che sanno ben trovare le falle del regolamento fiscale per i i loro clienti facoltosi, si arricchiscono sempre più.
Quindi io lascerei ai nostri politici una cosa sola, l’auto blu, blindata possibilmente, dato che, da un momento all’altro, un bel linciaggio o di peggio potrebbe capitargli. E’ quello che si sono guadagnati alla fine, non la fiducia degli italiani. Dopo tutto, chi semina vento raccoglie tempesta.
Allora, in sintesi, si tratta solo di fare una scelta coraggiosa, già ponderata: farci togliere i nostri diritti (oltre che le mutande) o, magari, iniziare a restringere quelli dei nostri politicanti…
Io dico che se attuiamo questo “sistema” potremo fare ciao con la manina alla signora Merkel.

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Satira

Per ridere un pò"

di Giuseppe Lurgio.

Eccomi ancora una volta a proporvi una piccola selezione di barzellette.
Spero che la mia scelta sia di vostro gradimento e che quindi possano darvi un sorso d'allegria!
1) LA donna, questa assurdità... A 15 anni fà la dieta; a 20 anni fà la dieta; a 30 anni si sposa e ancora fà la dieta... a 40 divorzia e cosa pretende???
GLI alimenti!!! Ma CAVOLO!!!?? Non stavi a dieta???
2) Un carabiniere compra un uovo di Pasqua alla sua bambina.Mentre torna a casa con l'uovo sotto il braccio,un collega lo invita al bar a bere qualcosa,allora lui ordina un bicchierino di marsala.Il barista allora le chiede:il marsala, all'uovo? Nooo,lo prendo io!

3) Due uomini osservano una donna molto grassa che sale su una bilancia pesa persone.La donna dopo aver infilato una moneta nella fessura. La lancetta si ferma a trentadue chili. I due osservatori non si rendono conto che piu in alto c'è un cartello con su scritto,fuori uso,commentano stupefatti tra loro,mio Dio,dentro e vuota!

4) Il figlio dice al padre: "Papà, domani chiederò il divorzio, pensa che sono sei mesi che mia moglie non parla più con me." Il padre resta in silenzio, beve un sorso di birra e dopo aver riflettuto un po dice: "Pensaci meglio figlio mio, un'altra donna così, è difficile da trovare!"

5) Un frate e' in giro in cerca di elemosine.
Bussa ad una porta e gli viene ad aprire una bella biondona provocante che esclama: "Mi scusi, pensavo fosse il latte". E il frate: "Beh, per questa volta si dovrà accontentare di un cappuccino!".

6) Ci sono 2 tribù che si fanno la guerra da anni.
I 2 capi stanchi dei numerosi morti che rimangono dopo ogni battaglia, decidono di addestrare 2 cani che si sarebbero poi scontrati in duello e il vincitore avrebbe segnato la vittoria della tribù.
La tribù dei Rossi è addestra con un pitbull grandissimo, aggressivo e fortissimo e sono tutti agitati per la contesa.
La tribù dei Viola invece è addestra con un bassottone, calmo e lungo.
Son tutti tranquilli.
Arriva il giorno dello scontro, i 2 cani sono uno di fronte l'altro.
I cani vengono slegati,il pitbull si tuffa sul bassotto, ecco si alza un polverone e non si vede più niente.
Al calare del polverone è rimasto vivo solo il bassottone. I rossi sono sconcertati, ma accettano la sconfitta.
Il capo dei rossi allora va dal capo dei viola e gli chiede: Ma come hai fatto?
Ero sicuro di vincere.Dopo tutti i soldi spesi per addestrarlo!
eh!! - risponde il capo dei viola,sapessi quanto è costato a me il costume al coccodrillo!!!

7) Sapete qual'è la differenza trà la moto e il water?
La moto ti siedi e corri,il water invece devi correre per sederti!!!

8) Qual è il colmo per un sindaco?
Avere una moglie con due tette fuori dal comune!

9) Il capo ufficio alla sua giovane segretaria: "è libera domenica sera?",lei felice e un po sorpresa risponde entusiasta: "Si certooo!" e luiun po seccato,: "allora lunedì mattina cerchi di arrivare puntuale al lavoro!"

10) CRONACA NERA.
Un malvivente conosciuto alla legge come occhi di ghiaccio cerca di rapinare un gelataio.
Purtroppo viene freddato da quest'ultimo a colpi di magnum!

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Sport

Baseball, la mia grande avventura"

Di Francesca Dalò

Ho iniziato a giocare a baseball per amore.
   Sentivo parlare di questo sport da anni, da quando avevo conosciuto Silvia, una ragazza di Firenze che per un certo periodo della sua vita ha vissuto a Prato, la mia città, e con la quale negli ultimi anni 90 avevo stretto amicizia.
  Silvia giocava a baseball oltre a fare molti altri sport e parlava a me e ad altre amiche di questo fantastico gioco esortandoci a provare. Grazie a lei conobbi altri giocatori, amici suoi o persone conosciute durante una settimana bianca a cui partecipai con lei. Tutti mi parlavano di quanto fosse bello giocare a baseball e mi esortavano a provare, ma io non mi lasciavo convincere per varie ragioni. Sono molto emotiva e ansiosa e per niente competitiva, per cui ho sempre preferito fare attività sportive come il nuoto, lo sci o l’equitazione in cui dovevo solo misurarmi con me stessa anche perché li ho sempre praticati a livelli non agonistici. Gareggiare non mi ha mai interessato perché dello sport mi piace il fatto di poter imparare ad andare a cavallo, a nuotare o a sciare o altro ancora, e di poter rafforzare il mio fisico.Inoltre ho sempre temuto che la competizione potesse mettermi ansia togliendomi il gusto dell’attività per quella che era. Non avevo mai preso in considerazione un gioco di squadra come il baseball perché non volevo un impegno fisso: per me lo sport doveva essere qualcosa da fare quando ne avevo voglia, certamente con continuità e frequentando dei corsi magari, ma con la possibilità di saltare una lezione se una volta non avessi avuto voglia di andare. Far parte di una squadra invece mi avrebbe legata perché non puoi una volta che sei parte di un gruppo, andare ad allenarti solo quando ti va e non esserci sempre alle partite. Gli altri contano su di te e se nello sport c’è la competizione bisogna allenarsi con continuità per poterne essere all’altezza. Tutto questo mi tratteneva e mi sentivo frenata anche dal fatto che in una squadra, se sbagli puoi compromettere il successo dell’intero team e per me era una responsabilità troppo grande da prendermi. Così ascoltavo tutti ivari discorsi sul baseball adducendo le mie ragioni e questo sport restava solo un’attività di cui conoscevo l’esistenza.
  Le cose cambiarono a metà del  2003 quando decisi di frequentare un corso per attori, registi, speaker e lettori radiofonici non vedenti. Questo corso che è stato il primo e l’unico in Italia e si svolgeva alla RAI di Firenze mi era stato segnalato dal mio migliore amico di allora che aveva vintenzione di parteciparvi ed entrambi avemmo la fortuna di essere ammessi. Cominciò così la nostra avventura cheoltre a permetterci di imparare una professione fantastica e ad arricchirci ci diede anche la possibilità di vederci ogni giorno. Abitavamo infatti in due città diverse e non essendo molto autonomi non ci vedevamo mai e avevamo solo contatti telefonici o via mail. Il vederci ogni giorno e il destino ci portò ad innamorarci l’uno dell’altra e quello che era stato sempre un carissimo amico divenne il mio ragazzo.
  Nel frattempo il corso che si avviava verso la fine, aveva fatto conoscere dieci persone molto diverse con un sogno comune: quello di poter fare gli attori radiofonici. Tra noi allievi provenienti da tutta Italia si era creata una grande amicizia e l’imparare a recitare e lo stare insieme per tante ore al giorno ci aveva portati a condividere tanto. Successe così che Francesca, una nostra compagna di corso che essendo la più grande di tutti godeva della stima di tutti noi, iniziò a parlarci del baseball e alla fine convinse il mio ragazzo a provare ad andare a un allenamento. Oltre a lui si convinsero a provare anche altri amici, pure loro allievi del corso, così un mercoledì di marzo del 2004 ci recammo tutti al campo di Baseball di Firenze, situato vicino allo stadio.
  Io facevo parte del gruppetto giusto per compagnia: non m’interessava provare nonostante Francesca avesse tentato di convincermi dicendomi che il baseball mi avrebbe aiutata a migliorare le mie capacità di movimento. Non avevo nemmeno una tuta e decisi di vedere un allenamento per capire se la cosa potesse piacermi.
Conoscemmo così l’allenatore e i vari componenti della squadra di baseball per ciechi di Firenze, la Fiorentina BXC.
    L’allenamento risultò molto noioso perché purtroppo si allenano via via le varie fasi del gioco per cui stare lì a guardare non risulta avvincente e non ti fa apprezzare lo sport. Decisi così di non tornare e non partecipai più agli allenamenti nonostante il mio ragazzo e i miei amici avessero deciso di continuare a farlo e poi di entrare in squadra.
  Gli allenamenti si svolgevano una volta a settimana a Firenze, ogni mercoledì pomeriggio per due ore, poi c’erano le partite e una domenica mi trovai a partecipare ad una di queste perché ero con il mio ragazzo che giocava come riserva. Lui e i miei amici premevano perché anch’io entrassi a far parte della Fiorentina visto che ero l’unica del gruppo a non averlo fatto e a non aver nemmeno provato ad allenarmi, ma io restai scettica fino a quando non vidi una partita.
  Allora scattò per me il cosiddetto colpo di fulmine o la folgorazione sulla via di Damasco.
  Vedendo lo svolgimento del gioco, le due squadre in campo e tutto il resto, m’innamorai di questo sport che come già sapevo, ci dava la possibilità di fare un gioco di squadra come tutti gli altri, di stare all’aria aperta e poter correre liberi senza qualcuno che ti accompagnasse. Mentre osservavo la partita che riuscivo a seguire molto bene anche senza vederla, anche grazie alle spiegazioni dei componenti della squadra, decisi che avrei anche potuto provare ad allenarmi. L’impegno non era così gravoso visto che ci si allenava solo una volta a settimana. C’erano le partite la domenica, ma si giocava solo da Marzo a Giugno e poi da settembre fino a metà ottobre. Inoltre ragionai sul fatto che tanto, se avessi dovuto andare alle partite per stare con il mio ragazzo che giocava, tanto valeva provare a giocare anch’io!
  Così il mercoledì successivo partecipai all’allenamento.
  Per prima cosa provai a correre sulle basi e la cosa mi elettrizzò. Io che non avevo mai imparato a correre mi trovai finalmente a poterlo fare liberamente su una corsia con un richiamo sonoro da seguire e mi sentii finalmente libera come non mi ero mai sentita. Poi provai la battuta e per la prima volta vidi una pallina e una mazza da baseball e infine provammo la difesa e misi per la prima volta un guantone. Battuta e difesa non mi elettrizzarono troppo e nel complesso l’allenamento mi parve noioso a parte la corsa sulle basi, ma decisi di continuare perché sapevo che se allenare le fasi del gioco poteva essere noioso, tutto era fatto in funzione della partita che invece era bellissima da vedere e parteciparvi attivamente sarebbe stato ancora più bello.
   Ormai era troppo tardi per iscrivermi in squadra, così durante l’anno 2004 partecipai agli allenamenti e alle partite da esterna, ma feci comunque il certificato di idoneità sportiva e sfruttai l’anno per imparare il gioco e cercare di comprenderne tutte le complicate regole.
Così nel 2005 venni iscritta in squadra e ricevetti anch’io la divisa divenendo così ufficialmente una giocatrice della Fiorentina BXC  anche se di strada ne dovevo fare ancora tanta. Nel frattempo la mia relazione sentimentale era finita e alcuni amici che con me avevano iniziato a giocare e condiviso i primi passi o meglio, le prime corse su un campo da baseball avevano rinunciato, ma io decisi di continuare perché questo sport mi appassionava sempre di più e mi dava modo di rendermi più autonoma se non altro perché dovevo spostarmi da Prato a Firenze per gli allenamenti e le partite e questo mi consentiva di acquisire sempre maggior sicurezza nel muovermi da sola. Era un’emozione andare ogni mercoledì al campo e poter stare per due ore all’aria aperta con i miei compagni di squadra. Poter correre sulle basi e poi poter prendere una mazza nella mano destra, una pallina nella sinistra e provare a battere sperando che la pallina raggiungesse la zona buona del campo e poi correre fino a raggiungere la base. Era un’emozione stare schierata in difesa con i miei compagni e tufarsi per prendere una pallina o inseguirla nella sua corsa per il campo. Era un’emozione abracciarci ed esultare dopo una vittoria o sofrire durante un’azione decisiva dalla panchina.
 Ormai gioco da sette anni e non ho mai cambiato squadra, così sono diventata una veterana. Molte persone infatti si sono avvicendate nella Fiorentina: alcuni dei primi componenti hanno smesso, altri hanno cambiato squadra e nuove persone si sono aggiunte e sono subentrate. Io purtroppo nonostante i molti anni di esperienza resto sempre una riserva perché non possiedo molta resistenza fisica e mi mancano le tre qualità che ci vogliono per poter essere dei buoni giocatori: Coordinazione, forza e velocità. Nonostante questo mi diverto e mi emoziono sempre a vedere una partita dalla panchina e a tifare da lì per i miei e negli ultimi due anni ho fatto progressi che mi hanno permesso di giocare e segnare anche qualche punto. Sto diventando bravina in battuta anche se devo velocizzare la corsa e migliorare ancora in difesa. Nonostante questo ho partecipato a una trasferta in Germania e visto che sono una dei membri più anziani della squadra che è sempre più ricca di ragazzi giovani, sono stata nominata capitano.
  Quest’anno poi ho avuto insieme ai miei compagni e allenatori, la soddisfazione di vincere il campionato e la Coppa Italia e nei prossimi mesi la mia squadra verrà premiata a Firenze.
  Il baseball mi ha dato modo di capire come mi ha fatto notare il mio allenatore Valerio, che nonostante le mie scarse capacità, se ci metto l’impegno e la costanza posso farcela; mi ha dato modo di far parte di una squadra di persone motivate e grintose, di conoscere un sacco di gente diversa proveniente da tutta Italia e di diventare una persona migliore perché lo sport deve servire anche a questo.
  Il vantaggio del nostro gioco poi è che le squadre sono miste per cui si gioca e ci si confronta tutti insieme, maschi e femmine e non divisi per sesso e si gioca insieme anche tra vedenti e minorati della vista dato che del team in campo fanno parte cinque giocatori non e ipovedenti e due vedenti. Inoltre il baseball giocato daCiechi è molto meno adattato rispetto ad altri sport per disabili visivi, è molto più simile cioè al baseball normale e sono contenta di far parte di un’associazione come la AIBXC (Assosciazione Italiana Baseball giocato da  Ciechi) che si sta espandendo sempre di più e che fa parte dellaFIBS (Federazione Italiana Baseball e Softball), e si sta battendo per espandere con buoni risultati, il nostro sport anche all’estero e per farlo diventare una disciplina paraolimpica.
  Questo articolo vuole essere la condivisione della mia esperienza ed un invito a tutti i lettori che non conoscessero questo gioco, ad avvicinarsi al baseball o anche allo sport e allo sport di squadra in genere perché l’avventura continui e siamo sempre di più a farne parte.

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